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Le bambine e la skincare: qual è il problema?

La situazione delle preadolescenti, tra pressioni di giovinezza eterna e mancanza di spazi in cui stare

Le bambine e la skincare: qual è il problema? La situazione delle preadolescenti, tra pressioni di giovinezza eterna e mancanza di spazi in cui stare

Cosa facevate nel tempo libero tra i 10 e i 14 anni? Io, personalmente, mischiavo in un'unica limacciosa pozione tutti i profumi e le creme di mia nonna, e poi li usavo per farle i massaggi alle mani. Lei, in cambio, mi insegnava a giocare a briscola e a rubamazzo e tentava di convincermi (senza riuscirci) a farmi appassionare all'uncinetto. Alternativamente, andavo al cinema con le amiche, partecipavo alle attività pomeridiane dell'oratorio, mandavo trilli su MSN e messaggini con la Tim Tribù (chi c'era sa) e in generale vivevo una vita abbastanza normale da pre-teenager, cioè tween, in tempi recenti. Niente "ah, ai miei tempi" dunque, né paragoni fuori luogo e moralisti tra una giovinezza passata a schiena bassa a studiare il latino, a memorizzare le capitali del mondo o altre amenità da vecchia zia. Eppure qualcosa è cambiato, e lo dimostra anche il fatto che in Svezia la catena di farmacie Apotek Hjärtat ha vietato la vendita di prodotti per la cura della pelle contenenti AHAs, BHAs, vitamina A (retinoidi) e vitamina C a chiunque abbia meno di 15 anni.

Le ragazzine scoprono la skincare

Appena prima di Natale un utente di Twitter (o X) ha condiviso la lista di regali richiesti a Babbo Natale da sua nipote. Niente bambole, niente libri, solo prodotti per la skincare. Avete capito bene. Che sia volontà di scimmiottare le ragazze più grandi che vedono sui social o genuina preoccupazione per la qualità della loro pelle e l'insorgenza delle rughe, quello che è vero è che non c'era mai stata così tanta attenzione per creme, sieri, contorno occhi e compagnia cantante da parte di ragazze così giovani. Adesso che le feste sono finite e siamo arrivati a fatica nel 2024, il dibattito viene rinverdito da un altro fenomeno, collegabile. Pare che i punti vendita di Sephora negli Stati Uniti siano stati presi d'assalto da tween caotiche e pronte a tutto pur di avere quello che desiderano, persino a maltrattare le commesse, per poi andare a casa a riprendersi mentre si applicano strati e strati di prodotto sul viso, scimmiottando le più grandi. O, almeno, questo è quello che raccontano i testimoni oculari di questo passaggio degli unni su TikTok. 

@so_style_ash Come shop with me and 3 tweens at sephora #fyp #shopping #beauty #beautyreview #sephorasale #makeup #haul Summer day - TimTaj

Un segreto di giovinezza

La situazione è interessante. Che, in quell'età particolarissima tra l'infanzia e la pre-adolescenza, volessimo sentirci grandi girando per centri commerciali e comprando prodotti di bellezza non è una novità, anzi è un fenomeno vecchio come il mondo. Che una decenne viziata, senza la giusta guida dei genitori, ubriaca di potere e di nuova e appena sperimentata indipendenza, potrebbe risultare antipatica alle commesse e agli altri clienti non sembra neanche questa un'assurdità degna di nota, anche se probabilmente andrebbe arginata. Ancora, possiamo davvero stupirci che queste ragazzine sentano questo bisogno completamente non reale quando vengono bombardate tutti i giorni da messaggi che spingono all'acquisto e all'utilizzo di una vera e propria routine di prodotti da sempre prima, al grido di "meglio prevenire che curare"? In un mondo in cui la giovinezza è un valore e in cui le diciottenni ricorrono al botox, come speravamo che questo tipo di messaggio eludesse le menti delle ragazze del futuro, già troppo su internet per salvarsi?

@sheherzog

original sound - Kenny

E se fosse (anche) un problema di luoghi?

In realtà, la cosa si complica. Come fa notare sheherzog su TikTok, infatti, le ragazze hanno deciso di riunirsi nei Sephora e negli altri negozi di cosmetica, forse, anche perché non hanno più posti per stare insieme in tranquillità. Compiere loitering, cioè semplicemente bighellonare, è passabile di multa in sempre più città statunitensi. Si parla, come sempre, della progressiva eliminazione dei parchi e dei luoghi in cui stare in maniera sicura e consona alla loro età, che si trova in un limbo, un passaggio fondamentale della crescita, troppo piccole per essere pienamente adolescenti e troppo grandi per essere ancora bimbe. La stessa cosa accade su internet. Non ci sono più i siti colorati, pieni di mini giochi, su cui passavamo i pomeriggi. Su internet adesso ogni luogo è di tutti, cioè degli adulti. Questo è un problema, perché non ci permette di fare nessun tipo di differenziazione di contenuti. Siamo tutte vittime della pubblicità martellante e dei messaggi che ci dicono di farci le punturine. A differenza nostra, però, le giovanissime non hanno i mezzi per difendersi. Per tutte queste ragioni, molte ragazze nei dibattiti online sulle fastidiosissime tween scoprono una grande mancanza di empatia nei confronti di quelle che, in fondo, eravamo noi fino ad appena qualche anno fa, chi più chi meno.

@brookejeffymd Tween skin deserves gentle care, not a pricey, extensive skincare routine! As a mom and derm, I’m here to spill the tea: harsh chemicals aren’t meant for those in-between years. Drunk Elephant products may be fine adult skin but for kiddos, it is definitely not! This skincare line is packed with potent ingredients meant for adults, not young skin.#skincaretrends #teenskincare #dermatologist #derm #tweenskincare #drunkelephant #dermreacts #dermatology original sound - Dr. Brooke Jeffy

Più cose possono essere vere contemporaneamente

Che queste bambine si applichino sul viso una quantità di costosissime creme (pare che ad andare per la maggiore sia il brand Drunk Elephant) è un'inutilità, uno spreco preoccupante di denaro e prodotti. E su questo non ci piove. Che la tolleranza nei loro confronti sia troppo bassa, però, è vero. C'è davvero, sotto, un qualche assottigliamento dei veri valori a favore della giovinezza estrema e sessualizzata e un simbolo del deterioramento dei tempi? Fenomeno da condannare in toto, maleducazione, mancanza di alternative o semplicemente una cosa triste e inutile che sta succedendo sotto ai nostri occhi e contro cui dovremmo cercare di fare qualcosa? Tutte queste cose possono essere vere contemporaneamente. Questo non toglie che, se sono le influencer con camere intere di prodotti a far nascere nella mente delle decenni strane idee sull'età adulta e sulle loro aspirazioni di giovinezza, allora possiamo essere noi, le donne della loro vita, in qualità di mamme, zie, cugine, sorelle maggiori, vicine di casa, maestre a spiegargli che non importano le rughe (soprattutto non a 10 anni) e che è possibile costruire un rapporto sano con il tempo che passa inesorabile, da subito. E questo sì, che dovrebbe essere un tema affrontato precocemente