
Gli sportelli di salute mestruale: dove il corpo torna protagonista (e non un tabù) Ascoltare il ciclo per cambiare il sistema, il report di Eva in Rosso sull'esperienza milanese
Parlare di salute mestruale non è mai stato semplice. In Italia, ancora oggi, il ciclo mestruale è circondato da tabù e stigma, che spesso rendono difficile l’accesso a informazioni affidabili e servizi dedicati. Secondo Hennegan et al. (2021), la salute mestruale si basa su due pilastri fondamentali: accesso a informazioni e accesso a servizi di salute, inseriti in un contesto più ampio di salute sessuale e riproduttiva. Purtroppo, nel nostro paese si osservano alcune criticità: oltre ai già citati tabù e stigma, infatti, si rileva anche un diffuso analfabetismo corporeo e mestruale, mancanza di servi accessibili nel settore pubblico ed elevato costo dei servizi di cura. Queste lacune, una la causa dell'altra, in un loop negativo e danneggiante, creano un vuoto sistemico che richiede interventi mirati per garantire a tutt* la possibilità di comprendere e gestire il proprio corpo.
Gli sportelli di salute mestruale e ciclicità di Eva in Rosso: un servizio concreto e accessibile
Per intercettare questo bisogno, Eva in Rosso ha creato degli sportelli di salute mestruale e ciclicità, un servizio settimanale gratuito, informativo ed educativo, aperto a tutt*. Gli sportelli hanno offerto uno spazio informale di ascolto e supporto, mettendo al centro la persona e il bisogno che porta. Tra le professioniste coinvolte ci sono state educatrici mestruali, counselor esperte in ciclicità e ostetriche, con un approccio bio-psico-sociale, il più possibile olistico e a tutto tondo.
La ricerca sul campo: gennaio-luglio 2025
Per capire meglio chi accede agli sportelli e perché, è stata condotta una ricerca sugli accessi al servizio. Durante la prima visita, le professioniste hanno raccolto dei dati. Poi, le beneficiarie hanno avuto la possibilità di lasciare dei feedback online. Le operatrici sono state intervistate e, infine, alcuni dati sono stati raccolti anche da un focus group con le operatrici.
Chi accede agli sportelli mestruali e perché?
Tra 55 primi accessi registrati:
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20% sono tornati per ulteriori consulenze
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Prevalenza femminile
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Età: 30% 30–39 anni, 22% 18–29 anni, 6% 40–49 anni, 0–17 anni (accompagnate dalle madri)
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Ciclo mestruale: 81%, menopausa o amenorrea: 19%
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61% presenta un disturbo mestruale: dismenorrea, disturbo pre-mestruale, sindrome dell’ovaio policistico, endometriosi, vulvodinia, adenomiosi
Le motivazioni principali per accedere allo Sportello:
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Informazioni e supporto a peri-menopausa e menopausa (30%)
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Comprendere disturbi mestruali diagnosticati (28%)
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Gestire il dolore mestruale (17%)
Cosa emerge dai racconti
Le operatrici hanno osservato entusiasmo e gratitudine da parte delle persone che accedono allo Sportello, soprattutto nel confronto con visite ginecologiche tradizionali: sentimenti di sollievo, riconoscimento e sorpresa positiva.
Verso un cambiamento culturale e sociale
Dalla ricerca emergono riflessioni importanti:
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È importante parlare di violenza ginecologica
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È fondamentare ambiare l’approccio alla salute mestruale e alla ciclicità
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Occorre educare ad ascoltare, comprendere e raccontare il proprio corpo
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Re-immaginare i servizi per la salute
I feedback ricevuti confermano l’importanza di questi spazi. Qualcuno ha scritto: "Credo che sia molto importante quello che state facendo. Oggi è un lusso avere accesso a questo tipo di supporto e voi lo rendete possibile per tutti. Grazie mille". Mentre qualcun altro ha aggiunto: "Grazie di essere nate e di esservi incontrate e di aver messo insieme qualcosa che profondamente tutte, consapevolmente o meno, abbiamo bisogno e speriamo di incontrare un giorno".


















































