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10 Celebrity snobbate da designer a causa di razzismo, ageismo e body shaming

Da Zendaya ad Ashley Graham

10 Celebrity snobbate da designer a causa di razzismo, ageismo e body shaming Da Zendaya ad Ashley Graham

Le recenti dichiarazioni di Selena Gomez e Ariana Grande hanno dimostrato che spesso anche le celebrità sono oggetto di body shaming. Ma non sono solo i fan o gli hater a giudicare e commentare negativamente, lo fanno anche i brand quando si rifiutano di vestire una star per il red carpet perché questa non si adatta a certi standard di bellezza. In passato è capitato a Zendaya, Beyoncé, Ashley Graham, Kristen Stewart e molte altre che si sono trovate senza nulla da indossare perché una determinata Maison non le riteneva abbastanza bianche, magre, giovani, adulte, cool o altro. Razzismo, ageismo e body shaming influenzano moltissimo il giudizio della fashion industry che, da sempre si pone come un’ambiente esclusivo ed elitario, aperto a pochi eletti.

Ecco 10 celebrità snobbate da designer:

 

Zendaya e Law Roach

Oggi Zendaya è un’icona fashion, contesa dai maggiori brand che offrono a lei e al suo stylist Law Roach le loro creazioni sperando di vederle indossate sui red carpet, ma non è sempre stato così. Law ha dichiarato che quando hanno iniziato a lavorare insieme nel 2011 "molte case di moda non vestivano ragazze nere", da qui l’idea di affidarsi a designer emergenti. La mossa si è rivelata vincente ed ha portato a una maggiore creatività e visibilità che ha permesso sia alla coppia sia ad alcuni dei brand sostenuti di raggiungere uno status più elevato nel mondo della moda.

 

Kristen Stewart

La stylist di Kristen Stewart, Tara Swennen, ha confessato di aver cercato di convincere per ben 7 anni Lanvin di vestire la sua cliente. La risposta? Sempre la stessa: no. La Maison continuava a rifiutare perché nonostante la sua popolarità non rappresentava il suo target che si avvicinava di più alle trentenni. Nel frattempo il tempo è passato, Kristen è cresciuta ed è diventata ambassador di Chanel. Così quando Lanvin si è mostrata interessata sono state Stewart e la sua stylist a rifiutare la proposta.

 

Megan Mullally

Nonostante fosse la conduttrice dei SAG Awards 2019, Megan Mullally non è riuscita a trovare un solo stilista che accettasse di vestirla per il grande evento. In un'intervista sul red carpet, ha dichiarato: "I maggiori stilisti non sono interessati a mandarmi alcun abito... Ho detto: ma io sto letteralmente conducendo un evento, c'è il 100% di possibilità che io sia ripresa dalle telecamere. Ma la gente diceva "no, no grazie"". Ha specificato che Alexander McQueen le aveva mandato due vestiti che non hanno funzionato, così la star di Will & Grace ha deciso di comprarne un altro dello stesso brand online. Chi fa da sé fa per tre!

 

Cardi B

Nel 2018 Cardi B era uno dei nomi più hot del momento con una canzone, Bodak Yellow, in heavy rotation, ma veniva puntualmente respinta dai designer che la ritenevano non abbastanza "it-girl". La cantante, però, non si è affatto scoraggiata e ha continuato per la sua strada, come ha dichiarato in un’intervista "È solo qualcosa che devi dimostrare alle persone, proprio come la musica... Un sacco di gente di musica non voleva lavorare con me a prima, e devi solo metterti alla prova." Alla fine Cardi B ha avuto l’attenzione che merita sia dal mondo della musica sia da quello della moda.

 

Bebe Rexha

"Se una taglia 6/8 è "troppo grande"... allora io non voglio indossare i tuoi fottuti vestiti." Con queste parole pronunciate via Instagram Bebe Rexha ha risposto a tutti quei brand che avevano rifiutato di vestirla in occasione dei Grammy Awards 2019, per i quali era in nomination, perché non si adattava a una taglia da passerella. Dopo il video, alcuni designer, tra i quali Christian Siriano, si sono poi offerti di vestire Bebe, ma l’artista ha optato per un modello Monsoori riuscendo così ad avere il suo "momento di Cenerentola".

 

Ashley Graham

Nel 2016, Ashley Graham ha raccontato a The Cut di non aver preso parte al Met Gala nonostante l’invito ma di non avervi partecipato perché non riusciva a trovare nessuno che la vestisse e "non puoi presentarti in jeans e maglietta". Una cosa simile è capita anche in occasione della copertina di British Vogue di gennaio 2017. In quell’occasione l'ex caporedattore Alexandra Shulman ha sottolineato che molti stilisti, eccetto Stuart Vevers di Coach, non hanno voluto inviare abiti per una modella che non ha un corpo standard.

 

Kim Kardashian

All'inizio degli anni 2010, quando Kim Kardashian cercava di entrare nel settore della moda è stata rifiutata da quasi tutti i grandi brand. Tra i pochi "coraggiosi" a collaborare con lei ci sono stati Nicola Formichetti e l’ex direttore creativo di Givenchy, Riccardo Tisci, che ha disegnato il suo abito da sposa, poi finito sulla cover di Vogue America. Commentando la copertina Tisci disse: "Quattro o cinque anni fa, nessuna casa di moda l'avrebbe toccata. Ma Kim rappresenta la donna di oggi." Nel frattempo le cose sono cambiate e Kim è diventata una celebrità, ricercata dai marchi più prestigiosi come ad esempio Dolce & Gabbana con cui ha recentemente lanciato una capsule.

 

Destiny's Child

C’è un motivo se era la madre di Beyoncé a disegnare tutti gli abiti delle Destiny's Child ed è stata la stessa Bey a svelarlo durante i CFDA del 2016 che l’avevano premiata con il Fashion Icon Award: "Quando abbiamo iniziato con le Destiny's Child, i marchi di fascia alta non volevano vestire ragazze nere, country e curvy. E non potevamo permetterci abiti firmati e di alta moda. Mia madre è stata rifiutata da tutti gli showroom di New York. Ma come mia nonna, ha usato il suo talento e la sua creatività per dare ai suoi figli i loro sogni".

 

Melissa McCarthy

Nel 2012 Melissa McCarthy aveva ricevuto una nomination agli Oscar come migliore attrice non protagonista per la sua interpretazione in Le amiche della sposa, ma non riusciva a trovare nessuno che la vestisse. Alla fine, ha camminato sul tappeto rosso con un abito oro rosa di Marina Rinaldi, ma l’esperienza l’ha spinta a creare un suo brand di abbigliamento dedicato ad aiutare le donne a "stare bene con se stesse".

 

Jane Seymour

Jane Seymour è stata una Bond girl, un'icona glamour e una "musa non ufficiale" negli anni '80 e '90, ma, ora che superato i sessant’anni, sono pochi gli stilisti che scelgono di vestire lei o le sue coetanee. Nel 2019, ha ricordato i tempi in cui Versace le inviava le sue creazioni e ha detto che, anche se ora non accade più, non ha intenzione di limitare il suo stile e non ha problemi ha indossare di nuovo modelli già sfoggiati in passato.