
La politica delle tasche nella moda femminile Chi può tenere con sé i propri oggetti personali?
La maggior parte delle volte, le borse sono la ciliegina sulla torta di un outfit ben studiato. Basti pensare alla leggendaria borsa Fendi Baguette viola con paillettes di Carrie Bradshaw, o alla mitica Birkin bag dell’icona francese Jane Birkin. Tuttavia, le tasche sono estremamente pratiche e le borse non sempre si adattano alla nostra vita di tutti giorni, anche quando sono iconiche. Te ne sarai sicuramente accorta: l’abbigliamento femminile soffre di una grave mancanza di tasche. E questa tendenza ha origini molto antiche.
Le origini delle tasche nella storia della moda
Già nel 1500 i vestiti maschili avevano tasche per ragioni pratiche. Ma non quelli femminili, progettati più per la bellezza che per la funzionalità. Invece di tasche cucite, le donne del XVI e XVII secolo indossavano tasche legate in vita, sotto le gonne. Verso la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, queste tasche legate caddero in disuso a favore di borse e abiti più aderenti, in linea con le silhouette dell’epoca.
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Il XX secolo e la rivoluzione delle tasche
Solo all’inizio del XX secolo le cose cominciarono a cambiare. Oltre a rivendicare uguaglianza, il movimento delle suffragette introdusse il suffragette suit, un completo con ampie tasche come forma di ribellione visiva. Negli anni 1910, la stilista francese Coco Chanel rivoluzionò l’industria della moda femminile, introducendo i suoi classici tailleur da donna, che, sorprendentemente, includevano tasche. Dopo la Prima Guerra Mondiale, molte donne adottarono i vestiti (e i lavori) dei mariti, che naturalmente avevano tasche. Con l’arrivo dei ruggenti anni Venti, dominati dal glamour e dalla moda flapper, le tasche scomparvero di nuovo: l’obiettivo tornò a essere femminilità e leggerezza.
Hollywood e il ritorno della femminilità nel dopoguerra
Negli anni ’30, tuttavia, il cinema di Hollywood cominciò a vestire le sue star femminili con completi dotati di tasche, lanciando un messaggio chiaro. Basti pensare a Marlene Dietrich in smoking e cilindro in Morocco o a Myrna Loy con un completo maschile per una foto promozionale di The Thin Man. Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, le donne tornarono a indossare gli abiti dei mariti, riscoprendo la comodità delle tasche. Negli anni ’40, alcuni stilisti continuarono a mandare messaggi chiari. La geniale surrealista Elsa Schiaparelli, ad esempio, creò una giacca da sera ricamata in oro con tasche frontali, mentre Chanel continuava a difendere le tasche nella moda femminile. Anche a Hollywood, le tasche rimasero simbolo di libertà, come nel look in velluto di Katharine Hepburn in Woman of the Year. Quando Christian Dior presentò il suo iconico New Look nel 1947, privo di tasche, il messaggio tornò a essere chiaro: la femminilità prima della funzionalità. Gli anni ’50 mantennero questo tono, anche se alcuni film di Old Hollywood ribaltarono le regole: basti pensare al tailleur beige di Grace Kelly in High Society o al completo verde con tasche di Tippi Hedren in Gli uccelli di Hitchcock.
Anni ’60 e ’70: tra rivoluzione e libertà di stile
Con il movimento per la giustizia sociale e l’uguaglianza di genere degli anni ’60, le tasche tornarono gradualmente nella moda femminile, visibili in abiti a linea A e nei look di Jane Birkin, Diana Ross e Sharon Tate. Negli anni ’70, le donne abbracciarono la moda maschile con tasche, da Annie Hall a Hillary Clinton. Durante quel decennio, le tasche divennero più comuni anche negli abiti di Jackie Kennedy Onassis, Bianca Jagger e Joni Mitchell.
Dagli anni ’80 ai ’90: le tasche diventano di moda
Negli anni ’80, stilisti come Chanel, Jean-Louis Scherrer e Dior inserirono regolarmente tasche nelle loro collezioni di moda femminile. Nel frattempo, celebrità come Lady Diana e la supermodella Iman sfoggiavano spesso look che le includevano. Negli anni ’90, le passerelle di moda femminile videro un aumento dei capi con tasche. Marchi come Chanel, Yves Saint Laurent e Prada le reintrodussero nei loro design, e celebrità come Janet Jackson e Julia Roberts indossavano abiti pratici e funzionali. Tuttavia, lo stesso decennio vide anche un boom di borse di lusso, con molti brand e personaggi pubblici che privilegiavano le borse rispetto alle tasche.
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Anni 2000 e 2010: tra Juicy Couture e red carpet
Negli anni 2000, la situazione era altalenante. Con l’ascesa dei pantaloni a vita bassa, lo spazio per le tasche diminuì drasticamente. Eppure alcune, come Rihanna e Fergie, sfidarono il sistema indossando cappotti con tasche. In quegli anni esplose anche la moda delle tute Juicy Couture in velluto (con tasche!) indossate da Beyoncé, Paris Hilton e Britney Spears. Negli anni 2010 e 2020, lo scenario cambiò completamente. I red carpet si riempirono di abiti da sera con tasche, indossati da Kirsten Dunst, Lucy Liu, Penélope Cruz, Irina Shayk, Dua Lipa, Brie Larson e Gwyneth Paltrow.
Il presente: le tasche come simbolo di libertà nella moda femminile
Tuttavia, nonostante i progressi, l’industria della moda rimane ancora indietro quando si tratta di tasche per donna. Poiché si presume che le donne porteranno una borsa, i produttori non vedono la necessità di sostenere il costo extra per aggiungere tasche. Ma, a volte, una donna ha semplicemente bisogno di quel piccolo spazio comodo dove riporre l’unica cosa di cui non può fare a meno.
























































