
La maternità (anche surrogata) non è tutta uguale Storie di scelte, sfide mediche e libertà negate tra Stati Uniti e Italia
La maternità, per molte donne, rappresenta un traguardo naturale e desiderato, ma non è uno step obbligatorio per essere donne né una condizione necessaria per realizzarsi. Esistono infatti tanti modi diversi di vivere la propria identità femminile e altrettanti modi di essere madre e famiglia. Quando la salute, le circostanze personali o le leggi rendono complesso il percorso tradizionale, il desiderio di genitorialità trova nuove strade. Dalle esperienze intime di celebrità come Selena Gomez e Lily Collins, fino al dibattito acceso sulla maternità surrogata negli Stati Uniti e in Italia, il tema solleva domande profonde su diritti, possibilità e limiti imposti dalla società.
La scelta di Selena Gomez: la maternità è ancora un desiderio
Selena Gomez ha recentemente condiviso con il pubblico una decisione intima e molto delicata, aprendo una finestra sulla sua vita personale e sulle sfide che ha dovuto affrontare negli ultimi anni. La popstar e attrice ha ricevuto una diagnosi di lupus nel 2015, una malattia autoimmune che può provocare infiammazioni e danni a diversi organi e tessuti del corpo. Le complicazioni legate a questa patologia l’hanno portata, nel 2017, a sottoporsi a un trapianto di rene, un intervento cruciale che ha salvato la sua vita ma che ha anche reso complicata la possibilità di portare avanti una gravidanza in sicurezza. A questi problemi di salute si è aggiunta, nel 2020, la diagnosi di disturbo bipolare, che ha reso necessario un attento regime farmacologico e un supporto psicologico costante. Tutti questi fattori combinati rendono oggi una gravidanza naturale una scelta rischiosa sia per la sua salute sia per quella del bambino. Nonostante queste difficoltà, Selena Gomez ha mantenuto un atteggiamento positivo e determinato nei confronti del suo desiderio di maternità.
In un’intervista rilasciata a Vanity Fair, ha spiegato con grande sincerità: "Sono entusiasta di intraprendere questo viaggio in modo diverso". Con queste parole, ha voluto condividere non solo i limiti imposti dalle sue condizioni mediche, ma anche la volontà di non arrendersi al sogno di diventare madre. Selena Gomez ha dunque espresso chiaramente il suo desiderio di diventare madre attraverso percorsi alternativi, come la gestazione per altri, comunemente definita maternità surrogata, o l’adozione. Ha sottolineato che, indipendentemente dal metodo scelto, ciò che conta è l’amore e il legame che si instaura con il bambino, che sarà comunque suo.
Lily Collins: una scelta simile con reazioni contrastanti
Anche Lily Collins ha scelto la gestazione per altri per diventare madre. Nel gennaio 2025, ha dato alla luce la sua prima figlia, Tove Jane McDowell, insieme al marito Charlie McDowell, attraverso una gestante surrogata. La coppia ha espresso profonda gratitudine nei confronti della loro surrogata e di tutti coloro che li hanno supportati in questo percorso. Tuttavia, la scelta di Lily Collins ha suscitato opinioni contrastanti. Alcuni hanno criticato l'uso della surrogata come una decisione motivata da comodità personale, mentre altri hanno difeso la sua scelta, sottolineando che può essere una valida opzione per molte donne.
Un’altra coppia che ha fatto uso della gestazione per altri è stata quella formata da Priyanka Chopra e Nick Jonas che nel gennaio 2022 hanno accolto la loro prima figlia, Malti Marie Chopra Jonas, nata tramite maternità surrogata. La coppia ha condiviso la notizia sui propri profili Instagram, esprimendo gioia e chiedendo privacy in questo momento speciale. La scelta della surrogazione è stata motivata da complicazioni mediche che hanno reso questa opzione necessaria per la coppia.
La situazione della gestazione per altri negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, la gestazione per altri è regolata a livello statale, con leggi che variano notevolmente da una giurisdizione all'altra. Alcuni stati, come la California, hanno leggi favorevoli alla surrogazione, mentre altri, come la Georgia e l'Arkansas, hanno leggi più restrittive. Nel 2025, alcuni stati hanno aggiornato le loro leggi per riconoscere la surrogazione come una scelta valida sia per motivi medici che personali. Inoltre, stati come New York hanno leggi che consentono la surrogazione gestazionale, con procedure legali per stabilire la parentela dei genitori intenzionati.
La situazione in Italia: una legislazione restrittiva
In Italia, la maternità surrogata è vietata dalla legge. La Legge n. 40 del 2004, che disciplina la procreazione medicalmente assistita, proibisce esplicitamente la surrogazione. Nel dicembre 2024, è stata introdotta una nuova legge (Legge n. 169) che criminalizza la maternità surrogata anche se effettuata all'estero, prevedendo pene fino a due anni di reclusione e multe fino a un milione di euro per chi la pratica. Questa legislazione ha suscitato preoccupazioni tra le coppie italiane, in particolare quelle LGBTQ+, che vedono limitate le loro opzioni per diventare genitori. Ad esempio, una coppia gay che aveva avuto un figlio negli Stati Uniti tramite surrogata ha dichiarato di temere di essere perseguita al loro ritorno in Italia.
La semplice libertà di scegliere come diventare madri
La scelta di ricorrere alla gestazione per altri evidenzia come questa opzione possa essere una risposta a esigenze mediche o personali. Tuttavia, le reazioni pubbliche e le legislazioni nazionali riflettono opinioni contrastanti e sfide legali. Queste dinamiche pongono interrogativi sulla libertà di scelta riproduttiva e sui diritti delle persone coinvolte, interrogativi, che ad oggi non dovrebbero più esistere.
























































