Come lo scandalo delle "stupide stronze" di Brigitte Macron la dice lunga sulla Francia Forse è ora che il Paese ascolti le proteste, invece di proteggere gli uomini violenti

Dopo essere diventata virale sui social come bersaglio di una vergognosa transvestigation, Brigitte Macron torna al centro delle polemiche online, solo che questa volta non lo è come vittima, ma bensì come colpevole. Qualche giorno fa, infatti, la première dame ha assistito allo spettacolo dell’attore e comico Ary Abittanaccusato di stupro dal 2021 che ha appena ricevuto una sentenza di non luogo a procedere. Che significa innocente, come hanno ben capito le attiviste del movimento Nous Toutes, che si sono recate anche loro allo spettacolo del comico con il volto coperto da una maschera raffigurante il suo viso con la scritta "stupratore" sulla fronte. Attiviste che dicono ad alta voce ciò che molti pensano in silenzio, e che Brigitte Macron ha subito definito "stronze".

Dopo che il video tratto da una storia privata in cui Miss Provence e Miss Aquitaine insultano le altre candidate chiamandole "p*ttane" è costato loro la fascia e il titolo, è sempre un video nascosto ad aver messo nei guai madame Macron. Dopo lo spettacolo, infatti, la première dame si è recata nel backstage per salutare e congratularsi con Abittan, solo che ciò che non sapeva era che qualcuno la stava filmando mentre diceva al comico che avrebbero semplicemente "cacciato fuori queste stupide stronze", in riferimento alle attiviste femministe che hanno fatto irruzione durante lo spettacolo interrompendolo con le loro rivendicazioni. Ma ai tempi degli stupri di Mazan e in un’epoca in cui Luc Besson e Roman Polanski non solo vengono acclamati ma anche premiati per le loro imprese (nonostante i fatti di cui sono accusati e condannati), non dovremmo forse essere tutte delle stupide stronze?

Marion Cotillard la pensa così e lo ha dimostrato con un post Instagram di ieri, composto da uno sfondo nero decorato con la scritta “Je suis une sale conne”, rapidamente ri-condiviso e commentato da figure del calibro di Angèle e Judith Godrèche. Un esercito di stronze contro un modello societario che continua a incoraggiare non solo gli uomini, ma gli uomini violenti, che continuano a vivere e prosperare senza conseguenze. Uomini definiti "brillanti", che "non meritano di vedere la loro carriera rovinata", così brillanti che è la donna a doversi considerare fortunata di poter respirare la loro stessa aria, e pazienza per lei se deve subire schiaffi e insulti. E se a queste convinzioni si aggiunge anche il concetto di potere e influenza, quella che gli uomini autorevoli esercitano su donne più deboli, allora la frittata è fatta.

Rinchiusa in una prigione dorata fatta di silenzio radio da parte degli adulti, impunità per Matzneff e giudizio da parte del pubblico ma anche delle istituzioni culturali e letterarie francesi, Springora denunciava già nel 2020 un grande problema che caratterizza ancora oggi il mondo della cultura e dello spettacolo in Francia. Lo scorso febbraio scrivevamo già che la televisione francese ha un serio problema di presentatori, dopo il processo ridicolo di Stéphane Plaza, accusato di violenza domestica. Pochi anni fa era stata l’attrice Adèle Haenel a diventare virale dopo aver lasciato la Cerimonia dei César che premiava Polanski, accusato di aver drogato e stuprato una ragazza di 13 anni quando lui ne aveva 44, lanciando suo malgrado il movimento Ci alziamo e ce ne andiamo. Forse quindi sarebbe ora di applaudire le attiviste come quelle di Nous Toutes invece di fare il corridoio d'onore agli stupratori? In ogni caso, il loro intervento allo spettacolo di Ary Abittan è un piccolo passo per le stupide stronze, un grande passo per il femminismo. Che piaccia o no a madame Macron.