Internet è pieno di contenuti imbarazzanti L’automortificazione e il cringe sono le nuove forme di autenticità online

Sulle varie piattaforme social, i contenuti che ottengono più coinvolgimento sui social media da parte degli utenti non si limitano solo a cuccioli di animali (adorabili), gravidanze e matrimoni. Negli ultimi mesi, infatti, è emerso un altro genere di protagonista: l’imbarazzo. L’esempio più recente, e forse più rappresentativo, è quello di due ragazze americane, in vacanza a Roma, diventate virali su TikTok per una serie di video, una specie di saga,  in cui si sono ritrovate "per errore" su un volo della Tunisair, destinazione Tunisi. Loro, però, non erano dirette a Tunisi, Tunisia, ma a Nizza, in Francia: la pronuncia inglese di “Tu-nis” e “To-Nice” era indistinguibile per l’addetto alla biglietteria all’aereoporto di Roma Fiumicino, e loro non hanno evidentemente riflettuto se specificare o meno la nazione di arrivo. Il video in cui, imbarcate sull’aereo, capiscono di aver sbagliato tutto (il non aver controllato la carta d’imbarco, ad esempio) e ridacchiano dicendo: “Stiamo andando in Africa” mentre i passeggeri le guardano annoiati e infastiditi ha raccolto, in poco più di un mese, 40 milioni di visualizzazioni

@brittneydzialo_

jet2holiday

original sound - Brittney Dzialo

Da cringe a trend virale

L’esempio delle due turiste americane è parte di una serie di trend divenuti virali su piattaforme come Instagram e TikTok, in cui il sottotesto, nemmeno troppo velato, è quello di (auto)mortificarsi. Meme come Jet2Holiday, in cui gli utenti sono incoraggiati a postare i lati peggiori delle loro vacanze, con in sottofondo la pubblicità della compagnia aerea britannica, e “Who TF did I marry?”, saga di 50 video in cui una donna racconta le vicissitudini legate al suo matrimonio con un narcisista patologico, sono sintomo di un fenomeno più ampio: mostrano come Internet sia diventato una sorta di palcoscenico cringe

@brittneydzialo_

just a little european summer detour to tunisia

original sound - Ellies discord kitten

Visibilità sui social media o autenticità strategica?

Molte persone hanno iniziato ad ipotizzare che episodi simili siano stati orchestrati ad arte per aumentare la propria visibilità online. Su Reddit, ad esempio, un utente ha commentato così l’affaire To-Nice: “Sono convinto che l’abbiano fatto apposta per diventare virali e aumentare il seguito sui social. Sono passate da poche migliaia di like a milioni in pochissimo tempo, quindi evidentemente ha funzionato”. Non a caso, una delle due turiste americane si descriveva già come un’influencer: ha solo colto al volo l’occasione per diventarlo più in fretta. Esporre sentimenti, azioni e comportamenti imbarazzanti sui social, per chiunque non faccia parte della Gen Z, appare impensabile: ma tale posizionamento rispetto a come gli altri ci vedono e al proprio vissuto può essere letto anche come una strategia, personale e sociale.

La psicologia del cringe e dell'auto-miglioramento

Studi accademici sul cringe sembrano suggerire verità scomode: aprirsi agli altri, condividendo anche i momenti peggiori della nostra vita, può rivelare una motivazione all’auto-miglioramento, nonostante l’autenticità e l’auto-miglioramento sui social siano abbastanza problematici. Postare un video in cui raccontiamo quella volta in cui siamo stati truffati su Vinted, oppure una vacanza dove tutto è andato storto permette di apparire agli occhi altrui più ironici e autentici, creando una connessione con chi osserva.

@itsmejadeb We are free from the burden of being scared of being cringe #millennial #moscowmule #genz #cringe original sound - Jade

Ciò nonostante, il divario tra Gen Z e Millenial non è solo generazionale, ma è anche una differenza di modalità espressive. Personalmente, da Millenial classe ‘96, non posterei nemmeno sotto tortura contenuti simili, a discapito della cosiddetta autenticità social, mentre per una persona appartenente alla Gen Z l’autenticità passa attraverso quell’imbarazzo, un sentimento che, se condiviso da uno a molti, viene riconosciuto come spontaneità e vulnerabilità

@fartjourney I feel like I repressed this cringe. But like whatttt was this. And seriously why (I never had one btw ) . #greenscreen #wewillneverdie #keepcalmandcarryon #trend #era #millennial #genz #highschool #middleschool #2012 #2013 #2014 #2011 #2010 #wtf #fandom #cringe We Will Never Die (feat. Kody Redwing and The Broken Hearts) (Cut 1) - Kyle Gordon

Può essere letto anche come una sorta di allontanamento da ciò a cui siamo abituati: un antidoto contro un’estetica curata e controllata.