Le ragazze di TikTok comprano gli incantesimi dalle streghe di Etsy Disperazione o innegabile potere della mente collettiva?

Qualche tempo fa, i magazine di lifestyle avevano registrato, non senza stupore e divertimento, il grande fenomeno delle streghe di TikTok. Vi dirò di più: per per scrivere un pezzo sul tema, a gennaio 2020, mi sono arresa (in ritardo e controvoglia) a scaricare l'app di video brevi che poi è diventata mia compagna amata e odiata di nottate insonni, scrollate lunghissime e anche di ricerche per lavoro. Perché lo sappiamo, i trend vengono tutti fuori da lì, anche quelli negativi. Anche quelli stregoneschi. Adesso, accanto alle streghe e alle tarot reader, ci sono anche i racconti delle utenti che hanno acquistato incantesimi dalle streghe di Etsy. Proprio così.

Le streghe di TikTok e il witchtok

Facciamo un passo indietro e inquadriamo bene il tema. Su TikTok ormai da anni fiorisce e prende spazio il #witchtok, community di persone interessate all'occulto che leggono i tarocchi, comunicano con una grande varietà di divinità pagane e fanno dei riti. Accendono determinate candele, bruciano determinate erbe, mescolano e si allenano nella millenaria pratica della manifestazione, divinano il futuro, leggono le rune e puliscono le energie dei loro cristalli al chiaro di luna. Questi utenti condividono le loro scoperte e le loro pratiche, si confrontano e dialogano con un pubblico di appassionati. Alcuni, come ad esempio Kiley Mann, ci hanno costruito una vera carriera. I contenuti, negli anni, sono cambiati. Non più pozioni, ma piccoli estratti di vita e di creatività, consigli per esprimere la propria libertà al meglio, frasi poetiche sul divino femminile. 

Gli incantesimi acquistati su Etsy 

Il passo successivo? Dopo mesi, anzi anni, ad osservare streghe e stregoni mescolare erbe, olii e acqua piovana per manifestare un futuro splendente, una incrollabile sicurezza in se stessi e un amante infuocato è solo ovvio: acquistare incantamenti su Etsy. O meglio, pagare delle sedicenti streghe sulla piattaforma perché facciano una fattura (non quella dell'Agenzia delle Entrate) a nome nostro. Il fenomeno non è nuovo, da tempo su Etsy è possibile acquistare incantesimi (e maledizioni, se è per questo), ma adesso il volume delle persone che ne parlano è certamente in crescita. Un esempio su tutti? Quello della futura sposa che, per paura del maltempo, ha chiesto un incantesimo per ottenere il sole nel giorno del suo matrimonio. Ha funzionato. 

Di cosa abbiamo davvero bisogno?

Lasciamo a voi decidere se credete nella magia, se sareste disposti a investire una somma di denaro (più o meno la fascia di prezzo va dai 5 ai 130 dollari, quindi ce n'è per tutte le tasche) per vendicarvi di qualcuno o per guadagnare più soldi o se vi tenete lontani da queste diavolerie. È impossibile, però, non chiedersi a cosa si deve questa inflazione dell'incantesimo, questa impennata nel discorso pubblico delle streghe di Etsy. Quello che emerge è un desiderio spasmodico di controllo. In un periodo storico in cui le cose grandi non sono mai state così fuori controllo (l'ascesa del fascismo, le guerre e i genocidi, l'ansia climatica, Donald Trump e i diritti civili e sociali) ci concentriamo sul piccolo. Controlliamo quanto ci impegniamo al lavoro, dove andiamo in vacanza. Ci assicuriamo che tutto sia perfettamente fotografabile e condivisibile, ci riempiamo di filtri e di chirurgia plastica per controllare la nostra immagine e quello che il tempo imprime su di essa. Anche la spontaneità e la bruttezza sono codificate. Niente deve essere cringe, tutto deve rispondere ai micro trend. In questo contesto, pensiamo di poter agire su cose che - di natura - non possono essere decise da noi, come ad esempio se la nostra crush ci ricambia, come va la vita della persona che ci ha fatto tanto male e odiamo, le condizioni metereologiche. Da aggiungere, ad aggravare il tutto, anche il fatto che questo bisogno nevrotico di controllo non può mai essere soddisfatto pienamente. Nonostante tutti gli incantesimi e i soldi che abbiamo da spenderci sopra. E allora, tanto vale concentrarsi su quello che possiamo cambiare, ma soprattutto sull'accettare quello che, invece, no.