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I video rubati a Drake sono un problema di tutti

Il consenso è importante, anche quando parliamo di un uomo ricco e famoso

I video rubati a Drake sono un problema di tutti Il consenso è importante, anche quando parliamo di un uomo ricco e famoso

Il 5 febbraio, tra i Grammy e Sanremo, Twitter ha avuto qualche minuto per pensare anche a qualcos'altro. La fonte di tale distrazione? Un video - pare rubato, frutto di leak - di Drake è stato pubblicato sul social e ha raggiunto in pochissime ore una larghissima diffusione. Cosa c'è di strano? Nelle immagini il rapper canadese era completamente nudo. Neanche a dirlo, i commenti si sono sprecati. Si è parlato della sua forma fisica, dei trattamenti a cui si pensa si sia sottoposto e chi più ne ha più ne metta, senza nessun tipo di preoccupazione inerente il fatto che queste immagini erano, appunto, private e dunque non fatte per i nostri occhi. Si tratta di una violazione bella e buona, anche se il protagonista è Drake, personaggio simpatico ai social, un po' goofy ma anche famoso e potente, che negli anni si è attirato simpatie e antipatie in egual misura.

I video di Drake e le donne: è doppio standard?

Il protagonista della vicenda, c'è da dire, non è sembrato molto turbato (allo streamer Adin Ross, che gli ha mandato una nota vocale chiedendogli un commento sulla vicenda, sembra abbia risposto con emoticon divertite) ma qui il punto è più ampio. Il punto è che non è la prima volta che immagini private di star internazionali diventano di dominio pubblico. Una delle prime a subire un furto di questo tipo fu Pamela Anderson. Poi, in tempi più recenti, toccò a Blake Lively, Jennifer Lawrence e in Italia a Diletta Leotta. Cosa notate? Che ci ricordiamo solo quelli delle artiste donne. Perché fanno parlare di più, e hanno un potenziale molto più distruttivo sulla loro carriera. E allora è vero che un doppio standard esiste, in maniera molto più sfumata e complessa di quello che siamo portati a pensare, ma c'è anche qualcosa in comune, ed è anche su questo punto che dobbiamo agire.

L'avidità del pubblico e la considerazione dei corpi

Se i leak di nudi riguardanti le donne diventano spunto di misoginia e shaming, quelli degli uomini vengono diffusi senza pensarci, per riderne, e il bodyshaming non manca in ogni caso. Non è che sia tanto meglio. Alla base una considerazione fondamentalmente diversa del corpo e del desiderio maschile e femminile, visti rispettivamente come divertenti e da commentare con superficialità per gli artisti uomini e da nascondere e da condannare per le artiste donne. Ad accomunarli, al contrario e spostando il punto di vista sul pubblico, una voglia di violare, di sapere, di non avere limiti nella nostra vicinanza con le star che spaventa e che deve essere tenuta a bada, in ogni caso. Se per quanto riguarda la libertà di sessualità (e sensualità) gli uomini e le donne non sono trattati allo stesso modo e probabilmente non lo saranno ancora per qualche anno, soprattutto se sono famosi, una violazione rimane una violazione, che a essere violati siano Jennifer Lawrence o Drake cambia molto poco. E anche se il rapper ha risposto ridendo forse questa potrebbe essere l'ennesima occasione per parlare di consenso, di boundaries, di responsabilità collettiva e individuale, in quanto utenti, nel commentare e condividere certe immagini, di fatto aiutandone la diffusione e facendo la gioia di chi le ha rubate. 

Le responsabilità condivise quando si parla di video rubati

È troppo facile lavarsene le mani, pensare che tanto Drake se la caverà, che se fosse capitato a una donna sarebbe stato molto peggio. Se non riusciamo neanche a controllare la nostra attività social quotidiana, quello che contribuiamo a diffondere, l'etica di alcune immagini pubblicate senza il consenso dei diretti interessati, come facciamo a cambiare le cose, anche per quelle persone che non riuscirebbero a prenderla bene come lui, che non hanno la sua sicurezza e la sua rete di sostegno? Con quale coraggio ci scagliamo contro l'AI porn e contro il revenge porn? Il consenso vale per tutti, in ogni caso e in ogni momento. Altrimenti, non vale per nessuno.