Kering vende la divisione beauty a L’Oréal per 4 miliardi di euro L’accordo include licenze cinquantennali su Gucci, Bottega Veneta e Balenciaga

È la fine di un’era per Kering. Dopo anni di espansione ambiziosa, di scommesse creative e di tentativi di diversificazione, il gruppo francese del lusso cede la sua divisione beauty a L’Oréal per 4 miliardi di euro. L’annuncio segna un punto di non ritorno per il conglomerato fondato da François Pinault, un impero che, dopo aver dominato la scena della moda globale, si trova oggi costretto a ridisegnare i propri confini. Negli ultimi tre anni, Kering ha attraversato una fase di profonda instabilità, tanto creativa quanto finanziaria. Le vendite di Gucci, da sempre il cuore pulsante del gruppo, hanno registrato un declino costante, aggravato da un difficile ricambio dirigenziale e da un cambiamento radicale delle preferenze dei consumatori. Dal picco raggiunto nel 2021, il titolo ha perso circa il 78% del suo valore, lasciando sul terreno più del 60% solo negli ultimi due anni. Intanto, il debito è salito oltre i 10,5 miliardi di euro, un fardello che pesa su ogni decisione strategica. In questo contesto, la cessione a L’Oréal appare come una sorta di presa di coscienza: per tornare a crescere bisogna prima tornare a respirare, rinunciando a competere su troppi fronti per concentrarsi, invece, sul proprio nucleo identitario. La nuova partnership apre un nuovo capitolo per le due potenze francesi, ma vediamo i dettagli.

L’accordo tra Kering e L'Oréal: numeri, marchi e strategie

Secondo il comunicato ufficiale congiunto, “Kering e L’Oréal annunciano oggi una partnership strategica di lungo termine nel settore della bellezza e del benessere di lusso”. L’intesa include la vendita della Maison Creed a L’Oréal, insieme ai diritti esclusivi di 50 anni per la creazione, lo sviluppo e la distribuzione dei prodotti fragrance e beauty di Gucci, Bottega Veneta e Balenciaga. Il valore complessivo dell’operazione è di 4 miliardi di euro, interamente in contanti, con chiusura prevista nella prima metà del 2026. L’accordo prevede inoltre il versamento di royalties a favore di Kering e la creazione di un comitato strategico congiunto per coordinare le attività tra i due gruppi. Il comunicato sottolinea che questa alleanza “si fonda sul successo di Yves Saint Laurent Beauté e consolida la lunga storia di collaborazione tra due leader globali con forze complementari: i marchi iconici di Kering e l’expertise mondiale di L’Oréal nel beauty”.

Luca De Meo e la nuova disciplina di Kering

Per Luca De Meo, amministratore delegato di Kering da giugno 2025, questa operazione è la prima grande decisione del suo mandato, arrivato proprio in un momento critico caratterizzato da risultati in flessione e un’identità strategica frammentata. In una dichiarazione ufficiale, De Meo ha definito l’accordo “una tappa decisiva per Kering”, spiegando: “unendo le forze con il leader globale della bellezza, accelereremo lo sviluppo di fragranze e cosmetici per le nostre Maison principali, permettendo loro di raggiungere scala e di sbloccare il loro enorme potenziale di lungo termine, come accadde a Yves Saint Laurent Beauté sotto la guida di L’Oréal”. La divisione Kering Beauté, fondata nel 2023, rappresentava il sogno di un conglomerato del lusso completo, capace di competere con LVMH anche nel settore dei profumi di alta gamma. Tuttavia, la gestione interna della bellezza, dai canali distributivi ai tempi di sviluppo dei prodotti, si è rivelata più difficile del previsto. La sua cessione, ha chiarito De Meo, “consente di concentrare le risorse su ciò che definisce meglio la nostra identità: la potenza creativa e il desiderio ispirato dalle nostre Maison”. Il nuovo ad, noto per il suo approccio pragmatico e per la capacità di gestire transizioni complesse, ha scelto di alleggerire il gruppo, tagliando i rami meno redditizi per ri-focalizzarsi sui pilastri storici del lusso: moda, pelletteria e savoir-faire artigianale.

L’Oréal espande il suo impero beauty

Con questa acquisizione, L’Oréal consolida la sua posizione di leader assoluto nel mondo della cosmetica di lusso. L’integrazione di Creed, insieme alle licenze di Gucci Beauty, Balenciaga Beauty e Bottega Veneta Beauty, rafforza la divisione L’Oréal Luxe, già dominante con marchi come Yves Saint Laurent, Valentino, Prada e Maison Margiela. Il comunicato evidenzia che “Creed, nome di autentico heritage nell’haute parfumerie, è tra le principali maison di fragranze di lusso, celebrata per l’artigianalità e la maestria nell’uso di ingredienti naturali rari”, e che “come parte di L’Oréal Luxe, Creed potrà accelerare ulteriormente il proprio sviluppo globale nei mercati maschili e femminili”. Come ha dichiarato Nicolas Hieronimus, CEO dell’azienda francese, “Questa alleanza consolida la nostra leadership nella bellezza di lusso e apre nuove prospettive di crescita in categorie ad alto potenziale”. È un’operazione che dimostra la capacità di L’Oréal di muoversi con tempismo chirurgico nei momenti di vulnerabilità dei concorrenti, così come la sua capacità di assorbire marchi iconici e di trasformarli in motori di crescita globale.

Il prezzo del lusso in crisi

La cessione della divisione beauty arriva in un momento in cui Kering si trova sotto pressione su più fronti. Oltre alla crisi di Gucci, il gruppo ha subito cali nei risultati di Alexander McQueen e Saint Laurent, mentre l’indebitamento crescente ha suscitato preoccupazioni tra gli analisti e le agenzie di rating. Negli ultimi due anni, il titolo Kering ha perso oltre il 60% del suo valore, un tracollo per un gruppo che, fino a pochi anni fa, era considerato uno dei protagonisti più solidi del lusso europeo. Le strategie di diversificazione, dall’occhialeria al beauty, non hanno portato i ritorni attesi, e oggi De Meo deve affrontare il compito arduo di ridurre i costi, rifocalizzare le maison e restituire fiducia agli azionisti. Per fare ciò, ha scelto di puntare su un ritorno alle origini: marchi forti, controllo creativo e disciplina finanziaria. La vendita a L’Oréal fornisce ossigeno immediato, ma soprattutto il tempo per ricostruire un’identità solida, sostenibile e coerente.

Una nuova alleanza per il futuro del lusso

Nel lungo termine, questa operazione, non solo inaugura una partnership strategica di lungo periodo, ma potrebbe ridefinire gli equilibri dell’intero mercato del luxury beauty, con L’Oréal che si conferma player dominante del settore. Le due aziende hanno annunciato che esploreranno insieme nuove frontiere tra benessere, longevità e innovazione scientifica. L’accordo, infatti, prevede la creazione di una joint venture paritaria (50/50) dedicata alla ricerca e allo sviluppo di esperienze e servizi innovativi nel campo del wellness, dove l’expertise scientifica di L’Oréal si combinerà con la conoscenza profonda dei clienti del lusso di Kering. Per il conglomerato fondato da François Pinault, è la chiusura di un esperimento ambizioso ma fallito. Per L’Oréal, è l’espansione naturale di un impero già globale. E per l’industria della bellezza? Conferma le previsioni degli esperti: il futuro del lusso si giocherà sempre più sulla capacità di unire heritage e innovazione, creatività e rigore, immagine e scienza.