
Perché vengono lanciati sex toys nei campi di basket femminili? La misoginia e il sessimo nello sport nel 2025
Negli ultimi giorni, il mondo del basket femminile ha assistito a un fenomeno inquietante e finora poco discusso a livello mediatico, ma che merita invece tutta l’attenzione possibile. Durante alcune partite della WNBA (Women’s National Basketball Association), una delle leghe sportive femminili più importanti al mondo, sono stati ripetutamente lanciati in campo sex toys da parte di alcuni spettatori. Questi gesti non solo hanno interrotto le partite, ma hanno messo in serio pericolo la sicurezza delle giocatrici e rappresentano un’offesa profonda nei confronti delle donne che con passione, talento e sacrificio praticano uno sport spesso ancora sottovalutato.
La cronologia di un fenomeno che cresce rapidamente: i sex toys nel basket femminile statunitense
Il primo episodio è stato registrato il 29 luglio 2025, quando durante la partita tra Golden State Valkyries e Atlanta Dream un tifoso ha lanciato un sex toy di colore verde acceso direttamente in campo, costringendo gli arbitri a fermare il gioco. Il responsabile, identificato come Delbert Carver, è stato arrestato e la WNBA ha annunciato l’intenzione di punire severamente chiunque si rendesse protagonista di simili gesti, parlando di squalifiche di almeno un anno e di possibili azioni legali. Nonostante la gravità dell’episodio, a distanza di pochi giorni la pratica si è ripetuta: il 1 e 2 agosto, durante la partita tra Golden State Valkyries e Chicago Sky, un altro sex toy è stato lanciato in campo. La situazione ha suscitato forte indignazione, soprattutto da parte delle giocatrici, che hanno denunciato come questo comportamento sia una forma di disprezzo e mancanza di rispetto nei loro confronti e nei confronti dello sport femminile. L’ultimo episodio finora risale al 5 agosto 2025, nella partita Indiana Fever vs. Los Angeles Sparks: un oggetto simile è atterrato a pochi centimetri da Sophie Cunningham, una delle giocatrici più apprezzate della lega, che aveva già pubblicamente invitato i tifosi a non lanciare più sex toys per evitare incidenti e lesioni.
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Un problema di sicurezza e rispetto
Questi episodi mettono in luce un duplice problema: da un lato la reale sicurezza fisica delle atlete, che rischiano di essere colpite da oggetti potenzialmente pericolosi lanciati in campo; dall’altro, la mancanza di rispetto verso le donne e verso la professionalità di uno sport che meriterebbe ben altra considerazione. Il lancio di sex toys, per quanto possa sembrare a qualcuno una "goliardata", è in realtà un gesto sessista e degradante. Non si tratta solo di un’interruzione del gioco, ma di una manifestazione simbolica che riduce le giocatrici a oggetti sessuali, una dinamica che mina la dignità e il riconoscimento di queste donne come atlete professioniste.
Le reazioni delle giocatrici: rabbia e ironia come risposta
Le protagoniste di questo sport non sono rimaste in silenzio. Sophie Cunningham, ad esempio, ha risposto con ironia su Twitter, pubblicando messaggi che riflettono il disagio e la frustrazione nel dover affrontare simili situazioni. Altre giocatrici, come Elizabeth Williams, hanno espresso apertamente la loro rabbia definendo l’episodio "super disrespectful", mentre la coach dei Los Angeles Sparks, Lynne Roberts, ha bollato il gesto come ridicolo, pericoloso e stupido.
La posizione della WNBA e le misure adottate
La WNBA, da parte sua, ha subito preso posizione, condannando fermamente questi episodi e annunciando misure più rigide per garantire la sicurezza durante le partite. Tra queste, la sospensione immediata e la possibile squalifica minima di un anno per chiunque venga sorpreso a lanciare oggetti in campo. La lega sta inoltre rafforzando i controlli all’ingresso degli stadi, introducendo regole più severe sul tipo di oggetti che possono essere portati all’interno e aumentando la sorveglianza per prevenire ulteriori incidenti. Queste decisioni riflettono la volontà di tutelare le atlete e di mantenere un ambiente sportivo sicuro e rispettoso, ma allo stesso tempo evidenziano la necessità di un cambiamento culturale più ampio, che vada oltre la semplice applicazione di regole e sanzioni.
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Un fenomeno che parla di sessismo nello sport femminile
Il lancio di sex toys durante le partite della WNBA è quindi, anche e soprattutto un indicatore di una più profonda questione culturale: il sessismo che ancora permea lo sport femminile. Le donne atlete sono spesso oggetto di discriminazioni, stereotipi e atteggiamenti che le riducono a mere figure estetiche o sessuali, piuttosto che a professioniste che si allenano duramente e competono ai massimi livelli. Questo fenomeno va in direzione opposta rispetto agli sforzi compiuti negli ultimi anni per valorizzare lo sport femminile, aumentarne la visibilità e promuovere il rispetto verso le atlete.
L’importanza di un impegno collettivo
Affrontare questo problema richiede uno sforzo collettivo che coinvolga non solo la WNBA e le giocatrici, ma anche i tifosi, i media e la società in generale. I fan devono essere educati al rispetto, comprendendo che gli atti di inciviltà non solo ledono le persone coinvolte, ma compromettono anche l’esperienza di tutti gli spettatori e l’immagine dello sport. I media hanno un ruolo fondamentale nel raccontare questi episodi non come "goliardate" ma come fenomeni inaccettabili e dannosi. E infine, le istituzioni sportive e culturali devono lavorare insieme per creare un clima di inclusività e rispetto, che consenta alle atlete di esprimersi pienamente e di essere riconosciute per il loro valore.
Verso un futuro di rispetto e dignità
Il lancio ripetuto di sex toys alle partite della WNBA rappresenta un campanello d’allarme importante: è una chiamata a riflettere su quanto ancora c’è da fare per garantire alle donne nello sport lo stesso livello di rispetto, sicurezza e dignità di cui godono gli uomini. Solo attraverso un cambiamento culturale profondo, unito a misure concrete di tutela e sensibilizzazione, sarà possibile superare queste difficoltà e costruire uno sport femminile che sia non solo competitivo e spettacolare, ma anche esempio di inclusività, rispetto e parità.


















































