Quattro libri per attraversare l’inverno Una breve selezione di letture recenti che ci sono sfuggite negli ultimi mesi, tra nostalgia, Internet, relazioni e identità

Prima di concederci una pausa natalizia collettiva e meritata, abbiamo pensato di raccogliere una breve selezione di libri usciti negli ultimi mesi che, per tempistiche, sovraccarico di novità o semplice distrazione, potremmo aver lasciato scivolare ai margini. Sono letture diverse per forma e provenienza (romanzi, saggi ibridi, scritture autobiografiche), ma accomunate da una stessa urgenza: interrogare ciò che siamo diventati, il modo in cui abitiamo le relazioni, il lavoro, Internet e il tempo che passa. Quattro titoli da leggere lentamente, in quel periodo sospeso tra la fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo, quando anche le domande sembrano farsi più insistenti.

Libri da leggere a Natale 2025

Halle Butler - Un incubo banale (Neri Pozza)

Poco tempo fa, in una newsletter che seguo, ho letto un contenuto Q&A in cui si chiedeva se fosse giusto sentirsi in colpa per la scelta di fare la stay-at-home mom dopo aver avuto un figlio - e delle aspirazioni di vita diverse, di anni e anche decenni prima. Qualunque cosa possa pensare la nostra quindicenne interiore di ciò che siamo diventate, il romanzo Un incubo banale di Halle Butler, uscito a febbraio per Neri Pozza, sembra rispondere a delle nostre paure ben precise. La protagonista, Moddie, decide di tornare a vivere nella sua piccola città di provenienza dopo aver trascorso i suoi vent’anni in una grande città: attirata da un affitto basso e dalle vecchie conoscenze, si trova, in realtà, a dover trascorrere il suo tempo con persone colte e creative, qualunque cosa voglia dire, ma egoiste, insoddisfatte, subdole e leggermente sadiche. Butler sembra chiedersi: cosa potrebbero pensare delle persone cui ogni interazione sociale è calcolata per ottenere potere, simbolico e non?

Lily King - Cuore l’innamorato (Fazi Editore)

Se dovessimo scandire i mesi del 2025 accordandoci a delle letture, Cuore l’innamorato sarebbe, con una certa sicurezza, il mese di dicembre. La migliore descrizione del romanzo di Lily King che ho letto finora è stata “nostalgia diluita dall’inchiostro”, e, come sempre nei migliori romanzi, la trama è semplice e asciutta: un triangolo amoroso che nasce ai tempi del college, e la vita che va avanti. Il romanzo è diviso in due sezioni corrispondenti a due linee temporali diverse, e il narrare degli eventi è affidato ad una protagonista senza nome, ribattezzata Jordan, in onore del personaggio de Il Grande Gatsby, perché "lei non è una Daisy qualunque". Se doveste sentirvi inquiete dopo la lettura, procuratevi Scrittori e Amanti di King: potrebbe rivelarsi una bella sorpresa. 

Aiden Arata - You Have a New Memory. Internet e la fuga perenne (Mercurio Books)

L’autrice di You Have a New Memory. Internet e la fuga perenne (Mercurio Books) è stata ribattezzata la “meme queen of depression”. Micro celebrità di Internet, è conosciuta per pubblicare immagini desaturate di cuccioli di animali accompagnate da brevi frasi sarcastiche e autoironiche ("jung would cry if he saw my tiktok feed", "i must rot to become something new"). In questa raccolta di dieci saggi, Arata intreccia analisi culturale e autobiografia, in maniera frammentata, un po’ come la nostra presenza online. Analizzando la relazione tra identità, potere e auto-mercificazione, e alternando episodi del suo lavoro di influencer a ritiri ecclesiastici, Aiden Arata mette in evidenza quanto la vita dopo l’avvento dei social media sia diventata molto più solitaria: "Internet è come una busta di plastica, è usa e getta, ma è anche per sempre. È un po’ come se fosse su quell’isola di rifiuti che gira là fuori da qualche parte. E poi, quando usiamo Internet, in un certo senso diventiamo anche noi così".

Annie Ernaux - L’uso della foto (L’orma editore)

Poco più di vent’anni fa, nel 2003, la scrittrice francese Annie Ernaux ha avuto, in ordine sparso, un cancro al seno e una relazione con un uomo molto più giovane di lei. Ernaux decide di documentare questo periodo della sua esistenza, un tempo sospeso in cui il suo corpo si trova tra la vita e la morte, attraverso delle fotografie accompagnate da dei test, scritti sia da lei che dal suo compagno di allora, Marc Marie. I due amanti scelgono di stipulare un patto, in maniera spontanea e naturale: nessuno leggerà il testo dell’altro finché l’esperimento non sarà concluso, ed entrambi dovranno scrivere della stessa immagine. La scrittura tra i due procede in parallelo, e l’uno si rivolge all’altra solo attraverso l’iniziale, completando così a vicenda la distanza nata dalla scrittura solitaria, in alcuni passaggi arrivando persino ad utilizzare le stesse parole ed espressioni. Dall’esperimento vengono scelte quattordici fotografie che trasformano i gesti quotidiani di una relazione in materiale narrativo: vestiti gettati in fretta a terra e stanze illuminate dalla luce si impongono, al lettore/spettatore, "come fossero ornamenti sacri".