
Zohran Mamdani, le donne e la prima first lady della Gen Z nel mirino Quello che sappiamo e ammiriamo di Rama Duwaji, classe 1997, e delle politiche del marito
La vittoria di Zohran Mamdani a sindaco di New York segna una svolta simbolica e politica per gli Stati Uniti. Figlio di immigrati ugandesi di origini indiane, socialista dichiarato, attivista per i diritti degli inquilini e per la sanità pubblica, Mamdani rappresenta una nuova generazione di politici che parla un linguaggio diverso, quello dell’equità, della giustizia climatica e della redistribuzione del potere. È il primo sindaco apertamente socialista della città da decenni e anche il primo musulmano a guidare New York. Durante la sua campagna, Mamdani ha fatto della lotta alle disuguaglianze il perno della sua proposta politica: "Non possiamo continuare a chiamare New York la città che non dorme mai, se metà delle sue famiglie non riesce più a permettersi di vivere qui", ha dichiarato nel suo primo discorso da eletto. A differenza di molti suoi predecessori, ha scelto di parlare apertamente di povertà, case popolari e diritti delle minoranze, rifiutando il linguaggio moderato e ambiguo tipico dell’establishment democratico.
Le parole di Zohran Mamdani su donne e comunità LGBTQ+
In una delle ultime interviste prima del voto, Mamdani ha sottolineato che "una città giusta è quella in cui nessuno deve temere per chi ama o per il corpo che abita". Una frase forte, netta, quanto significativa. A questo proposito, ha promesso di rafforzare i finanziamenti per i centri di supporto alle persone trans e di introdurre incentivi economici per le imprese guidate da donne e persone LGBTQ+. "Le battaglie per la giustizia economica e quella di genere non sono separate, sono la stessa battaglia", ha detto. Ma come spesso accade, l’ascesa di figure nuove e non allineate scatena anche reazioni feroci. E questa volta, le critiche non si sono fermate a lui.
Rama Duwaji, la first lady Gen Z che disturba
A essere travolta dall’ondata di attenzione mediatica è stata la moglie di Mamdani, Rama Duwaji, 28 anni, artista, illustratrice e prima first lady newyorkese appartenente alla Generazione Z. Nata a Houston nel 1997 da una famiglia di discendenza siriana, Duwaji ha vissuto tra gli Emirati Arabi Uniti e il Medio Oriente prima di trasferirsi negli Stati Uniti per studiare. Si è laureata alla Virginia Commonwealth University School of the Arts e ha poi conseguito un master alla School of Visual Arts di New York. Come illustratrice e graphic animator, ha collaborato con The Washington Post, BBC, VICE e The New Yorker. La sua arte ruota attorno ai temi di giustizia sociale, emancipazione femminile e uguaglianza di genere, spesso intrecciati a elementi della cultura araba e alla rappresentazione delle donne mediorientali. "Sebbene lavori principalmente nel digitale, Rama si prende spesso una pausa dalla tecnologia per creare ceramiche fatte a mano", si legge sul suo sito.
Gli attacchi online e il sessismo della rete
Duwaji è stata bersaglio di attacchi sessisti e islamofobi fin dai primi giorni dopo l’elezione del marito. Sui social, molti commentatori di destra l’hanno accusata di "islamizzare la cultura americana" o di "trasformare la Casa Municipale in un centro di propaganda woke". Altri l’hanno presa di mira per il suo attivismo artistico, definendolo "militante" o "troppo politico". Le sue opere, che spesso raffigurano corpi femminili, sono state strumentalizzate da gruppi conservatori come prova della sua "indecenza" o della sua "incoerenza con i valori religiosi". Non sono mancati gli attacchi di genere: alcuni giornalisti conservatori hanno ironizzato sul fatto che "New York abbia una first lady che fa fumetti", tentando di sminuire la portata culturale del suo lavoro. Ma Duwaji non ha risposto. In un post su Instagram, ha semplicemente scritto: "Non c’è niente di più radicale del restare dolce in un mondo che ti vuole silenziosa". Inoltre, il fatto di essere una giovane donna e di vestire in modo distante dai tradizionali canoni della politica l’ha resa un bersaglio ancora più facile.
Un simbolo del cambiamento
Durante la campagna elettorale di Mamdani, Rama Duwaji ha avuto un ruolo fondamentale nella parte visiva: i manifesti dai colori giallo, arancio e rosa, freschi e vibranti, hanno contribuito a rendere la campagna riconoscibile e inclusiva. La scelta cromatica, ha spiegato, "voleva restituire alla politica la gioia, l’energia e la tenerezza". La coppia, che si è sposata nel febbraio 2025, rappresenta un'idea diversa di potere: intergenerazionale, ibrida, profondamente multiculturale. Una politica che non teme la vulnerabilità, ma la rivendica come forza. In un’America spaccata, la loro immagine disturba perché rompe gli schemi. Ma, forse, proprio da qui, da un sindaco socialista e una first lady artista della Gen Z, New York può tornare a essere ciò che promette da sempre: il luogo dove tutto può ancora cambiare.
























































