I millennials si vestono come gli pare Abbiamo sbagliato tutti i look possibili, e proprio per questo ora sappiamo chi siamo

Chiunque di noi, da bambino e forse anche da adolescente, ha fantasticato almeno una volta su "come sarebbe stato da grande". In quella fase di vita, con ogni probabilità, grande significava trentenne, o giù di lì. E ora che trentenni lo siamo diventati, non potremmo essere più distanti dall’idea che ci eravamo fatti di noi stessi. In questo mondo che sembra garantirci pochi punti di riferimento, però, siamo riusciti a costruirci una nostra forma di ribellione. Se ci fermiamo un momento a chiederci "come si veste un trentenne, oggi?", la risposta è semplice: come gli pare

Il passato dei Millennials, tra Cioè e Polyvore

Dopo anni di trend inseguiti più che imposti, microestetiche e ansie da performance (anche estetica), i Millennials - cresciuti a cavallo tra MTV e Instagram - hanno finalmente raggiunto una fase di libertà consapevole. D’altronde, possono dire di averle provate tutte: dai cerchietti bombati alle t-shirt con scritte discutibili, dalle sneakers con la zeppa ai jeggins. Abbiamo attraversato parentesi di stile decisamente imbarazzanti, e ne siamo usciti indenni. Abbiamo imparato a truccarci da tutorial sgranati e pagine del Cioè, e a conoscere la moda a suon di set su Polyvore. Siamo stati brutti, ma brutti davvero: ora è il nostro momento di essere cool. Quindi sì, vogliamo ancora indossare i crop top, metterci la tuta - se ci va - oppure un body in pizzo quando abbiamo bisogno di sentirci sexy. Vestirsi come vogliamo significa accettare di cambiare e oscillare tra fasi diverse, ma tutte valide - oggi sporty, domani girly, dopodomani minimal - ed è una libertà che arriva dall’esperienza.

Una nuova idea di adolescenza

Per certi versi, il nostro è un approccio che ricorda quello della Gen Z: ma se loro in qualche modo performano l’autenticità, noi la viviamo senza troppi filtri. E c’è una differenza sostanziale: la maggior parte di loro ha saltato a piè pari l’adolescenza, o almeno l’imbarazzante estetica che questa fase porta con sé. Mentre noi ci carbonizzavamo i capelli con piastre del supermercato per ottenere il ciuffo perfetto, loro a 13 anni maneggiano con maestria un Dyson AirWrap. Mentre noi calcavamo una matita blu elettrico nella rima inferiore dell’occhio, loro mostrano una padronanza invidiabile nell’arte del contouring. Basti pensare al look sfoggiato dalla tredicenne Blue Ivy Carter (la figlia di Beyoncé ndr) sul red carpet di un recente evento a cui ha accompagnato la nonna, Tina Knowles: magnifica nel suo abito lungo in seta rosa chiaro con corpetto, stola di piume e parure di gioielli. Noi, al massimo, potevamo aspirare ad un look alla Hilary Duff. C’entra l’estetica dei primi anni Duemila, certo, ma anche un modo nuovo di concepire l’infanzia e l’adolescenza. Le nuove generazioni sembrano essere cresciute in un’estetica già definita, filtrata e coerente. Noi, forse, ce la stiamo ancora costruendo. E oggi quella libertà un po’ caotica è diventata il nostro superpotere

@officialnancydrew Replying to @elysecarnagie if you were younger and wondered why your mom continued to wear Mom jeans long after they were fashionable, this is the exact reason why. People often gravitate towards what they wore in their 20s, and continue to wear that throughout long period of their life. I don’t think there’s anything inherently wrong with us, it just depends on if you enjoy following trends, if you enjoy experimenting, etc. also, we need to note that creating a new wardrobe is a large amount of work, so that should not be thrown under the radar. But yes, this way of dressing has been out of style for quite a while, including the slouchy hats that I discussed my past video. ##millennials##fashiontrends##2010sfashion##fashiontiktok#greenscreen original sound - lindsey louise

Vogliamo solo restare giovani?

Eppure, a guardarci da fuori, qualcuno potrebbe dire che stiamo solo cercando di restare giovani. E forse avrebbero ragione. Perché dovremmo voler invecchiare? E non si tratta di rimanere eterni Peter Pan o di non volersi prendere responsabilità, ma di farlo a modo nostro, passando per uno stile che ci rappresenti come individui e non ci incaselli in una precisa fase della nostra vita (che, peraltro, non sapremmo dire neanche noi quale sia). In questo senso, tendere verso uno stile più giovanile è più una questione di sopravvivenza che di negazione. Non è un rifiuto della moda, ma delle aspettative

@laurenagans I kinda like it here and I looove my handy dandy little neck lamp. Highly recommend for all your stitching, crafting, puzzling, reading etc . . . . #millennials #millennialmom #sketchcomedy #momsoftiktok #millennialmemes original sound - Lauren Agans

Quindi sì, continuiamo a vestirci come ci pare. Sforzandoci di imparare a conoscerci sempre meglio, per costruire uno stile che sia nostro, e non sottoposto alle continue fluttuazioni dei microtrend. Abbiamo capito - o, in teoria, dovremmo - che cosa non ci valorizza e che cosa invece ci fa sentire assolutamente sicuri di sé. Ed è proprio su questo che puntiamo quando abbiamo bisogno di un'ancora nelle sfide quotidiane. Sappiamo muoverci con destrezza tra diverse versioni di noi stessi, e il bello è proprio questo: non dobbiamo sceglierne una soltanto