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Dal vetro fuso è nato Taliso, in mostra al Fuorisalone 2023

Intervista alla designer Elena Salmistraro

Dal vetro fuso è nato Taliso, in mostra al Fuorisalone 2023 Intervista alla designer Elena Salmistraro

Il Fuorisalone di quest'anno sembra avere un unico obiettivo, essere più magico che mai. Forse è proprio per questo che WonderGlass ha chiamato la sua mostra collettiva Abrakadabra. La magia del vetro entra negli spazi ottocenteschi dell'Istituto dei Ciechi in Porta Venezia a Milano, qui hanno preso vita le installazioni della designer Elena Salmistraro insieme a quelle di Paul Cocksedge, Tom Dixon, Elisa Ossino, John Pawson, studiopluz, Bethan Laura Wood e Dan Yeffet. Abrakadabra, che nell’immaginario comune è la parola che attiva gli incantesimi, è anche una celebrazione della magia del vetro, del suo potere trasformativo e dello spettacolo che offre la sua lavorazione. La mostra del Fuorisalone è un’occasione speciale e un’esperienza unica per osservare da vicino il gioco performativo materico e il suggestivo estro dei designer: il percorso espositivo proietta lo spettatore in una realtà fantastica, più simile al sogno, creata dai giochi di luci, dalle sfumature e dalle trasparenze.

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Elena Salmistraro torna alla Milano Design Week con 11 collaborazioni, se per WonderGlass, all'Istituto dei Ciechi, partecipa a una collettiva dedicata alla magia del vetro, in piazza San Simpliciano dietro la vetrina di Tai Ping ha presentato una personale collezione di tappeti preziosissimi mentre negli spazi di Superstudio Più, spunta tra i nomi dei protagonisti di Stars of Today, una parade sul design che verrà curata da Giulio Cappellini. «Nel mio lavoro prendo ispirazione da tutto ciò che mi circonda. Ormai ho capito che l'ispirazione può arrivare da qualsiasi parte, in qualsiasi momento. Camminando, guardando una vetrina o andando a dei mercatini. Ho affinato questa abilità di riuscire a leggere immediatamente quello che mi circonda e capire cosa mi piace per poi tradurlo in disegno.» 

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Elena Salmistraro partecipa ad Abrakadabra con il tavolino Taliso. In questo oggetto magico che come un talismano illumina la stanza dai soffitti altissimi tutto è studiato sperimentando la versatilità del vetro. L'evoluzione tecnica e la creatività illimitata del progetto è definita dalla sovrapposizione e dall'incastro di lastre di vetro fuso, cilindri, e piani. Taliso si ispira a principi architettonici, in cui i pesi sono bilanciati e accuratamente strutturati per gestire il movimento organico delle texture del vetro. Un gioco compositivo primitivo, grezzo, primordiale, di composizione, ma allo stesso tempo contemporaneo, delicato e tecnicamente complesso «Sono stata chiamata da WonderGlass ma già avevamo un materiale per le mani, ci siamo detti:"partiamo dal vetro fuso" Quindi più che ispirazione in questo caso siamo partiti dal materiale. Mi sono buttata anche se per me era qualcosa di nuovo. Avevo già lavorato in passato con il vetro soffiato ma non ancora con il vetro fuso. Ed è così che è nato il tavolino Taliso.» 

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Ogni progettista ha la propria storia, quella di Elena Salmistrato si intreccia indissolubilmente a Milano. «Ho studiato fashion design, mi sono laureata al Politecnico di Milano e poi ho ricominciato da capo e mi sono laureata anche in industrial design» racconta del suo percorso Elena Salmistrato. «Questo in realtà mi ha aiutato molto perché riesco a muovermi bene sia nel mondo della moda che in quel di design del prodotto. Quando ho studiato fashion design ho lavorato proprio sulle texture e sui pattern tessili, e questa sensibilità al colore e al tatto la porto con me in ogni mio progetto.» Anche nel proprio guardaroba Elena continua a far trasparire il suo tratto distintivo. «Non mi ricordo un giorno in cui io mi sia vestita di nero. Quindi sì, tutti i giorni porto i colori con me.»

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I suoi progetti sono stati selezionati per partecipare a importanti eventi e nel 2017 vince il premio Salone del Mobile Milano Award come “Miglior designer esordiente”. «Nella vita di ogni giovane designer ci saranno sicuramente dei momenti in cui passerà un po' la voglia, all'inizio è sempre complesso. Bisogna iniziare a fare conoscenze, a fare breccia nei cuori delle prime aziende, insistere e continuare ad andare avanti. Quel momento che ognuno di noi aspetta arriverà insieme ai primi risultati.» Nel 2008 Elena fonda il proprio studio professionale – sempre a Milano, insieme all’architetto e compagno Angelo Stoli – in cui si dedica al disegno di prodotto e al progetto architettonico. «Mio marito ed io stiamo insieme ormai da quindici anni. Essendo lui un architetto è di indole molto razionale, io invece sono pura creatività. Questa nostra diversità è fondamentale, siamo riusciti a trovare l'equilibrio giusto e non è semplice. Nel mio caso poi lui mi supporta molto occupandosi dei disegni tecnici, riuscendo a interpretare subito quello che ho in testa. Trovo sia bellissimo avere al proprio fianco anche nel lavoro, una persona che ti capisce.»