Le mostre da vedere a settembre in Italia Dai maestri della fotografia come Man Ray alle celebri colate di colore di Ian Davenport

Settembre è un mese che sa di ripartenza, ma anche di scoperta. Le città si riaccendono dopo la pausa estiva e i musei, le fondazioni e le gallerie italiane diventano veri e propri motori di immaginazione. Da Milano a Palermo, passando per Firenze, Torino e persino la più raccolta Todi, il calendario delle mostre di settembre 2025 è un mosaico di linguaggi e sguardi: dai giganti del Novecento come Man Ray, Guttuso e Toulouse-Lautrec ai maestri della fotografia contemporanea come Jess T. Dugan e Bruno Barbey, fino alle sperimentazioni di Anthea Hamilton e alle sculture tessili di Elodie Antoine. C’è spazio per la memoria e per il futuro, per la pittura che dialoga con la politica e per la moda che diventa macchina sociale, per i chiaroscuri di Caravaggio e per le colate cromatiche di Ian Davenport. Ogni mostra è un’occasione per viaggiare non solo nell’arte, ma anche nei luoghi che la ospitano: palazzi storici, castelli, gallerie indipendenti e ville immerse nella campagna. L’Italia a settembre diventa un itinerario diffuso da percorrere lentamente, lasciandosi guidare dalle voci degli artisti.

Le mostre da vedere a settembre 2025 in Italia

Man Ray - Milano

A Milano, Palazzo Reale spalanca le sue sale a uno dei giganti del Novecento: Man Ray. La retrospettiva Forme di luce, in programma dal 24 settembre, è un viaggio nel laboratorio creativo di un artista che ha trasformato la fotografia in un linguaggio poetico e sovversivo. Nato a Philadelphia nel 1890 come Emmanuel Radnitsky, Man Ray si muove presto negli ambienti d’avanguardia newyorkesi, incontra Marcel Duchamp e approda a Parigi, dove diventa parte integrante del gruppo surrealista. Qui inventa nuove tecniche, piega la fotografia al gioco e all’ambiguità, lavora tra pittura, collage, cinema e moda senza mai riconoscere confini tra i generi. La mostra milanese raccoglie quasi 300 opere: dalle celebri rayografie, immagini create senza macchina fotografica, agli scatti iconici di Kiki de Montparnasse fino alle solarizzazioni, in cui i corpi sembrano circondati da un’aura spettrale. È un percorso tematico che attraversa autoritratti, muse, nudi e immagini di moda, offrendo una visione completa di un artista che non ha mai cercato la perfezione tecnica, ma il potere di disorientare, sorprendere e far riflettere.

Titolo: Man Ray. Forme di luce

Quando: dal 24 settembre 2025 all’11 gennaio 2026

Dove: Palazzo Reale, Milano

Ian Davenport - Todi 

L’arte contemporanea arriva in Umbria. Ian Davenport, tra i protagonisti degli Young British Artists, porta al Palazzo del Popolo di Todi la mostra Holding Center, un’esperienza che unisce pittura, installazione e video-arte. I suoi celebri Puddle Paintings nascono da colate di colore che si accumulano fino a trasformarsi in superfici lucide e ipnotiche, mentre le opere su carta Splats esplodono in getti e schizzi cromatici. È una ricerca che indaga la fisicità della pittura, ma anche la sua capacità di coinvolgere lo spettatore in un processo che appare sempre in movimento, mai concluso. Durante i giorni del Todi Festival, una video-installazione site-specific, proiettata sulla facciata del Palazzo del Capitano, trasforma l’architettura medievale in un flusso elettronico di linee e bande verticali di colore, offrendo al pubblico un’esperienza sensoriale e dinamica, un ponte tra memoria e contemporaneità.

Titolo: Ian Davenport. Holding Center

Quando: fino al 5 ottobre 2025

Dove: Palazzo del Popolo, Todi

Moda e pubblicità - Mamiano di Traversetolo, Parma

La Fondazione Magnani-Rocca, alle porte di Parma, ci invita a un viaggio che unisce estetica, memoria e società con la mostra Moda e pubblicità in Italia 1950-2000. Oltre 300 opere, tra manifesti, riviste, fotografie, spot televisivi, spezzoni cinematografici e perfino le mitiche figurine Fiorucci raccontano mezzo secolo di trasformazioni in cui la moda italiana ha saputo oltrepassare i confini dell’abito per diventare linguaggio globale. È una narrazione che parte dal dopoguerra, quando grafici e illustratori costruivano con pazienza un immaginario artigianale, passa per gli anni di Carosello e della televisione in bianco e nero, fino alle rivoluzioni cromatiche delle tv private e agli anni Ottanta e Novanta, quando il Made in Italy diventa mito internazionale. Le immagini di fotografi come Giovanni Gastel e Giampaolo Barbieri dialogano con le illustrazioni di René Gruau e Guido Crepax, mentre le campagne di Oliviero Toscani scuotono, provocano, reinventano l’idea stessa di pubblicità. Questa mostra non si limita a celebrare la moda. Ne svela la natura di macchina culturale e sociale, capace di generare desideri, stereotipi e nuove identità. 

Titolo: Moda e pubblicità in Italia 1950-2000

Quando: dal 13 settembre al 14 dicembre 2025

Dove: Fondazione Magnani-Rocca, Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo, Parma

Elodie Antoine - Palermo

A Palermo, negli spazi intimi della galleria In Via Cluverio Officina, si apre un mondo di morbidezza e inquietudine. L’artista belga Elodie Antoine porta per la prima volta in Italia le sue sculture tessili con la mostra Cette Obscure Clarté, creando un dialogo sottile e sensoriale con le opere delle artiste Joséphine Flasseur e Célia Nkala. Le sue creazioni, realizzate con tecniche che spaziano dall’uncinetto al feltro, dalla lana cotta al ricamo, sembrano creature vive che colonizzano lo spazio, avvolgendolo con una poesia materica capace di attrarre e destabilizzare allo stesso tempo. Un’esperienza che parla di femminilità, memoria e trasformazione, aprendo una nuova finestra sul panorama della scultura contemporanea internazionale. La mostra è l’occasione perfetta per visitare anche Palermo, una città stratificata, luminosa e contraddittoria, che accoglie l’arte intima e visionaria di Elodie Antoine fino al 30 settembre 2025.

Titolo: Cette Obscure Clarté

Quando: fino al 30 settembre 2025

Dove: Via Cluverio Officina, Palermo

Renato Guttuso – Gallipoli

Le sale del Castello di Gallipoli si riempiono dei colori intensi e passionali di Renato Guttuso. Curata da Lorenzo Madaro, la mostra Visioni mediterranee raccoglie trenta opere provenienti da collezioni private, offrendo un ritratto potente e intimo di uno dei più grandi maestri italiani del Novecento. Dai celebri Nudo rosso e Nudo senza volto, capaci di raccontare il corpo con verità e drammaticità, ai paesaggi siciliani, alle nature morte in cui il rosso dei peperoncini, l’azzurro del cielo e il verde della vegetazione diventano materia viva, la mostra rivela un artista che ha fatto della pittura uno strumento di lotta e testimonianza. Gallipoli, con il suo rapporto indissolubile con il mare e la luce mediterranea, diventa lo scenario ideale per riscoprire un pittore che ha restituito, attraverso i suoi quadri, la forza e la fragilità di un’Italia in trasformazione. Visioni mediterranee è un omaggio a un’arte che sa colpire lo sguardo e insieme raccontare un tempo storico, senza mai perdere il legame con la vita.

Titolo: Visioni mediterranee. Opere di Renato Guttuso

Quando: fino al 15 ottobre 2025

Dove: Castello di Gallipoli, Gallipoli

Toulouse Lautrec - Firenze

Dal 27 settembre 2025 al 22 febbraio 2026, il Museo degli Innocenti di Firenze ospita Toulouse-Lautrec. Un viaggio nella Parigi della Belle Époque, un percorso che riunisce oltre 170 opere tra manifesti, litografie e disegni. L’esposizione non è solo una rassegna di capolavori. È un’immersione totale nella Parigi fin de siècle, dove Montmartre viveva di caffè-concerto, ballerine del Moulin Rouge e figure bohémien che animavano le notti della capitale francese. Henri de Toulouse-Lautrec, con il suo sguardo ironico e innovativo, seppe trasformare questo mondo in arte, dando vita a manifesti che rivoluzionarono la grafica pubblicitaria e divennero icone della modernità. Accanto a lui, la mostra mette in dialogo artisti come Alphonse Mucha e Jules Chéret, creando un quadro corale della Belle Époque e della nascita dell’Art Nouveau. Costumi, arredi e fotografie d’epoca completano un allestimento che fa rivivere non solo un artista, ma l’intero spirito di un’epoca.

Titolo: Toulouse-Lautrec. Un viaggio nella Parigi della Belle Époque

Quando: dal 27 settembre 2025 al 22 febbraio 2026

Dove: Museo degli Innocenti, Firenze

Bruno Barbey - Torino

Il 12 settembre 2025 Palazzo Falletti di Barolo a Torino inaugura la mostra Bruno Barbey. Gli Italiani, un centinaio di scatti in bianco e nero che restituiscono l’immagine di un’Italia in trasformazione, che, all’inizio degli anni ’60, si risollevava dalle ferite della guerra, proiettata verso il boom economico, ma ancora legata a tradizioni profonde. Nato in Marocco nel 1941 e scomparso nel 2020, quando era ancora solo uno studente di fotografia in Svizzera, percorse l’Italia a bordo di un maggiolino Volkswagen, immortalando il Paese attraverso volti e scene di vita quotidiana: bambini di strada, contadini, aristocratici, suore e mendicanti. La mostra torinese ci dà l’opportunità di scoprire una parte importante del nostro passato ed include anche un video realizzato dalla moglie dell’artista, Caroline Thiénot-Barbey, che ripercorre la genesi del progetto, trasformando questo reportage in una testimonianza storica e culturale senza tempo.

Titolo: Bruno Barbey. Gli Italiani

Quando: dal 12 settembre 2025 all’11 gennaio 2026

Dove: Palazzo Falletti di Barolo, Torino

Jess T. Dugan – Milano

Dal 5 settembre 2025, le Gallerie d’Italia di Milano presentano Look at me like you love me – Guardami come se mi amassi, un progetto fotografico di Jess T. Dugan che esplora i temi dell’identità, delle relazioni e dell’amore. La mostra raccoglie 30 fotografie di grande formato, di cui cinque inedite, insieme a due video che intrecciano narrazione autobiografica e riflessione universale. Attraverso sguardi, gesti e corpi rappresentati con delicatezza e vulnerabilità, Dugan invita lo spettatore a entrare in una dimensione intima e autentica. Nei video Letter to My Daughter e Letter to My Father, l’artista affronta il legame familiare come spazio complesso, fatto di affetto e conflitto, confermando la sua capacità di trasformare esperienze personali in una riflessione collettiva. Milano si conferma così capitale della fotografia contemporanea, offrendo un percorso che unisce ricerca artistica e indagine emotiva.

Titolo: Look at me like you love me – Guardami come se mi amassi

Quando: fino al 19 ottobre 2025

Dove: Gallerie d’Italia – Milano di Intesa Sanpaolo, Milano

Anthea Hamilton - Roma

Alla Fondazione Memmo, fino al 2 novembre 2025, prende forma Soft You, la prima grande mostra romana di Anthea Hamilton. È un’esposizione che non si limita a presentare opere: costruisce ambienti, ridefinisce spazi, forza i confini della percezione. Hamilton intreccia scultura, installazione, performance e cinema, scegliendo Roma come interlocutrice e Shakespeare come eco lontana (da Otello prende il titolo della mostra). Le legs, motivo ricorrente dei suoi lavori, diventano fregi, ornamenti, pattern tridimensionali che dialogano con la città eterna e con la sua memoria numerica ed estetica. Dentro le sale, tutto vibra di contaminazione: paraventi specchianti che amplificano la luce, collage tratti dalla performance Othello: A Play, sculture tessili che oscillano tra gesto privato e rituale collettivo, fino al raffinato mosaico in tecnica Rankaku, realizzato in collaborazione con Alice Rivalta. Ogni elemento è frammento e totalità, superficie e profondità. Una mostra che non si guarda: si abita.

Titolo: Soft You

Quando: fino al 2 novembre 2025

Dove: Fondazione Memmo, Roma

Caravaggio – Sciacca

La mostra su Caravaggio visitabile a Sciacca fino al 14 dicembre 2025 è un viaggio nel cuore pulsante del Seicento, nella teatralità della pittura barocca, nelle pieghe del chiaroscuro che ancora plasma il nostro immaginario. Cinque sezioni, ventidue opere, un percorso che segue il Merisi attraverso i suoi contemporanei e i suoi eredi. Dalle tensioni biografiche che ne hanno alimentato il mito, con figure come Baglione e Manfredi, al lirismo intimo di Orazio Gentileschi e Carlo Saraceni. Dalla teatralità dei tenebristi europei (Ribera, La Tour, Valentin de Boulogne) alla rilettura composta e spirituale della scuola bolognese con Guido Reni e Guercino. Il percorso si fa corale, umano, drammatico: santi e peccatori, martiri e prostitute, convivono nel chiaroscuro dell’anima. Tutto conduce a un culmine: L’Incredulità di San Tommaso, l’unica opera del maestro esposta in mostra. Presentata in una sala nera riflettente, ispirata alle infinity room di Yayoi Kusama, l’opera si trasforma in esperienza sensoriale.

Titolo: Caravaggio – Tra l’oscurità e la luce

Quando: fino al 14 dicembre 2025

Dove: Teatro Popolare Samonà, Sciacca