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La guerra tra Disney e Lizzie McGuire

Disney non è pronta ad accettare personaggi cresciuti, da tutti i punti di vista

La guerra tra Disney e Lizzie McGuire Disney non è pronta ad accettare personaggi cresciuti, da tutti i punti di vista

Vi ricordate di Lizzie McGuire, la pre-adolescente colorata e vivace, in doppia versione umana e cartoon, che ci aveva seguito ogni giorno dopo la scuola e mentre facevamo i compiti? Nel 2019 aveva iniziato a girare per l'etere una notizia bellissima ed emozionante, soprattutto per le ragazze millennial cresciute a pane e Disney Channel (o Italia 1). Disney ha confermato tutto, e a ottobre di quell'anno è arrivato l'annuncio ufficiale, con tanto di foto: si stava lavorando a un sequel di Lizzie McGuire ambientato nel presente, che doveva seguire le sue gesta adulte. Un ritorno aspettato, che prometteva tanto: non il solito reboot, ma un vero e proprio salto nella vita di un personaggio amatissimo. Poco più di un anno dopo il dietrofront: Disney ha deciso di cancellare tutto. L'annuncio era arrivato dalla pagina Instagram di Hilary Duff in persona, che aveva scritto: "Abbiamo cercato di far funzionare il reboot ma malgrado gli sforzi di tutti non succederà. Vorrei che un reboot di Lizzie fosse onesto e autentico, fedele alla sua identità e a chi sarebbe oggi. È quello che il personaggio si merita. Possiamo prenderci un momento per salutare la donna che sarebbe stata e le avventure che avremmo affrontato insieme. Sono molto triste, ma vi giuro che abbiamo fatto del nostro meglio, le stelle semplicemente non si sono allineate". 

Le novità sul caso Lizzie McGuire

Adesso, nuovi dettagli si aggiungono al caso. Cosa intendeva dire Hilary Duff quando parlava di fedeltà alla donna che Lizzie sarebbe stata? Jonathan Hurwitz, scrittore della serie, attraverso le sue rivelazioni sugli episodi che erano stati scritto nel 2020, potrebbe averci fornito una risposta. Parlando della puntata 3, che era stata scritta ma non ancora girata, Hurwitz ha raccontato: "In questo episodio Lizzie si sveglia nel letto di Ethan indossando la sua polo. La sua versione animata spunta sullo schermo con una lista di cose da fare, ed Ethan è sulla lista e lei lo spunta. Poi dice di aver spuntato quella voce sulla lista ben due volte. Penso che Disney non fosse a suo agio con alcune cose della trama, e questo momento era probabilmente parte del problema". Lo sceneggiatore è sceso nei dettagli anche degli avvenimenti dei primi due episodi, e ha lanciato un hashtag, LetLizzieF*ck, molto apprezzato dai suoi follower, che lo pregano di raccontare tutto nei minimi particolari. Sempre che non arrivi il colosso dell'intrattenimento a impedirglielo.

LetLizzieF*ck: le protagoniste Disney e il sesso

Insomma, Disney sembra avere un problema con le sue protagoniste, con il sesso e con il sesso quando è praticato dalle sue protagoniste sullo schermo o fuori, implicato. Da una parte, potrebbe risultare comprensibile. Alla sua nascita, Disney era una casa di produzione per bambini e ragazzi molto giovani, che si preoccupava di piacere a tutta la famiglia e di essere in qualche modo intrattenimento safe a cui affidarsi senza troppi timori e problemi. Per questo, i suoi show per pre-adolescenti erano estremamente pudici e di fatto slegati dalla realtà. Banditi i baci e le problematiche legate al corpo e alla sua crescita, via libera a magie, viaggi nel tempo, preveggenza e chi più ne ha più ne metta. Adesso, però, Disney è cambiata, trasformandosi in un vero e proprio colosso dell'intrattenimento non più solo per bambini, ma per tutti, con un servizio di streaming proprietario, capace di fare la guerra a Prime Video e a Netflix. E allora, perché opporre ancora resistenza? 

Quelle che si ribellano

La fobia del colosso va talmente oltre che, storicamente, le star bambine di Disney Channel si sono ribellate al padre-padrone degli spettacoli con il bollino verde proprio usando come arma la loro sensualità e sessualità. Gli esempi si sprecano. Britney Spears, Christina Aguilera e in tempi più recenti Miley Cyrus hanno spezzato le catene rappresentate dall'immagine pudica e infantile che avevano assunto per il pubblico - proprio a causa degli inizi della loro carriera nel Disney Show e in Hannah Montana - compiendo un clamoroso rebranding tutto basato sull'esibizione del proprio corpo e della propria sessualità (rigorosamente sbocciata post Disney e non durante). Miley Cyrus ci ha addirittura provato a più riprese: con Can't tame me prima e poi, quando non è bastato, con Wrecking Ball. L'aver fatto parte del roster del topo, poi, non ha certo salvato queste ragazze dalla sessualizzazione estrema da parte del pubblico. E allora a cosa è servito? Tanto vale che lo abbiano fatto alle loro condizioni. Se Disney non temesse così tanto la sessualità femminile - introducendola nei nuovi show pensati per un pubblico più ampio e in ogni caso cresciuto - forse questa non verrebbe impugnata contro di lui come un'arma, portando avanti nel frattempo l'immagine di una casa di produzione timorosa e non al passo coi tempi.

La sessualità femminile è ancora tabù 

Come se non bastasse, il pubblico giovane sembra dargli manforte. Le statistiche si sprecano: pare proprio che la gen Z non apprezzi particolarmente il vedere scene di sesso sullo schermo, giudicandole superficiali e spesso inutili ai fini dell'economia della storia e del racconto. Fuori dal caso specifico, però, possiamo dire senza paura di essere smentite che la sessualità femminile è ancora un problema, ancora più che le scene di sesso esplicite. Al grande pubblico (e ai produttori e agli investitori, evidentemente ) vedere una giovane donna trattare la sua vita sessuale con leggerezza e senza paturnie, anzi parlarne tramite un personaggio cartoon, crea un certo tipo di disturbo, di disagio, la paura oscura e lontana che si addensa all'orizzonte di una liberazione che potrebbe sovvertire le regole vigenti in questo momento. Non è una novità, ma potremmo iniziare a farci l'abitudine anche attraverso prodotti di intrattenimento amati e che significano tanto per noi: insomma, let Lizzie f*ck!