Interagire con gli altri per stare bene con se stessi La Regola del 5-3-1 potrebbe rivoluzionare il modo in cui vivete le relazioni sociali

Crescendo, stiamo imparando a prenderci cura di noi. Siamo bombardate da video e podcast, da consigli richiesti (e non), da mantra che promettono di cambiarci la vita. Ci siamo date allo yoga, al pilates e qualcuno persino alla corsa. Abbiamo provato la meditazione, praticato la mindfulness e imparato - almeno in teoria - a metterci al primo posto. Investiamo in prodotti skincare sempre più performanti e ci dedichiamo a rituali di benessere sempre più lunghi e complessi. Eppure, in questo scenario che sembra idilliaco, spesso sfugge un tassello fondamentale: e se la vera mancanza nella nostra pratica di self-care fosse la connessione umana? In un’epoca in cui abbiamo schematizzato ogni cosa in una routine, c’è un ambito che continua a scivolarci tra le dita: le relazioni. Le trattiamo come un flusso accessorio, qualcosa che succede spontaneamente, oppure che ritagliamo tra un impegno e l’altro, quando avanza tempo. Intanto, però, la solitudine cresce come un’ombra silenziosa. La sperimentano le nuove generazioni, che vivono più che mai connesse e al tempo stesso profondamente isolate, e la sperimentano gli adulti, che faticano a trovare spazi di socialità autentica.

Che cos’è la regola del 5-3-1 e come ci aiuta a sentirci meno soli

Ed è qui che entra in scena la Regola del 5-3-1, un metodo ideato dalla sociologa Kasley Killam per coltivare al meglio - e senza troppo sforzo - le nostre relazioni sociali. La regola si basa su tre numeri e tre tipologie diverse di interazione, ed è sorprendentemente semplice. Cinque: ogni settimana trascorrete del tempo con almeno cinque persone o gruppi sociali differenti (familiari, amici, colleghi, vicini); è un modo naturale per aumentare la percentuale di vita sociale nella vostra quotidianità. Tre: ogni mese coltivate almeno tre interazioni più profonde con le persone a voi più vicine, quelle con cui potete davvero abbassare le difese ed essere voi stessi. Uno: ogni giorno dedicate almeno un’ora all’interazione sociale, anche frammentata e distribuita in momenti diversi. Chiacchierate con il vicino, chiamate vostra sorella, scambiate due battute con un collega.

@chrisiduffy

Our social relationships aren’t just important for enjoying life, they also play a huge role in our health. Kasley Killam, MPH explains her rule for how to maintain your social health

original sound - Chris Duffy

Socializzare fa bene alla salute (ed è questione di allenamento)

Basta poco: l’importante è tenersi allenati. Perché sì, la socialità è un qualcosa che va curato e alimentato. E se, da un lato, la cultura del wellness ci ha insegnato a prenderci cura di noi con rigore quasi rituale, spesso dimentichiamo che le relazioni sono una parte biologicamente, emotivamente e culturalmente insostituibile del nostro equilibrio. A ricordarcelo, negli ultimi anni, ci pensa anche la scienza. Secondo un recente report della Commission on Social Connection dell’OMS, una buona connessione sociale favorisce la salute: riduce l’infiammazione, abbassa il rischio di malattie gravi, promuove la salute mentale e può contribuire a prolungare la vita. Al contrario, solitudine e isolamento aumentano il rischio di ictus, malattie cardiovascolari, diabete, declino cognitivo e morte prematura.

@studyerik Read caption!! Ever find yourself lost in the endless scroll of Instagram or TikTok, only to realize hours have passed? Let's break that cycle with the '5-3-1 Technique'! Here's how it works: **5-Minute Rule**: Set a timer for 5 minutes. Give yourself permission to scroll freely, but once the timer goes off, it's time to pause. **3 Deep Breaths**: Take three deep breaths to center yourself and break the automatic scroll trance. **1 Positive Action**: Choose one positive action to do next. It could be reading a page of a book, jotting down a to-do list, or even stretching. This step helps redirect your focus from scrolling to something productive. Implementing the '5-3-1 Technique' can help you regain control over your time and make mindful decisions about your screen usage. Let's turn those scrolling moments into opportunities for growth and productivity. Start today and see the difference it makes in your daily routine! Follow for more @studytipd :) #studyhacks #studytips #studygram originalljud - Helping students on the daily!

Esserci, come intenzione

Nella sua semplicità, la Regola del 5-3-1 non promette rivoluzioni interiori né trasformazioni radicali. Piuttosto, riporta alla luce qualcosa che sappiamo da sempre e continuiamo a dimenticare: la nostra salute emotiva si costruisce nello scambio, nella vicinanza, nella presenza reciproca. E se l’idea può sembrare artificiale (devo davvero pianificare i miei rapporti umani?), la verità è che non c’è nulla di più naturale che proteggere ciò che conta. In un mondo che ci rende reperibili 24/7 ma raramente davvero presenti, forse serve proprio una piccola cornice strutturata per riportare l’intenzione dove l’abitudine non basta più. E poi c’è un elemento particolarmente interessante: la regola non parla mai di quantità emotiva, ma di disponibilità. Non vi chiede di essere perfetti, brillanti o sempre empatici. Vi chiede soltanto di esserci. Cinque incontri a settimana possono essere un caffè di dieci minuti o una passeggiata. Le tre conversazioni profonde non richiedono grandi confessioni, ma ascolto e autenticità. E coltivare le relazioni nella quotidianità può essere più semplice di quanto sembri: basta essere gentili e lasciarsi andare. In un’epoca che spinge sempre di più verso l’individualismo e l’autoaffermazione, la Regola del 5-3-1 propone una via diversa: il benessere come spazio condiviso. Un piccolo promemoria - concreto, immediato - che ci ricorda che prenderci cura di noi passa anche e soprattutto dal prenderci cura degli altri.