
L’epilazione e il tabù che non abbiamo (quasi) più Parliamone!
Per anni la depilazione è stata una di quelle beauty-abitudini che si faceva perché si doveva, senza porsi troppe domande. Un gesto automatico, tramandato come un passaggio obbligato del diventare donna: la ceretta prima delle vacanze, il rasoio sempre a portata di mano, la pelle liscia come prova di educazione estetica. Nessuno ci spiegava veramente perché lo facessimo. Era così e basta. Poi, all’improvviso, il pelo è tornato a esistere. Prima sui corpi reali, poi nei feed e nelle conversazioni. Ci siamo finalmente accorte che a sparire non erano stati i peli: era sparita la possibilità di scegliere cosa farne. Oggi, invece, la domanda non è più come depilarsi, ma: per chi lo facciamo? Per noi, per gli altri o per abitudine?
I peli entrano in scena
Per decenni, il corpo femminile è stato raccontato come un oggetto levigato, filtrato e irrealistico. Nei magazine anni ’90, nelle pubblicità dei rasoi e nei tutorial delle prime youtuber beauty il pelo non compariva mai. Era considerato fuori luogo, fuori tempo e fuori estetica. Il tabù nasceva così: non dal giudizio diretto, ma dall’assenza totale di rappresentazione. E ciò che non si vede diventa automaticamente qualcosa da nascondere. Il tabù non nasce da un divieto, ma dal silenzio: se qualcosa non esiste, non puoi rivendicarlo. Così il pelo non era sbagliato: era impensabile e innominabile. Ed è proprio quando una cosa inizia a essere pensata e ad entrare in scena che diventa rivoluzionaria.
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Depilarsi oggi: scelta, non destino
La depilazione non è più un test di femminilità. È diventata un atto culturale, un gesto che racconta il nostro modo di stare nel corpo. Non si tratta di farlo o di non farlo, ma di capire che entrambe le opzioni sono accettate. Il vero punto di svolta non è stato un nuovo prodotto, ma un cambiamento culturale: avere il diritto di scegliere. La depilazione non è più l’adesione a un ideale esterno, ma un linguaggio personale, mutevole ed emotivo. E a cambiare non sono state solo le idee, ma anche gli strumenti.
Il rasoio che non punisce più
La nuova epilazione ha tolto al rasoio il ruolo di oggetto punitivo per farlo diventare un must have funzionale. Brand come Fler hanno trasformato la depilazione in un’esperienza sensoriale: profumi avvolgenti, texture vellutate, la sensazione di fare qualcosa per sé, non contro sé. Non si toglie più qualcosa: si aggiunge un momento. E poi c’è Estrid, che ha rinnovato l’immaginario del rasoio: colori neutri, comunicazione inclusiva, niente pinkwashing. Non ti dice come devi essere: ti permette di essere come vuoi.
@alicebauli ma cosa c’è di difficile da capireee aiutt potrò decidere se dipilarmi o meno
La ceretta non è più trauma e i dispositivi a luce pulsata
La ceretta ha smesso di essere un rito nascosto e doloroso. Oggi è un appuntamento collettivo nei brow bar e una pratica slow con la sugar wax, la cera allo zucchero: meno aggressiva, più consapevole, quasi meditativa. Il gesto non è più sofferenza: è agency. La depilazione entra nel futuro con i dispositivi a luce pulsata. Tra questi, Philips Lumea ha normalizzato l’idea che l’epilazione possa essere personalizzata come una skincare: sensori che leggono la pelle, app che monitora i progressi, routine che si adattano a chi la vive. Non più tutte uguali, ma ognuna a modo suo con il suo ritmo.
@angelicacorradino Consigli per la depilazione
Dalle gambe alle sopracciglia: quando il pelo diventa identità
Se i peli del corpo raccontano abitudini, le sopracciglia raccontano intenzioni. Sono diventate la firma estetica del viso: sottili, bold, naturali, laminate… ogni epoca ha avuto la sua estetica, ma oggi non c’è un’unica forma corretta, solo quella che scegliamo. Nei Brow Bar Benefit di Sephora, in quelli di Douglas e con i prodotti di brand specializzati nati da professioniste del settore come JColbrow Cosmetics e La Pecchi x Rougj+, il focus non è mettere in ordine, ma personalizzare il proprio stile. Non correggi, ma racconti la migliore versione di te.
Gentle reminder: ci depiliamo per noi
Quello che è cambiato davvero non è il gesto, ma il motivo. La depilazione non è più un obbligo morale, un biglietto d’ingresso alla femminilità o un dovere estetico da spuntare. Oggi è una scelta, e come tutte le scelte può cambiare forma, senso e frequenza.
Possiamo:
- Depilarci perché ci piace avere una pelle liscia
- Non farlo perché non ne abbiamo voglia
- Farlo solo in alcuni momenti e occasioni, come quello di preparazione all’abbronzatura
- Cambiare idea senza doverlo giustificare
La questione non è decidere cosa fare, ma riconoscere che possiamo decidere. Questo (non la cera, non il rasoio, non la tecnologia) è il vero shift culturale: avere un’opinione sul nostro corpo senza dover chiedere il permesso.
@alessiamorellii1 oggi proviamo insieme il brow bar di @Benefit Cosmetics Italy disponibile da @Sephora Italia Il servizio comprende 1. Mappatura 2. Tinta 3. Epilazione con cera e pinzetta 4. Makeup Che ne dite??? A me sono piaciute tantissimo!!! #ADV suono originale - Alessia Morelli
La depilazione non definisce chi siamo. Possiamo togliere tutto, lasciare tutto, cambiare idea ogni mese. Non è un test di femminilità, né una prova di coerenza. L’epilazione non è più un obbligo, ma un’opzione. La vera rivoluzione non è smettere di depilarsi o continuare a farlo, ma non sentirsi più costrette a giustificarlo. La bellezza è sempre una scelta e il corpo uno spazio da abitare, come vogliamo, quando vogliamo e con i peli che vogliamo.


















































