
La proteine-mania ci sta sfuggendo di mano No, non hai davvero bisogno di bere un caffè proteico
Biscotti proteici, budini proteici, persino l’acqua proteica: le proteine sono diventate il macronutriente più amato dal marketing, ancor prima che dai nutrizionisti. Qualsiasi alimento ormai può essere proteine-aggiunto, con poche eccezioni. Dietro questa tendenza sembra esserci, da un lato, il culto sempre più diffuso di una vita sana e di un corpo in forma, ma anche l’inclinazione - che i social non fanno che esasperare - a voler ottenere tutto e subito, possibilmente con pochi sacrifici. Tutto nasce - neanche a dirsi - negli Stati Uniti, con la diffusione dagli anni Settanta in poi di diete come la Atkins, la paleo e la chetogenica, tutte basate su un assunto piuttosto semplice: ridurre drasticamente l’apporto di carboidrati a favore di proteine e grassi. Da quel momento in poi, le proteine sono state associate a uno stile di vita sano, allo sviluppo di un corpo definito e alla perdita di peso.
Le proteine fanno dimagrire?
Partiamo proprio da questa domanda: le proteine fanno dimagrire? È importante, per cominciare, ribadire un concetto di base che spesso viene dimenticato: come spiega bene la dottoressa nutrizionista Cecilia Anfossi, infatti: "Si perde peso se si è in deficit calorico, poco importa al nostro corpo se le calorie ingerite derivano da grassi, carboidrati oppure proteine". Soprattutto considerato che questi ultimi due macronutrienti - spoiler - apportano esattamente la stessa quantità di calorie: 4 ogni grammo. Da dove nasce quindi questa proteine-mania? "Da un lato, il boom del fitness e del culto del corpo ha trasformato le proteine nel simbolo di una vita sana", spiega la dottoressa. "Dall’altro lato, la crescente fobia dei carboidrati ha spinto molti a rifugiarsi nelle proteine come scelta più sicura". Il tutto amplificato ovviamente dai social media, dove sono nate negli anni sempre più pagine dedicate a ricette dietetiche e fit (a base proteica, ovviamente).
@jacbfood If you have a protein powder you like the taste of, you can find lots of different things to add it to so you can make it easier to meet your protein goals.
Eatin' Good - Woodcamp
Prodotti proteici: un mercato in continua crescita
Che la proteine-mania sia sempre più diffusa non lo dicono solo gli scaffali dei supermercati e i video su TikTok, ma anche i dati: uno studio ha rivelato che il mercato internazionale degli snack proteici raggiungerà i 10 miliardi di dollari entro il 2032. Nel frattempo, si moltiplicano sul web le aziende che puntano tutto su questa categoria di prodotto, declinandolo in alimenti che vanno dalle creme spalmabili ai biscotti, passando per i preparati per pancake (rigorosamente proteici). La loro promozione passa quindi a suon di codici sconto attraverso fitness influencer e content creator, che ne esaltano le proprietà nutritive e, soprattutto, la componente fit. Tutto ciò finisce per generare nel pubblico nuovi bisogni, a ben vedere superflui. Spesso, infatti, spiega la dottoressa Anfossi, il valore nutrizionale di un prodotto proteico "può essere facilmente replicato (e persino superato) con alimenti semplici e naturali". Ad esempio, "un budino proteico apporta circa 20 g di proteine, ma contiene una lista di ingredienti non sempre trasparente o utile alla salute. Al suo posto si può optare per un vasetto di yogurt greco, una manciata di mandorle e un cucchiaio di fiocchi d’avena: questo spuntino contiene la stessa quantità di proteine". Va da sé che Wi prodotti proteici non sono dannosi per il contenuto di proteine in sé, quanto piuttosto per il fatto che, nella maggior parte dei casi, si tratta di alimenti ultra-processati, confezionati e ricchi di additivi come dolcificanti, conservanti, stabilizzantiW.
Dai popcorn al profee: le proteine tra business da star e TikTok
Come la legge di mercato insegna, laddove c’è tanta offerta si presuppone che ci sia anche molta domanda - e di conseguenza possibilità di guadagno. Infatti non sono poche le star che hanno deciso di buttarsi nel business dei prodotti proteici: ultima in ordine cronologico, Khloe Kardashian con i suoi Khloud, popcorn proteici arricchiti con proteine del latte. Ma anche sportivi come Venus Williams, alla guida dell’azienda di proteine a base vegetale Happy Viking, e Tom Brady, con il brand TB12. Ed è sempre negli Stati Uniti che sono nati trend ormai virali ovunque sui social: come il profee, ovvero un caffelatte - caldo o freddo - a cui vengono aggiunte proteine in polvere che di per sé "non sono dannose", chiarisce la dottoressa Anfossi, "ma semplicemente nella maggior parte dei casi superflue" se una persona non ha un reale bisogno di aumentare l’apporto proteico (per esigenze nutrizionali specifiche, oppure in concomitanza con allenamenti molto intensi).
@jamescharleslol Trying Khloe Kardashian’s new protein popcorn brand????
Zero Hunger, quando le proteine salvano la vita
Rimane, in questo scenario in cui marketing e suggestioni infondate sembrano farla da padrone, un qualche lato positivo: diverse aziende internazionali stanno infatti collaborando con governi e Ong nell’ambito del progetto Zero Hunger, promosso dall’Onu. L’obiettivo è di porre fine alla fame, e migliorare la nutrizione per milioni di persone entro il 2030. Tra le strategie più efficaci rientra proprio l’arricchimento degli alimenti con proteine, vitamine e minerali, allo scopo di migliorarne il profilo nutrizionale, come dimostrano i casi dei Super Cereal o dei prodotti a base di riso e farine fortificati. In quel caso sì, le proteine servono davvero.




















































