Come indossare gli stivali da pirata nel 2025 I consigli di stile e tutto quello che c’è da sapere sulle scarpe preferite da Vivienne Westwood e Kate Moss

C’è sempre un momento, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, in cui si avverte il bisogno di qualcosa di nuovo. Qualcosa che spezzi la routine dei soliti capi di mezza stagione e che riporti un po’ di carattere nel guardaroba. Quest’anno, quella svolta ha un nome ben preciso: stivali da pirata. Impossibili da ignorare, hanno invaso passerelle, feed social e vetrine dei brand più influenti, riaffermandosi come uno dei pezzi chiave dell’autunno-inverno 2025. Con la loro forma destrutturata, le pieghe morbide, le fibbie decorative e quell’estetica che oscilla tra ribellione e romanticismo, si impongono come una delle calzature più versatili e interessanti della stagione. In un contesto in cui le microtendenze vanno e vengono a ritmi vertiginosi, i pirate boots si distinguono per una personalità ben definita e una capacità rara: quella di inserirsi nei look quotidiani con naturalezza, ma senza mai passare inosservati. Ma come portarli davvero? Come abbinarli senza sembrare travestiti da Jack Sparrow, e cosa li rende ancora così iconici, a distanza di decenni dalla loro prima comparsa? In questa guida, tra riferimenti storici, trend attuali, nuove icone e suggerimenti concreti, proviamo a mettere tutto in chiaro.

Vivienne Westwood, Kate Moss e le origini degli stivali da pirata

Non si può parlare di pirate boots senza citare Vivienne Westwood, che nel 1981 presentò in passerella un modello destinato a diventare cult. La collezione si chiamava Pirate e rappresentava un cambio di rotta rispetto al punk duro e puro degli anni precedenti: era più teatrale, più decorativa, ma altrettanto radicale. Gli stivali erano alti, morbidi, pieni di dettagli inaspettati e con un’allure da bandito romantico. Un ibrido che sembrava uscito da un libro di storia, ma rivisto con l’ironia tipica della stilista britannica. Il modello originale, con la sua punta tondeggiante, le fibbie multiple e il cuoio vissuto, è diventato un riferimento culturale prima ancora che un oggetto di moda. 

Negli anni 2000, è stata Kate Moss a riportarli in auge, contribuendo a renderli un pezzo chiave del guardaroba boho chic. Li indossava con disinvoltura, abbinandoli a miniabiti, pellicce, occhiali scuri e acconciature disordinate, rendendo ogni look perfettamente spontaneo. C'è una foto, iconica, che la ritrae mentre prende il sole appoggiata al corpo caldo di una Ford Explorer in un parcheggio di Los Angeles, con la portiera spalancata come se l’avesse appena dirottata. È il 2001 e quell’immagine, che sembra rubata a un film di culto, ha ancora oggi il potere di evocare un’epoca. Non sono l’unica a chiedermi cosa provasse Kate in quella fotografia. Le sorelle Haim, ad esempio, hanno appena ricreato la scena per promuovere il loro ultimo album, con Danielle vestita con lo stesso paio di stivali da pirata firmati Westwood che hanno segnato non solo quel pomeriggio californiano, ma l’estetica di un intero decennio.

Il piratecore conquista le passerelle e le fashion girls

L’attuale ritorno degli stivali in stile pirata non è un semplice revival estetico, ma si inserisce in un contesto più ampio di rielaborazione stilistica, quello del cosiddetto piratecore. A metà tra romanticismo e ribellione, questo trend rilegge il passato per adattarlo a un presente iperconnesso e visivamente saturo. L’ispirazione parte dai racconti cinematografici e letterari, ma viene rielaborata con materiali moderni e dettagli funzionali, creando un prodotto che sa essere teatrale senza mai risultare caricaturale. Non è un caso se marchi come Balmain, Zimmermann, Ralph Lauren e persino Onitsuka Tiger hanno adottato questa direzione nelle loro collezioni FW25. La proposta varia dai modelli voluminosi e strutturati con tasche segrete incorporati nel gambale, come nel caso di Balmain, a versioni più leggere, quasi poetiche, come quelle viste da Zimmermann e Ralph Lauren, dove la pelle si adagia morbidamente sulla gamba, mantenendo un aspetto casual ma elegante. Dolce&Gabbana, invece, ha detto la sua, puntando su modelli dal forte accento rock, pieni di carattere; mentre Miu Miu ha riletto il concept in chiave femminile e urbana, con linee più asciutte e dettagli vintage. Risultato? In ogni su declinazione, pur il loro spirito d’origine, i pirate boots si adattano a vibes più contemporanee, perfetti anche tra look più minimali. Per questo, li ama anche una nuova generazione di icone di stile. Oltre alle sorelle Haim, a farne un simbolo ci sono oggi Iris Law, con il suo approccio edgy e sperimentale, e Bella Hadid, recentemente fotografata con un paio di stivali Alexander McQueen provenienti dalla collezione primavera estate 2003. Li ha abbinati a un top color crema a collo alto e senza maniche, una minigonna in suede beige e una giacca color cioccolato. Un look calibrato, deciso, che dimostra come anche un capo dal carattere forte possa trovare equilibrio in un guardaroba contemporaneo. Gli stivali da pirata, oggi, non gridano ribellione: la sussurrano con stile.

Come si indossano (davvero) gli stivali da pirata nel 2025

Una delle domande più frequenti è proprio questa: come portare gli stivali da pirata senza sembrare fuori contesto? La buona notizia è che, nonostante l’aspetto importante, sono sorprendentemente versatili. Questo tipo di calzatura permette di creare outfit articolati e stratificati, ma anche abbinamenti più puliti e minimalisti, pur mantenendo un elemento di rottura visiva. Indossati con jeans skinny o pantaloni infilati all’interno dello stivale, questi modelli ridanno dignità al trend del boot tuck, che sembrava ormai relegato agli archivi degli anni 2010. L’effetto è immediatamente più grintoso e costruito, senza risultare forzato. Con abiti lunghi a stampa floreale o in tessuti fluttuanti, gli stivali da pirata aggiungono carattere e spezzano l’andamento romantico, donando una nota più concreta al look. Anche l’abbinamento con gonne midi e maglioni in mohair oversize è una scelta efficace, giocando sulla contrapposizione tra volumi morbidi e struttura marcata. In chiave urbana, la combo più riuscita include una minigonna, blazer oversize e borsa a tracolla.

Dettagli da osservare: forme, materiali, colori

Nel 2025, i modelli più richiesti sono quelli che riescono a bilanciare personalità e portabilità. Le linee si sono fatte più morbide, con gambali ampi, cuciture volutamente imperfette e texture materiche che ricordano il mondo dell’artigianato. La pelle morbida, il suede spazzolato, il cuoio vintage sono tra i materiali più visti, ma non mancano anche versioni in tessuto tecnico o con dettagli in shearling, ideali per l’inverno pieno. Si punta a una costruzione flessibile, capace di adattarsi al corpo e al passo di chi li indossa. Quanto ai colori, si resta in una palette terrosa e versatile: nero, marrone, cuoio chiaro ma anche bordeaux, verde oliva, blu notte. Le fibbie sono spesso decorative più che funzionali, e danno movimento all’insieme. Le suole, in alcuni casi, sono più leggere e flessibili di quanto lascerebbe intendere l’aspetto massiccio dello stivale, il che li rende perfetti anche per chi li indossa tutto il giorno. Sono dettagli piccoli, ma fondamentali per trasformare una calzatura storica in un pezzo desiderabile.

Il trend che (forse) resterà

Non è detto che ogni tendenza sia destinata a durare, ma gli stivali da pirata del 2025 sembrano avere qualcosa in più. Forse perché non si limitano a cavalcare il revival Y2K, ma si inseriscono in un discorso più ampio, fatto di espressività, funzionalità e piccoli tocchi di teatralità. Sono un capo che racconta una storia e che si presta a interpretazioni personali, senza forzature. Chi li ha già riscoperti li porta con naturalezza, integrandoli in outfit urbani, minimali o boho senza che risultino fuori luogo. E questo è spesso il segnale che una tendenza è passata da semplice "moda del momento" a pezzo realmente desiderabile. In un’epoca che chiede autenticità, questi stivali rispondono con carattere, senza mai prendersi troppo sul serio.