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"Barbie Dreamhouse" è il libro che raccoglie tutte le versioni della casa di Barbie

L’home architecture secondo la bambola più famosa del mondo è stata anche femminista

Barbie Dreamhouse è il libro che raccoglie tutte le versioni della casa di Barbie L’home architecture secondo la bambola più famosa del mondo è stata anche femminista

Se siete stati così fortunati da avere una casa di Barbie durante l'infanzia, allora impazzirete per il nuovo libro pubblicato da PIN-UP Magazine e Mattel Creations. Si intitola Barbie Dreamhouse: An Architectural Survey e in 152 pagine traccia in modo completo l'evoluzione delle dimore della bambola più amata al mondo, dalla sua prima apparizione nel 1962 alla sua ultima iterazione nel 2021, attraverso progetti architettonici, fotografie originali di Evelyn Pustka e una raccolta di saggi e interviste con accademici e designer, come Kelly Wearstler , Rafael de Cardenas, la DJ/produttrice Honey Dijon e la curatrice Alexandra Cunningham. Come spiegano gli autori, Felix Burrichter e Whitney Mallett:

"Il libro Barbie Dreamhouse di Pin-Up esplora le nostre fantasie domestiche collettive attraverso il mix di storia dell'architettura e cultura popolare. Dalla prima casa dei sogni del 1962, le case di Barbie si sono trasformate ed evolute, citando riccamente la storia dell'architettura e del design del XX e dell'inizio del XXI secolo. Il nostro libro documenta l'impatto che Barbie ha avuto sull'immaginario architettonico mondiale".

Basta guardare le tante immagini per fare un viaggio attraverso i decenni e le mode architettoniche e di design del momento. La prima Barbie Dreamhouse, uscita nel 1962, era di cartone, pieghevole, non era né rosa né aveva la cucina (cosa che nel libro è vista come una sorta di dichiarazione femminista e di indipendenza ante litteram in un momento in cui alle donne non era nemmeno permesso legalmente di ottenere un mutuo senza un cofirmatario uomo), ma era piena di libri e di mobili modernisti che ricordavano il design di Florence Knoll, Herman Miller e Charles e Ray Eames.

(Image credit: Evelyn Pustka for Pin-Up)

Il modello del 1974 ricordava la tipologia abitativa della Maison Dom-Ino di Le Corbusier, piena di sfondi di cartone psichedelici in paisley e floreali e riferimenti funky-folk bilanciati da arredi in plastica colorata simili alla Panton Chair di Verner Panton, quella del 1978, con il suo tetto spiovente di tegole può essere vista come una interpretazione del postmodernismo, dell'ambientalismo e della crescente suburbanizzazione dell'America (associata alle case per le vacanze nei boschi spuntate durante il boom della metà del secolo che poi hanno invaso i sobborghi delle maggiori città); mentre quella del 1990 era sempre più grande, un tripudio di eclettismo PoMo e di rosa. La casa del 2000 era viola e retrò, mentre quella del 2020 era più inclusiva e diversificata, con un sacco di spazi e sfondi perfetti per Zoom e i contenuti social di Barbie dei suoi amici. 

Il libro sarà disponibile in tiratura limitata (circa 200 copie) e sarà in vendita il 16/12 alle 9:00 PT esclusivamente su MattelCreations.com.