A volte ritornano: le micro‑tendenze dell’estate 2025 che arrivano dal passato Dal bandage dress ai bloomers, il guardaroba estivo è pieno di ispirazioni vintage

La moda è una creatura capricciosa. Gira, gira e poi… bam!, ti ritrovi catapultata nel passato con la velocità di uno scroll su Instagram. Il bello? È tutto assolutamente voluto. Perché nulla torna per caso: ogni micro-tendenza moda estate 2025 è come una vecchia conoscenza che si rifà viva con un DM inaspettato. E noi, che pensavamo di averla archiviata con gli mp3 e i jeans a vita bassa, finiamo col cedere. Capri pants, crochet, jorts, slip dress, look ispirati al mare e set in lino? Ci sono di nuovo tutti. Il passato, però, non torna mai uguale a se stesso, si trasforma. E questa stagione non si limita al revival nostalgico: lo sovverte, lo rielabora, lo rende nuovo, con un twist estivo e zero sensi di colpa. La verità? La moda non ha mai davvero dimenticato questi pezzi. Li ha solo lasciati in standby, in attesa che fossimo pronti a guardarli con occhi nuovi. Ora quel momento è arrivato. Pronti o no, ecco cinque capi che sono ufficialmente tornati per farci sorridere, sospirare e, perché no, riempire i nostri armadi (e feed) di déjà-vu con brio.

I trend vintage dell'estate 2025

Bandage dress: il ritorno del bodycon anni 2000

Pensavamo che il bandage dress fosse stato sepolto in un cassetto assieme agli skinny jeans e MySpace. Invece, sorpresa: è tornato. Più aderente, più sfacciato, risorto dalle ceneri fashion con la forza di un personaggio secondario che ruba la scena alla protagonista. Da Kaia Gerber a Hailey Bieber, il vestito seconda pelle è diventato di nuovo un simbolo, non più solo di sensualità esibita, ma di self-confidence. Facciamo un piccolo salto nel passato. Si dice sia stato Azzedine Alaïa, il re del body-conscious, a immaginare il bandage dress ispirandosi alle mummie egizie, una risposta raffinata al power dressing iperbolico dell’epoca. Ma fu Hervé Léger negli anni ’90 a renderlo icona pop, uniforme non scritta delle top model anni ’90 e regina delle notti glamour dei primi anni 2010.  

Se da un lato resta innegabile la sua vicinanza ad una estetica che celebra la magrezza e ad una certa concezione della femminilità conservatrice, le versioni attuali di questo capo, ad esempio firmate House of CB e Saint Laurent, mantengono quell’effetto "snatched" che fa impazzire TikTok, ma con una consapevolezza diversa, quella di una generazione che gioca con le tante sfumature di femminilità senza doversi giustificare. I nuovi modelli sono più leggeri, meno costrittivi, con colori neutri o pastello e tagli strategici che disegnano ma non stritolano. Così, se una volta l’uniforme da party girl includeva reggiseno push-up, tacchi da vertigine e trucco in HD, oggi l’abito bandage si porta con sandali bassi, incarnato glowy e zero drama.

Peplum top: il nuovo volume del desiderio

Lo avevamo archiviato tra i mai più, tra gli errori da non ripetere degli anni 2010. Ma, ora, potremmo ricrederci perché il peplum top, quello con la baschina svasata che un tempo vestiva le redattrici di moda nei giorni feriali e le invitate ai matrimoni nel weekend, è tornato. E no, non ha più niente di rigido e corporate. Ha viaggiato nel tempo, fino all’Antica Grecia, tra drappeggi e giochi di stoffa, riscoprendo volume, brio, accarezzando il corpo invece di costringerlo. Ed questa ritrovata identità che abbiamo visto alle sfilate SS25, declinata in versioni audaci, quasi scultoree, con tagli asimmetrici, volumi sbilanciati e proporzioni giocose.

I brand, da Bally a Ferragamo, lo amano perché racconta una silhouette diversa, meno prevedibile, capace di dare volume e carattere a qualsiasi outfit. Le it-girl lo scelgono perché è l’alleato perfetto sia di un pantalone Capri, di un paio di bermuda over o di una longuette luccicante e aggiunge quel tocco di teatralità bon ton che scordavamo quanto potesse essere seducente. Il peplum top 2025 è ironico, civettuolo, scenico e racconta la possibilità di vestirsi anche solo per il gusto di farlo. E in una stagione come l’estate in cui tutto è più leggero, perfino un top che pensavamo non avremmo mai più indossato merita una seconda possibilità.

Bandana, foulard o pareo: l’estate si annoda dove vuole

Che si chiami foulard, bandana o pareo poco importa. Il concetto chiave dell’estate 2025 è "annodare con stile". Ma dietro ogni nodo, c’è una storia. E parte da lontano, dalla parola hindi bāndhnū, "legare", passando attraverso i cowboy americani, fino a Rosie the Riveter e alle donne operaie della Seconda Guerra Mondiale. Oggi la bandana annodata in vita, il foulard legato tra i passanti o la sciarpa stampata portata come top sono gesti di libertà sartoriale. Non ci sono regole. Solo possibilità. E fantasia.

La sua riscoperta è partita come sempre dai social, da Leandra Medine Cohen che ha proclamato questo semplice quadrato di stoffa “soluzione definitiva ai drammi del look estivo”. Andando più indietro nel tempo, la famosa scrittrice e redattrice di moda franco-americana Diana Vreeland usava spesso una sciarpa di seta firmata in vita come accessorio elegante e disinvolto. Un po’ come le tante girls che riempiono i nostri feed e come la sempre cool Alexa Chung, che di recente ha indossato una sciarpa sopra una t-shirt bianca e jeans larghi, abbinata a mocassini e borsa Gucci. Emily Ratajkowski e Elle Fanning, invece, hanno ceduto al fascino vintage di foulard di seta come accessorio per capelli. Gucci ne celebra il DNA nobile, Jacquemus quello contadino. Mentre la bandana è diventata l’item distintivo del tour Hit Me Hard And Soft di Billie Eilish, così come dell’esibizione a Glastonbury di Gracie Abrams. Look, dopo look, l’accessorio estivo più democratico e camaleontico dell’anno si reinventa ogni giorno: usato come cintura tra i passanti dei jeans, o sopra gli abiti lunghi, o ancora legato sulla testa come dive del cinema italiano.

Bloomers: pantaloni alla turca comodi e chic

Sembrano usciti da un baule di costumi di scena. Oppure da un salotto vittoriano. Eppure, i bloomers sono ovunque. E non è un caso. Ispirati alla biancheria vittoriana e ai tradizionali pantaloni turchi şalvar, questi pantaloni a sbuffo, che un tempo vestivano suffragette e donne rivoluzionarie come Amelia Bloomer (da cui hanno preso il nome), nascono come strumento di protesta (sì, nel 1850 erano considerati sovversivi). Oggi, secoli dopo, si presentano in passerella come il capo più audace della stagione, riscoperti come manifesto di libertà corporea e di stile. I designer li declinano in chiave street, abbinati a crop top in maglia, blazer oversize o bralette in seta. Chloé li propone in toni pastello, con bralette e camicie trasparenti. Alaïa li rende architettonici, protagonisti assoluti del look. E online  spopolano in ogni variante, dal romanticismo retrò ai look da rave in campagna. Sono pantaloni, ma anche gonne travestite. Sono comodi, ma anche provocatori. Sono perfetti per camminare, pedalare, correre se serve o, semplicemente, postare.

Arricciati, svolazzanti, in pizzo o in cotone, su TikTok e Instagram dominano in versione bubble shorts, balloon skorts e tutte le declinazioni possibili di questa silhouette a nuvola. Ogni piega racconta una storia, ogni rouches è un gesto di auto-affermazione. In un’estate dominata da fluidità e reinterpretazioni, il bloomer moderno è un abito femminista con lo spirito giocoso di una Lolita metropolitana, espressione perfetta di un’estetica iper-femminile che gioca con la storia per riscriverla. Chi lo indossa? Chiunque voglia esprimersi senza compromessi.

Halter top: sensualità con il fiocco dietro

Se l’estate fosse un capo, sarebbe un halter top o un halter dress. Semplice, no? Un triangolo di tessuto, due laccetti dietro il collo, e via. Ma dietro a questa apparente semplicità si nasconde l’estetica più potente e seducente della stagione. Lo scollo allacciato dietro la nuca, che fa tanto sirena urbana anni ’90, è tornato con prepotenza, più snodabile, più versatile, più... tutto. Sdoganato da stiliste come Phoebe Philo e rilanciato da TikTok, il top halter si è evoluto in mille versioni: hammockcrochet, in seta, a stampa tropicale. È il capo perfetto per esaltare le spalle, giocare con le proporzioni, o semplicemente affrontare il caldo con stile. Può essere sofisticato se abbinato a una gonna lunga in lino, oppure ultra casual con un paio di jeans larghi e sandali flat. Il bello? Puoi metterlo in valigia arrotolato in un angolo e farlo diventare il protagonista di ogni foto vacanziera. Ma soprattutto, l’halter top estate 2025 è un messaggio di leggerezza. È libertà di movimento, di forma, di intenzione. Ti fa sentire bella appena lo infili, senza bisogno di filtri o trucco. È estate pura, fatta abito.

Insomma, chiamatelo ritorno, revival o risurrezione: la moda dell’estate 2025 ci invita a giocare con il passato per riscrivere il presente. A indossare quello che pensavamo superato, ma che, a ben guardare, aveva solo bisogno di una seconda possibilità. E di un po’ di autoironia. Perché le micro-tendenze moda sono come flirt estivi: brevi, intensi, e spesso indimenticabili.