Essere (molto) ricchi su TikTok Il caso di Becca Bloom, che ha conquistato milioni di follower in pochi mesi

Forse, scrollando su TikTok, vi sarà capitato di imbattervi nel video di una giovane donna che assembla in un piatto firmato Versace la colazione per il proprio gatto, attingendo da una vasta gamma di prelibatezze cucinate dal proprio chef. Quella ragazza è con ogni probabilità Becca Bloom, ormai regina di quello che viene chiamato #RichTok, ovvero la parte (molto) ricca di TikTok. Tra gioielli Van Cleef in edizione limitata (il brand ha invitato lei e i genitori ad un gala privato a Capri per soli 20 clienti nel mondo) e haul di Hermès, Becca Bloom si distingue dal mare magnum delle content creator per un semplice motivo: non ostenta l’essere ricca, lo è e basta

Chi è Becca Bloom

Rebecca Ma - questo il suo vero nome - ha 25 anni ed è cresciuta in quello che viene definito come il più ricco zip code degli Stati Uniti: Atherton, in California, dove le case hanno un prezzo medio di 7.95 milioni di dollari. I genitori (di origini cinesi) hanno costruito una fortuna lavorando nel settore tecnologico e immobiliare, mentre lei ha conseguito una laurea in economia alla USC e lavora (forse è questa, la vera notizia) nel settore finanziario. È nata ricchissima, ha un impiego molto ben remunerato e un fidanzato altrettanto ricco, con cui presto si sposerà: qualcuno potrebbe dire che piove sempre sul bagnato. Eppure in Becca Bloom - o meglio nella sua versione social - esiste una strana commistione tra uno stile di vita lussuosissimo e caratteristiche di una persona normale (va lavorare tutti i giorni, ha conosciuto il suo fidanzato in un cafè), ed è proprio questo mix tra donna in carriera, motivatrice e it-girl ad aver conquistato il pubblico di TikTok.

@beccaxbloom Hi! Get to know me <3 #fyp original sound - Becca Bloom

Il boom su TikTok

Dopo aver pubblicato il suo primo video su TikTok a gennaio 2025 (senza nessuna aspettativa, ha detto lei) Becca Bloom in meno di sei mesi ha conquistato 3.5 milioni di follower. Chi ha provato a spiegare le ragioni del suo successo ha sottolineato che difficilmente a noi comuni mortali capita di osservare così da vicino la vita dei ricchi(ssimi), se non in modo molto artefatto e costruito. Bloom non si propone come qualcuno in cui potersi identificare, né si sforza di assomigliare ai suoi follower: in un mondo in cui si fa a gara a chi dimostra di essere più ricco, influente, ambizioso, Becca Bloom pronuncia con naturalezza una frase come: “Mia mamma è appena tornata da Tokyo con la sua sales assistant, per il suo viaggio dedicato allo shopping” e riesce nell’impresa di non suonare altezzosa o snob. Più o meno consapevolmente, Bloom ha saputo riassumere perfettamente le caratteristiche più marcate del #RichTok, diventandone la regina indiscussa: una voce calma, quasi sussurrata; un’estetica curata ma mai urlata; un sapiente mix tra intimità e inaccessibilità e, per concludere, un’ironia (a tratti) involontaria, che si traduce nella capacità - molto intelligente - di sapersi prendere poco sul serio, consapevole - forse - di vivere ad anni luce di distanza dal pubblico che la segue.

I suoi contenuti: tra cibi pregiati e racconti d'infanzia

Con apparente spontaneità, Becca Bloom porta il pubblico nella propria quotidianità fatta di colazioni a base di abalone (uno dei molluschi più costosi del mondo ndr), look da ufficio smart casual e racconti di un’infanzia fatta di regole e mantra tutti rivolti alla costruzione di una persona indipendente e di successo. “Sono cresciuta con una sola regola. Non applaudivamo per la partecipazione", ha spiegato Bloom in un video ai suoi follower. "Se non vincevi, non ricevevi le congratulazioni, ma un debriefing. Parlavamo di cosa aveva funzionato, cosa no e cosa sarebbe successo dopo. I miei genitori credevano che lodare eccessivamente la partecipazione diluisse la motivazione”. O ancora, in casa sua non era concesso pronunciare queste due frasi: “Non sono brava in questo” e “Ormai è troppo tardi”.

@beccaxbloom The only thing I unpacked was my imposter syndrome

Le critiche a Becca Bloom

Chiaramente, anche Becca Bloom non è esente da critiche. Se da un lato c’è chi ne osanna la spontaneità, l’autoironia e l’(appartente) assenza di secondi fini, c’è anche chi si mostra decisamente più scettico. È inutile girarci intorno, per quanto non abbia mai nascosto o giustificato la propria fortuna, lavorando anche sodo per darle un seguito, Bloom rappresenta una percentuale molto ristretta di privilegiati. Non esiste un modo etico di essere ricchi (“No one is riching right”), scrivono su TikTok. Ma soprattutto - e questa è forse la critica più diffusa - Becca Bloom non utilizza il proprio privilegio, almeno pubblicamente, per farsi portavoce di istanze che hanno un peso per la società. Così come c’è chi punta il dito contro i suoi acquisti a sei zeri, che potrebbero essere destinati a cause di maggior valore. La realtà è che noi assistiamo soltanto ad uno spaccato (decisamente minuscolo) della vita di Bloom, come di quella di tutti coloro che si mostrano sui social. Si tratta pur sempre di un palcoscenico, e faremmo meglio a smettere di illuderci che non sia così.