Sardine Girl Summer, è l’estate del pesce in scatola Sardinecore è la moda che non sapevi di volere (ma che ora desideri)
Ogni estate ha il suo simbolo, la sua musa visiva, il suo feticcio da feed. Nel 2023 abbiamo spremuto fino all’ultima goccia di esthetic mediterranea, con #LimoncelloLife, ceramiche di Positano e Tomato girls in abiti in lino che facevano sognare il lungomare anche a chi passava agosto in tangenziale est. Il 2024 ha rincarato la dose con l’opulenza delle aragoste couture, tra borsette che sembravano piatti di crudi deluxe e referenze surrealiste in salsa Schiaparelli. E il 2025? Ha fatto una curva inaspettata, una virata più... popolare. Il simbolo dell’estate è piccolo, argentato, un po’ oleoso e sempre sorpreso. No, non è il vostro ex che ha visto il vostro outfit a Ibiza. È la sardina. Sì, proprio lei. Il pesce in scatola. La regina delle grigliate in spiaggia, l’eterna outsider del brunch domenicale, la musa involontaria della gastronomia italiana, dalle venete sarde in saor alle siciliane sarde alla beccafico. Il 2025 l’ha eletta a protagonista assoluta dell’estate fashion, trasformandola da elemento di picnic un po’ malinconico a oggetto del desiderio haute couture. Le sardine nuotano ovunque: tra le pieghe delle gonne di Farm Rio, stampate su crop top di Lisa Says Gah, infilzate su orecchini funny e ricamate su cuscini da divano con velleità artistiche. Il tutto rigorosamente senza odore. Almeno quello, grazie al cielo, l’abbiamo lasciato nel mondo reale.
Benvenuti nella Sardine Summer
Non è la prima volta che il pesce diventa musa. Dal simbolismo cristiano alla Pop Art, le sardine tornano ciclicamente come simbolo di abbondanza, resistenza, molteplicità. In Sardegna, la sardina è totem popolare; in Portogallo è un’icona folkloristica e da secoli è un punto di riferimento culinario in India, Filippine, Tunisia, Portogallo, Grecia e Italia. Recentemente il web si è innamorato di questo pesce in scatola. Gli utenti di TikTok hanno scoperto che è in realtà delizioso, facile da aggiungere a diverse ricette e spesso non così costoso. Poi, è arrivata l'ondata di marchi di tendenza (quelli sì spesso piuttosto costosi) come Fishwish, Salmon Sisters e Tiny Fish Co. L’ironia ha fatto il resto. Sull’onda di tendenze come Mermaidcore e Fisherman-core, è spuntato l’hashtag #sardinegirlsummer e da lì si è propagata un’onda fatta di decorazioni marine, packaging rétro, abiti di lamé, battute sulle Omega-3 e un’irrefrenabile voglia di rendere il trash splendente. In breve tempo, siamo passati dall’aggiungere le sardine nelle nostre tristi schiscette a metterle su ogni sorta di articolo: t-shirt, borsa, candela, piatto da portata, telo da mare, portagioie e la lista potrebbe continuare all’infinito. Benvenuti, dunque, nell’universo eccentrico e (inaspettatamente) fashion del Sardinecore 2025. Dove ogni outfit sa di mare e dove l’it bag dell’estate potrebbe tranquillamente contenere, oltre a gloss e portafoglio, anche un coltellino per aprire scatolette.
Cosa c'è di sexy in una sardina?
Tutto, a quanto pare. Il luccichio metallico, la texture umida e lucente, la forma affusolata. C’è una sensualità strana, borderline aliena, che stuzzica senza compiacere. È il fascino dell’inconsueto, l’erotismo del non glamourizzato. Le ragazze sardina sono sirene postmoderne che ascoltano a tutto volume Aquamarine di Addison Rae, mentre si nutrono di ironia e self-confidence. Allo stesso tempo incarnano una celebrazione del Mediterraneo e del “kitsch mediterraneo”, un mix di motivi costieri, colori solari e riferimenti culturali alle atmosfere delle ville e dei mercati italiani o portoghesi. Stampe che ritraggono scatole di sardine vintage si fondono con elementi come colonne greche e piastrelle mediterranee, creando uno stile che è contemporaneamente giocoso e profondamente radicato nella tradizione. L’estetica della Sardine Girl Summer nasce forse per scherzo, forse per provocazione, ma ora è ovunque. E più che un trend passeggero, è un modo di guardare il mondo con autoironia sartoriale. È la celebrazione dell’imperfezione, dell’accessibilità, del kitsch riletto in chiave arty.
Cosa significa essere una Sardine Girl?
La Sardine Girl è figlia dell’Amalficore, ma con meno romanticismo e più sapidità. Cresciuta a Fisherman-core e imboccata con Portugal Girl Aesthetic, si muove oggi tra caftani con stampa ittica e borse a forma di scatola di tonno con una disinvoltura che solo chi ha scrollato 12 ore di Pinterest può comprendere. Cugina più eccentrica della Tomato Girl, ha lo stesso amore per la costa e le tovaglie a quadretti, ma meno voglia di essere romantica e più propensione al meme. La sua è un’estetica salmastra, ma con stile. L’ironia è la vera ancora ed il talento sta nel prendere qualcosa di popolare, economico e quotidiano, e trasformarlo in icona fashion. Come? Indossando un set coordinato con pesciolini o una stampa che normalmente trovereste su una scatola da drogheria vintage, abbassando gli occhiali da sole con sguardo teatrale e dichiarando con orgoglio, come solo chi sa trasformare l’alimentare in fashion statement può fare: “Sì, questa è una sardina. E sì, la mia borsa sembra uscita da un supermercato del 1987. Dove è il problema tesoro?”.
Il guardaroba estivo più salato del 2025
Dimenticate i limoni. L’unica stampa che conta ora ha le squame. Il cosiddetto sardinecore, parente stretto ma più eccentrico del fisherman-chic, include abiti dalle tonalità marine, stampe acquerellate di pesciolini e fantasie così dettagliate che ti fanno venire voglia di ordinare un antipasto. Il marchio Farm Rio ha avuto un vero e proprio colpo di genio: il suo abito con sardine rosso corallo è stato il capo rivelazione della stagione, tanto che sono state lanciate nuove varianti in blu oceano e verde smeraldo. Lisa Says Gah ha invece dato il suo contributo con la collezione Caviar Dreams, dove le sardine convivono con ostriche, gamberi e sogni da brunch costiero. Ma la cosa più affascinante, o inquietante, a seconda di quante sardine siete disposti a vedere in un solo guardaroba, è che questa estetica non è confinata alla moda. È ovunque (fate un giro fra le catene low cost se non ci credete). Dalle t-shirt decorate come scatolette vintage ai cuscini con pattern ittico, dai copriletto a stampa pesce alle collane con ciondoli di acciughe smaltate fino alle mollettine per capelli cute. E sì, c’è anche chi decora le unghie con piccole illustrazioni di pesci, come se la manicure fosse appena uscita da un’osteria.
Le borse e gli accessori must-have del Sardinecore
Tutte le mode hanno bisogno di un oggetto di culto. Per il Sardinecore, quell’oggetto è la Staudine Bag, una creazione che unisce il sapore pop del pesce in scatola con perline, illustrazioni vintage, forme da scaffale Anni ’70 e che va sold-out più spesso delle Crocs in edizione limitata. Su TikTok, l’unboxing di questo accessorio di Staud è un rito collettivo. Le sue apparizioni fanno scattare il desiderio compulsivo e l’hashtag #sardinebag ha generato milioni di visualizzazioni. Le ricerche per “borsa sardina con perline” sono aumentate del 300% a maggio 2025, segno che non si tratta di un semplice gioco virale ma di un vero fenomeno di costume. Poi ci sono le borse “sardine” di Bottega Veneta, gioielli di pelle intrecciata con manici dorati a forma di pesce, già avvistate su celeb e influencer in look da spiaggia. E non dimentichiamoci degli accessori. Per chi cerca un’estetica più giocosa, Lisa Says Gah propone orecchini a forma di acciuga e collane con ciondoli che sembrano provenire da un kit di pesca da luna park glam. Rachel Antonoff ha vestito le sue modelle con cocktail di gamberi, caviale e sardine; Damson Madder ha illustrato outfit completi con disegni a mano da banco del pesce; mentre Susan Alexandra ha collaborato con Fishwife, il brand cult del pesce in scatola di lusso, per accessori che sembrano souvenir rubati da una pescheria di design.
Sardine ovunque: tra beauty, casa e cultura pop gourmet
Il Sardinecore ha invaso tutto, ma proprio tutto. Se pensavate che il trend si fermasse ai vestiti, vi sbagliate di grosso. La tendenza ha colonizzato anche l’home decor con la voracità di un banco di piranha. Troverete sardine illustrate su piatti in ceramica, su strofinacci, su tovaglie, su cuscini, su tende da doccia, candele profumate (non all’aroma di pesce, tranquilli) e qualsiasi altro oggetto vi venga in mente. Il tutto confezionato in packaging retrò o tinte marine, tra blu baltico e rosso corallo. Alcune aziende, come Fishwife e Conservas Ortiz, hanno trasformato le loro scatole di sardine in veri oggetti da collezione, esposti in cucina come opere pop. Il bello è che funziona. Il fascino vintage delle illustrazioni da scatoletta si sposa perfettamente con la voglia di ritorno all’artigianalità che caratterizza le tendenze post-pandemiche. E non finisce qui. Nel beauty, la tendenza ha invaso il nail art game con unghie “pesciolino” che uniscono stile Kawaii e mood Amalfi Coast. Nail artist da New York a Tokyo stanno dipingendo unghie con micro-sardine, glitter effetto squame e disegni retrò da confezione gourmet. Dopo le glazed donut nails tocca ora alle “canned fish nails” dominare le tendenze beauty? Immaginate: unghie nude, ma impreziosite da dettagli argento, come se fossero appena uscite da un vasetto di alici del Mar Cantabrico. Le palette di ombretti pescano dalle nuance del tonno sott’olio e del blu cobalto della confezione di Ortiz, così come dalle iridescenze delle squame di questi animaletti acquatici. E quanto ci vorrà prima che qualche brand di nicchia lancerà Eau de Sardine, un profumo marino che catturare l’essenza salmastra in una boccetta?
Sardinecore: una celebrazione della semplicità e della moda funny
Perché improvvisamente tutti sono impazziti per un pesciolino puzzolente? Spoiler: non solo perché è carino e si presta a interessanti rivisitazioni grafiche. Il trend non è solo estetico, ma ha anche un valore culturale e simbolico importante. In un contesto di aumento dei prezzi e incertezze economiche, la sardina rappresenta un piccolo lusso accessibile, un simbolo di autenticità e modestia che ben si inserisce nella tendenza di TikTok degli “indicatori di recessione”. Come spiega Guido Bonsaver, storico culturale, le sardine incarnano un’etica anti-lusso e pro-autenticità, incarnando la ricerca di piaceri semplici e genuini in un mondo spesso troppo complesso e costoso. Così, quel pesce modesto diventa simbolo di un’estate che vuole essere soprattutto divertente, leggera, giocosa e accessibile e, perché no, un po’ stravagante. Da vivere con un sorriso e un pizzico di sale.