Le note e i colori di Bleu de Chanel raccontati da Olivier Polge Il parfumeur créateur della Maison di Rue Cambon ci svela tutti i segreti di uno dei suoi profumi più iconici

Le note e i colori di Bleu de Chanel raccontati da Olivier Polge Il parfumeur créateur della Maison di Rue Cambon ci svela tutti i segreti di uno dei suoi profumi più iconici

Dopo aver vissuto la vita in viola lo scorso aprile con il lancio di Chance Eau Splendide, rappresentata dalla frizzante Angèle, Chanel si dedica alla vita in blu. E per una buona ragione: in una celebrazione di Bleu de Chanel l’Exclusif, l’espressione ultima di Bleu de Chanel, la Maison ci ha portato alla scoperta di questo profumo intenso e sfuggente, attraverso la presentazione non solo del suo ingrediente principale ma soprattutto del suo creatore: Olivier Polge. È nella cornice magica dei giardini di Windsor di Parigi, avvolti dal dolce profumo del sandalo, che abbiamo conversato con uno dei più grandi parfumeurs créateurs di tutti i tempi, a cui Chanel deve numerosi successi in materia di profumeria.

Intervista al parfumeur créateur di Bleu de Chanel Olivier Polge

Le note e i colori di Bleu de Chanel raccontati da Olivier Polge Il parfumeur créateur della Maison di Rue Cambon ci svela tutti i segreti di uno dei suoi profumi più iconici | Image 579630
Le note e i colori di Bleu de Chanel raccontati da Olivier Polge Il parfumeur créateur della Maison di Rue Cambon ci svela tutti i segreti di uno dei suoi profumi più iconici | Image 579626
Le note e i colori di Bleu de Chanel raccontati da Olivier Polge Il parfumeur créateur della Maison di Rue Cambon ci svela tutti i segreti di uno dei suoi profumi più iconici | Image 579627
Le note e i colori di Bleu de Chanel raccontati da Olivier Polge Il parfumeur créateur della Maison di Rue Cambon ci svela tutti i segreti di uno dei suoi profumi più iconici | Image 579629
Le note e i colori di Bleu de Chanel raccontati da Olivier Polge Il parfumeur créateur della Maison di Rue Cambon ci svela tutti i segreti di uno dei suoi profumi più iconici | Image 579628

È nato a Grasse, capitale mondiale della profumeria e del savoir-faire francese. In che modo questa origine ha influenzato la sua scelta di diventare parfumeur créateur e la sua carriera intera?

Effettivamente, sono nato a Grasse. Mio padre era profumiere, cosa che ha avuto un impatto sul mio percorso poiché è un mestiere piuttosto raro, che ho scoperto in questo modo. È anche ciò che mi ha permesso in seguito di impararlo. È a Grasse che ho vissuto le mie prime esperienze di profumeria, nelle fabbriche dove si producevano le materie prime. Questa città ha quindi una grande importanza per me. Ho iniziato studi di storia dell’arte dopo la scuola, poi ho avuto voglia di fare un mestiere sia di creazione che di savoir-faire. È così che ho deciso di continuare nel settore della profumeria. Ho vissuto anche alcuni anni negli Stati Uniti, dove ho creato profumi, e sono poi arrivato da Chanel ormai più di una decina di anni fa.

Chanel è un’icona della profumeria dagli anni ’20 con il suo leggendario N°5. Come riesce a coniugare il rispetto di questo patrimonio e del DNA della marca con i codici e le esigenze della profumeria contemporanea?

Chanel è effettivamente una marca molto speciale, nel senso che è importante ricordare che è stata Gabrielle Chanel ad avere l’idea di creare un profumo quando era couturière, in un’epoca in cui il mondo della moda e quello del profumo erano completamente separati. È quindi lei ad aver avuto questa idea di considerare il profumo come un elemento di stile al pari degli abiti. Era qualcosa di totalmente nuovo a quell’epoca. Ha quindi trovato un profumiere e integrato immediatamente la creazione e la fabbricazione di profumo. Si può quindi dire che abbia sviluppato non solo un profumo ma uno stile intero, il che è molto interessante. Credo che la prima cosa che una marca deve trovare sia il suo carattere. Chanel ha un carattere forte. È quindi molto interessante oggi creare profumi con questo stato d’animo. La novità e lo stile sono ben lontani dall’essere contraddittori.

Qual è il suo ricordo più marcato o il suo più grande orgoglio come parfumeur créateur da Chanel?

È difficile da dire perché esercito il mio mestiere quotidianamente ed è proprio questo che mi piace: la creazione quotidiana, l’incontro con persone che mi permettono di esercitare il mio lavoro. Mi sembra che uno dei momenti che ho tenuto in mente sia stato quando ero appena arrivato da Chanel. Abbastanza presto mi è stato chiesto di creare un nuovo N°5. È stata la creazione di N°5 L’eau che mi ha permesso di riflettere e in qualche modo di posizionarmi rispetto alla firma della maison.

Oggi celebriamo Bleu de Chanel. Che posto occupano i colori nella creazione di un profumo? Si può associare un profumo a un colore?

Oggi parliamo di Bleu l'Exclusif. È sempre complicato parlare dei profumi. Credo che l'olfatto sia il senso più soggettivo che esista e quindi il più istintivo, il che fa sì che ci si aiuti molto facendo dei paralleli. Trovo che in questo contesto, fare un parallelo con la musica sia piuttosto giusto. Quando si descrive un profumo si parla delle sue note, dei suoi accordi. Un altro parallelo che è molto giusto sono i colori. Si può benissimo immaginare che un certo odore sia giallo, che un certo odore sia verde, blu. È un po’ più astratto, qualcosa che ci si addice bene a Chanel. Il blu del Bleu de Chanel e la luminosità che trasmette sono stati una fonte di ispirazione per noi nella sua creazione. Questo blu esprime l’essenza del profumo.

 

Bleu de Chanel è spesso descritto come un’ode alla mascolinità. Come definirebbe l’uomo Bleu de Chanel?

È un profumo molto maschile, alla maniera di Chanel. Ha qualcosa di molto elegante, possiede una certa evidenza. C’è qualcosa di molto piacevole, confortevole e allo stesso tempo una firma molto singolare. Penso che sia lì che risiede il successo di Bleu.