
Il metodo Abbey Yung è l'haircare routine che (forse) ti salverà i capelli Ci possiamo fidare?

Il mondo dell’haircare è pieno di regole assurde: bisogna lavarli solo una volta a settimana, mai utilizzare i prodotti da supermercato e assolutamente niente siliconi. Poi arriva Abbey Yung che con il suo metodo riporta un po’ di buonsenso, perché alla base non c’è l’idea di riparare miracolosamente i capelli in una sola notte, ma di mantenerli nel miglior stato possibile attraverso una cura costante, informata e adattabile. Abbey Yung, beauty influencer e tricologa certificata, ha costruito la sua routine partendo dalla salute del cuoio capelluto e dalla prevenzione del danno. Il suo approccio è pragmatico e senza drammi: siliconi e solfati non sono nemici, i prodotti sono accessibili e lavare i capelli smette finalmente di sembrare una questione morale.
Il metodo Abbey Yung: cosa è e a cosa serve
I principi chiave: poche regole, tanta costanza
Il Metodo Abbey Yung si basa su poche regole molto chiare, ed è proprio questo il motivo per cui funziona. Regola numero uno: i capelli si lavano quando ne hanno davvero bisogno. Regola numero due: i prodotti bond repair hanno senso solo se i capelli sono danneggiati, e vanno usati con criterio. Regola numero tre: la protezione dal calore non è negoziabile, soprattutto se phon e piastra fanno parte della routine. Qui la salute dei capelli non dipende da ciò che eviti, ma dalla costanza con cui fai le cose giuste.
La routine spiegata passo per passo
Il metodo Abbey Yung prevede undici step, ma nella pratica quelli davvero fondamentali sono pochi. Gli altri servono a chi ha esigenze particolari o vuole massimizzare la salute dei capelli. Si comincia con il pre-shampoo bond repair, perfetto per chi ha capelli fragili: va usato uno o due volte a settimana e prepara i capelli al lavaggio, rinforzandoli senza appesantirli. Subito dopo, se necessario, si possono applicare gli oli pre-shampoo, circa 20 minuti prima del lavaggio: aiutano a districare, ammorbidire e proteggere le lunghezze. Il lavaggio vero e proprio parte con lo shampoo chiarificante, almeno una volta a settimana, che elimina buildup e residui di prodotto. Si prosegue poi con uno shampoo adatto alla propria tipologia di capelli, più delicato e idratante. Dopo il lavaggio, si passa al bond repair treatment post-shampoo, da applicare sulle punte tamponate se i capelli sono danneggiati, così da riparare e rinforzare le zone più fragili. Il passo successivo è il balsamo "da risciacquo", da scegliere in base alle esigenze dei capelli: un gloss se volete solo un tocco di lucentezza, una maschera se le punte chiedono idratazione extra, o un balsamo riparante per capelli secchi e danneggiati. Dopo il risciacquo, si applica il leave-in conditioner e il termoprotettore, ciocca per ciocca, fondamentale per chi usa phon o piastra, così ogni capello è ben protetto. Per completare, ci sono i prodotti di styling e i sieri sigillanti (oli, creme o sieri), per dare volume, definizione, e morbidezza. Infine, la cura tra un lavaggio e l’altro: un'idratazione leggera con sieri o oli da applicare la sera, protezione termica se si usa quaotidianamente la piastra o shampoo secco per mantenere i capelli freschi. Il concetto chiave resta semplice: non serve fare tutto ogni volta. La routine deve adattarsi allo stato dei capelli. Abbey stessa cambia step e prodotti in base a come sente e percepisce le sue lunghezze.
I pregi e difetti del Metodo Abbey Yung
Il metodo Abbey Yung funziona soprattutto per chi ha capelli ad alta o mista porosità, quindi spesso danneggiati da colorazioni, decolorazioni o lunghezze sfibrate. Le punte rovinate richiedono prodotti e trattamenti bond repair mirati, perché sono le zone più porose e bisognose di nutrimento. Chi invece ha capelli a bassa porosità non corre rischi usando il metodo, ma rischia di ritrovarsi con prodotti troppo pesanti e poco efficaci: in questi casi è meglio semplificare e privilegiare formule leggere che non sovraccarichino il capello. I punti di forza della routine sono chiari: prodotti accessibili, facilmente reperibili e ingredienti efficaci. Dall’altra parte, i contro esistono: un uso sbagliato dei prodotti può portare buildup, utilizzare uno shampoo detox ogni settimana può risultare eccessivo per capelli fragili, e troppi trattamenti bond repair rischiano di essere eccessivi. E, ovviamente, non scordiamoci che la genetica gioca il suo ruolo: seguire il metodo non significa ottenere esattamente i capelli di Abbey, ma può aiutare a portarli al massimo del loro potenziale.






























































