
La Milano (beauty) Fashion Week secondo noi Il recap di una settimana di fuoco, tra backstage e front row
Per nss G-Club, che fa focus sul beauty nel senso più ampio del termine, Milano Fashion Week significa solo una cosa: backstage. Ore nei backstage a osservare hairstylist e make-up artista all'opera, a bere caffè, a studiare moodboard delle sfilate, a osservare. Significa, in alcuni casi, anche assistere alle prove della sfilata, che vengono fatte poco prima del main event, sentire l'energia che si alza, vedere il problem solving al lavoro. Cosa succede se 5 o 6 modelle devono arrivare dalla sfilata precedente, che è iniziata 35 minuti dopo l'orario previsto? E se piove? E se a 15 minuti dall'inizio su carta della sfilata ci sono da truccare ancora 15 modelle? Succede che, dal backstage, per un secondo il mondo sembra sfocarsi, e poi torna normale. La calma è apparente, funzionale. È come infilare la testa in un alveare. La sublimazione di tutto? La sfilata, naturalmente, che a quel punto è quasi un retro-pensiero, bella da vedere sia dal front row che da dietro le quinte, con i vari team, con i fotografi e con i vestiaristi, con i sarti e spesso anche con i direttori creativi in persona, appena prima che escano un attimo a salutare la folla che li acclama.
Queste sono le nostre cose preferite (e quelle che abbiamo imparato) della Milano (beauty) Fashion Week SS26
Il mascara vince ancora
È inutile che ci si dica che la Gen Z non usa più il mascara. Sulle passerelle, infatti, è ancora protagonista. Da Vivetta e da Moschino, nello specifico. Entrambi i look sono stati curati dal team MAC Cosmetics. Nel primo abbiamo osservato Michele Magnani creare appositamente un prodotto per le ciglia mescolando pigmenti colorati e applicandoli spessi, grumosi, tutti da vedere e in toni inconsueti, come ad esempio rosso e verde acqua. Come fossero coralli. Da Moschino hanno vinto le ciglia finte, dorate come le punte delle dita delle modelle, intinte nel glitter. Incrostazioni preziosissime per uno show massimalista e ironico.
I capelli ci piacciono lunghi, almeno in passerella
Chiome. Chiome su chiome. Extension su extension. Cotonature e trecce da Marco Rambaldi (con L'Oreal Professionel), onde morbide (by ghd per Roberto Cavalli), chiome protagoniste e importanti (da Missoni, anche qui ghd) trecce e nastri con Luisa Beccaria, effetto bagnato per Simon Cracker, beach waves bionde e luminose per Alberta Ferretti (Wella), ricci spazzolati da Stella Jean e naturali un po' finto-trasandato da Sportmax. Il capello, in tutte le sue variazioni, tende a rimanere lungo, ma che sia effortless. Almeno in apparenza. La lacca, da Ermanno Scervino a Marco Rambaldi, non deve mai mancare.
Le sfilate "piccole" sono quelle che stupiscono
Stella Jean, Institution, J. Salinas, Simon Cracker. Se questi nomi non vi dicono nulla, almeno per ora, è ok, ma badate bene a recuperare. Durante questa Milano Fashion Week, infatti, ci hanno regalato emozioni. Sia per il beauty (tutto da notare il meraviglioso lavoro di colori e di effetto wet di Stella Jean, MAC Cosmetics), sia per location, spunti ed emozioni. Simon Craker ha esposto la sua collezione in una stazione metro abbandonata, Institution e J. Salinas hanno proposto collezioni diversissime ma ugualmente interessanti, tra spalline brutaliste e maniche a sbuffo (rispettivamente).
Il rossetto va in secondo piano (a favore della base e del blush)
Continua la dominazione del blush, che si accompagna a bronzer (per l'effetto giornata-al-mare che piace tanto alle collezioni primavera estate) e a basi luminose e tridimensionali. Unica eccezione? Vivetta, che ha scelto il matte. Per il resto, i volti brillavano anche grazie alla skincare. L'incontro tra trucco e pelle si conferma non solo nei prodotti, ma anche sulla passerella. Lo abbiamo visto da Stella Jean (MAC Cosmetics) ma anche da J. Salinas (Olivella). Da Ermanno Scervino il bronzer di Dear Dahlia è la star del look, che è naturale ma luminoso. Vale lo stesso (o quasi) per Alberta Ferretti, che a una base tridimensionale e a un blush dei colori della terra aggiunge un unico pop di colore: l'ombretto verde menta. Chi perde, in questa nuova idea di full face, sono le labbra. Che hanno spazio da Sportmax e da Stella Jean, ma che tendono a restare in secondo piano (anche se spesso sono glossy) in tutti gli altri look. Interessante l'approccio di Vivetta, dove le labbra - come il viso - sono matte, e sull'arco di cupido è applicato un velo di bianco, a rendere le modelle ancora più simili a organismi acquatici.
Esiste un mondo anche fuori dalle sfilate
I backstage ti inghiottono e ti risputano nel mondo di fuori e non ti rendi conto del tempo che è passato. A diventare virali sono le foto delle sfilate, dei front row - Michele Morrone da Ermanno Scervino e Meryl Streep nel ruolo di Miranda Presley da Dolce&Gabbana hanno dominato i nostri feed per tutto il weekend - e dei look. La città, però, si accende in ogni angolo del centro. Qualche esempio? Emma Chamberlain per Stuart Weitzman, Amanda Diaz per Dolce&Gabbana, Sara Battaglia e drittofilo. Perché la moda (e con essa il beauty), alla fine della fiera si intrufola nelle pieghe e arriva ovunque, anche dove non te l'aspetti.




















































