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È iniziata l'era dei celebrity curator?

Robert Pattinson diventa curatore di una mostra da Sotheby’s New York aprendo un nuovo mercato per le celebrity collab

È iniziata l'era dei celebrity curator?  Robert Pattinson diventa curatore di una mostra da Sotheby’s New York aprendo un nuovo mercato per le celebrity collab

Il prossimo progetto di Robert Pattinson non è un nuovo Batman o qualche altra pellicola d’autore, ma un ruolo per lui del tutto inedito: il curatore d’arte. L’attore, che attualmente è impegnato sul set del primo film in lingua inglese del regista di Parasite, Bong Joon Ho, è stato scelto da Sotheby’s come curatore per un’asta di opere d’arte dal vivo che si svolgerà a New York il 30 settembre. Dal 2013, la popolare casa d’aste ha invitato, all’interno del programma Contemporary Curated, diversi ospiti famosi che hanno prestato i loro gusti personali e talenti per organizzare una serie di vendite speciali ad alto tasso di hype. Dopo Oprah Winfrey, Kim Jones, Steve Aoki, Skepta, Margherita Missoni e Cynthia Erivo, tocca ora a Pattinson esplorare il mondo dell’arte per scovare i pezzi più interessanti da proporre durante l’evento.

"Curare questo gruppo di dipinti è stato un processo davvero emozionante e un onore per me. Poter sperimentare e dialogare con queste opere secondo i miei gusti e collocare enormi titani dell'arte del 20° secolo accanto ad artisti viventi — è stato davvero soddisfacente. Come attore, ho sempre sentito una certa sinestesia tra le diverse forme d'arte e l'essere in grado di collegarle insieme, che si tratti di una scultura, di una canzone o di una parte recitativa, tutto allo stesso tempo. Recitare mi ha fatto capire che esiste un'interconnessione tra tutte le forme d'arte e ha reso il processo di cura della vendita un'esperienza affascinante e divertente per me".

Ha detto la star in un comunicato stampa, prima di svelare la sua selezione di opere (tutte realizzate dal dopoguerra a oggi) che comprende scultura, pittura, collage e un mix di nomi affermati come Richard Serra e Willem de Kooning ed artisti emergenti come Genieve Figgis e Lynette Yiadom-Boakye. Ogni pezzo è caratterizzato da dinamismo e sensualità ed è stato proposto da Pattinson per la sua capacità di raccontare una storia, di evocare un’emozione.  

Il nuovo ruolo di Pattinson ha sollevato molte critiche da parte di chi bolla la sua collaborazione con Sotheby’s come una mera trovata di marketing e da parte di veri curatori d’arte che vedono la loro professionalità sminuita e si vedono messi in ombra dall’ennesima celebrity utilizzata da un brand per far avere risonanza ad un prodotto. Essere un curatore significa approfondimento, studio, ricerca e molta esperienza e capacità comparativa, qualità che Pattinson potrebbe aver guadagnato con l'esperienza personale ma non professionale. Che il mondo dell'arte abbia capito, come quello della moda da 20 anni, che il potere di una celebrity alla direzione creativa ha un effetto economico importante sul successo di un'iniziativa o prodotto? Oltre il gatekeeping, l'universo artistico è da sempre un'emisfero diviso tra chi è convinto che l'arte possa essere solo alta o bassa, ritagliando uno spazio elitario e sopraelevato dal mondo sensibile alle mode e alle velocità del marketing che fattura senza problemi senza il bisogno di includere troppo le masse. Avere un volto famoso come curatore di una mostra a pagamento potrebbe significare per Sotheby's avere frotte di fan curiosi di scoprire l'estro artistico dell'ex vampiro, vanificando gli sforzi e la rispettabilità del mestiere dei curatori professionisti. Vista da un'altra prospettiva, questa nuova opzione creativa apre un'ulteriore finestra sulla personalità dei volti che popolano lo star system, per saziare la sete del desiderio voyerista di avvicinarci ai nostri miti e concretizzare un modo intelligente per unire l'arte al mondo dell'intrattenimento. D'altronde, forse è meglio una curatela di pezzi artistici che l'ennesimo beauty brand di cui nè il pubblico nè l'industria del beauty necessitano più.