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Lily Allen ha ragione

Alle donne viene chiesto di scegliere tra maternità e carriera

Lily Allen ha ragione Alle donne viene chiesto di scegliere tra maternità e carriera

Lily Allen, riflettendo sulla sua carriera e sulle sue scelte di vita, ha fatto discutere, ma ha aperto anche importanti spunti di riflessione su quanto costa a una donna in carriera decidere di avere dei figli. Ospite del podcast di Radio Times, la cantante inglese ha risposto a una domanda sulla sua strategia di carriera e sulla sua famiglia con una sincerità e un candore disarmante: "Non ho mai davvero avuto una strategia, quando si parla di carriera. Ma sì, le mie figlie me l'hanno rovinata". "Le amo, mi completano, ma se stiamo parlando del mio status di popstar allora sì, l'hanno chiaramente rovinato" ha aggiunto. "Trovo irritante che le persona dicano che puoi avere tutto perché, francamente, non è vero. Alcune persone preferiscono la carriera ai figli, ed è loro diritto farlo. Ma i miei genitori erano assenti quando ero piccola, e questa cosa mi ha lasciato con delle cicatrici molto profonde che non ero disposta a tramandare ai miei figli" ha poi concluso, spiegando perché ha scelto la famiglia, ma dolorosamente e a spese della sua carriera. 

La vita di Lily Allen, tra arte e famiglia

Lily Allen viene da una famiglia di artisti. Nata nel 1985 a Londra, il padre è un'attore, la madre una produttrice. Il fratello minore, Alfie, è anch'esso un attore. Tra i suoi ruoli più importanti quello di Theon Greyjoy, in Games of Thrones. Lily sceglie la vita della musica dopo un'infanzia instabile, tanti lavoretti e qualche problema scolastico. Inizia nel 2001, a singhiozzi e usando senza vergogna i contatti del padre. La situazione inizia a svoltare nel 2005, su MySpace. Poi Smile, F*ck You, The Fear e Not Fair e la fama internazionale. Nel 2011, dalla sua relazione con Sam Cooper nasce la sua prima figlia. Nel 2013 la seconda. Nel 2019 inizia la sua relazione con David Harbour, conosciuto soprattutto per il ruolo di Jim Hopper in Stranger Things. I due si sono sposati nel settembre del 2020 a Las Vegas e le foto della loro cerimonia informale, tra sosia di Elvis e hamburger, hanno fatto il giro del web. E, in effetti, è proprio vero che quell'iniziale successo, dato anche dal suo essere diversa dalle altre popstar dell'epoca, non è stato sfruttato. E secondo la diretta interessata è anche colpa della sua maternità.

Le polemiche online: essere madre è un miracolo!

Inutile dire che le sue parole hanno destato scalpore. Cosa penseranno le sue figlie quando leggeranno le sue parole? Essere madre, secondo gli utenti online - che in queste ore stanno affollando le sezioni commenti di tutte le foto di Lily e delle sue figlie, di cui non mostra mai il volto, su Instagram - deve essere solo e soltanto un miracolo, e non ci sono alternative. Dire, con sincerità, che alle donne non è permesso avere tutto, e che chi lo dice mente, viene presa come un'ammissione di odio nei confronti dei propri bambini. Odio che non esisteva nelle parole della cantante, che ha ammesso candidamente di aver fatto, nella pienezza delle sua facoltà, una scelta ben precisa. Che le è costata il momento giusto, forse, per diventare una vera popstar. Solo dirlo le ha fatto guadagnare il titolo di cattiva madre. Se un padre avesse detto queste cose, avrebbe subito le stesse reazioni inferocite? Il recente esempio di Bradley Cooper ci fa supporre di no.

Le mamme di oggi e i messaggi contrastanti

Ignorando i puristi del sacrificio femminile, facciamoci qualche domanda. Se una persona come Lily Allen, nata nella fama, esperta o quasi dei suoi meccanismi, ha sentito di non poter scegliere di portare avanti con la stessa convinzione la sua carriera di popstar e la sua vita di madre insieme, allora in che condizione sono le donne normali? Lily Allen, nella sua sincerità disarmante che porta avanti da sempre (ha anche scritto un libro, My Thoughts Exactly, sulla sua vita e sulle sue esperienze negative, comprese molestie, dipendenze, il suo rapporto con la fama e con la maternità eccetera) sottolinea tutte le contraddizioni delle madri contemporanee, che devono dibattersi tra il loro desiderio di mettere su famiglia e la carriera, tra le spinte di una società che da una parte vede la realizzazione personale possibile solo attraverso il lavoro e il guadagno, dall'altro spinge le donne a diventare e madri e poi non le aiuta ad avere i mezzi per fare entrambe le cose. La stessa società in cui, ed è solo un esempio, se vogliamo assicurarci di procreare quando avremo tempo dobbiamo spendere 4 mesi di stipendio per il social freezing, in cui gli asili nidi hanno modalità di ingresso proibitive e in cui ai padri non è assolutamente chiesto di mettere da parte nulla. E allora, come si fa a dire che Lily Allen non ha ragione?