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Viva la mamma, ma solo se si comporta come vogliamo noi

Fabio Volo è solo un sintomo di un problema più esteso: il controllo che vogliamo imporre alle madri

Viva la mamma, ma solo se si comporta come vogliamo noi Fabio Volo è solo un sintomo di un problema più esteso: il controllo che vogliamo imporre alle madri

Una donna che abbia scelto di fare un percorso di vita pubblico - che sia come influencer, attrice, cantante, assessore, senatore, scienziata ricercatrice o astronauta poco importa - è sempre esposta a un certo tipo di giudizio tutto particolare, che non riesce a prescindere dal suo essere donna. Delle donne si giudicano le scelte di vita, il fitting degli abiti e il taglio di capelli, la femminilità intrinseca e, di conseguenza, la loro scelta di essere o non essere madri. Abbiamo visto le foto di senatrici e deputate al mare, i commenti sui loro fisici, abbiamo visto chiedere a Samantha Cristoforetti come fa con i suoi due figli mentre è in missione, chiamare le scienziate "mamma x" e le ricercatrici "miss y". Tutte domande che raramente vengono poste ai loro colleghi uomini, che stanno semplicemente facendo il loro dovere, che sono affascinanti e autorevoli e chi più ne ha più ne metta, che portano il pane a casa, e se non si ricordano neanche che scuola fanno i loro bambini è perché sono troppo impegnati. 

Il giudizio che pende sulle madri

A questo giudizio sotteso, costante, si aggiunge uno strato ulteriore quando si parla di donne che non solo sono famose (per qualsiasi ragione) ma hanno anche scelto di essere madri. Le madri, in quanto donne-che-si-sono-riprodotte e dunque sono le maggiori responsabili della vita della loro famiglia, dalla piega dei calzini all’educazione sociale, emotiva e scolastica dei piccoli esseri umani, sono tenute a uno standard ancora più alto. Ridicolmente alto. Altissimo. Se già le donne giovani e single che si divertono un po’ troppo sono giudicate superficiali, galline, soggette a più o meno sottile slutshaming, riuscite a immaginare quando la donna che si diverte è anche una madre?

L’intervista di Fabio Volo 

La fortuna (o la sfortuna) è che non occorre fare nessuno sforzo di immaginazione, basta attingere a interviste, titoli di giornale, chiacchiere da bar. Ai commenti ricevuti da Chiara Ferragni ogni volta che si fa una foto sensuale, per esempio, o ai personaggi che sulla presunta ignoranza e semplicità delle "mamme pancine" hanno costruito un'intera carriera, prendendosi gioco di difficoltà reali nel peggiore dei casi, inventandosele di sana pianta a scapito di una categoria nel migliore. Un altro esempio freschissimo di pubblicazione? L’intervista a Fabio Volo sul Corriere della Sera in concomitanza con la pubblicazione del suo ultimo libro e della sua separazione dalla compagna Johanna Hauksdottir. Chiacchierando con il giornalista, il 51enne non è proprio riuscito a non cadere nei vecchi discorsi, quelli dell'ai miei tempi. Prima ha scherzato sulla possibilità di uscire con una ragazza di 20 anni, aggiungendo che: "Oggi le 25enni sono più mature, evolute e fanno fatica a relazionarsi con uomini un po’ persi. Mentre i loro genitori se ne stanno su Instagram…" poi, su quest’ultimo punto, ha rincarato la dose: "Quando ero giovane non c’erano i social, dopo scuola ci si trovava in piazza sulla panchina: si fumava di nascosto, limonavi. Avere una mamma di 55 anni, vestita sexy, che balla su TikTok è come se allora te la fossi trovata sulla panchina a fianco, a farsi le canne. Questi ragazzi non hanno più il riferimento di un adulto che sappia stare al suo posto". 

Alle madri è vietato divertirsi?

Una donna di 55 anni, dunque, viene giudicata per una varietà di ragioni, tutte riassunte in questa dichiarazione infelice di Volo. Perché ha 55 anni ed è vestita sexy, cosa che una donna che ha superato un’età stabilita dagli uomini e dalla società non dovrebbe sognarsi di fare, pena il pubblico ludibrio. Perché anche se è mamma balla su TikTok e poi i figli la vedono, infrangendo per sempre l’immagine dell’angelo del focolare, sacrificata e trascurata per il bene dei suoi cuccioli. Poi perché se osa utilizzare i social e vestirsi come le piace, queste due cose combinate sono la strada per la perdizione e lo sanno tutti, perde del tutto il suo ruolo educativo e il rispetto delle persone attorno a lei. Perché la responsabilità dell’essere adulto autorevole, rispettabile e al proprio posto cade tutta sulle madri? L’attività social e le scelte di abbigliamento dei padri, invece, vengono monitorate allo stesso modo?

Superare la figura della mamma chioccia

L'autore e attore forse non lo sa, ma in quest’ultimo punto sta il senso del discorso pubblico a tema. Se la figura della mamma chioccia non fosse stata così connotata e scolpita nella pietra forse, adesso, vedere una donna divertirsi in una maniera innocente non sarebbe così assurdo. Senza contare come considerare la vita di una persona finita dopo i 35 - appena non si viene considerate più attraenti secondo standard maschilisti e patriarcali - è limitante e prevaricante, e fonte di infelicità per più di una persona, la domanda spontanea che ci viene da chiederci è: cosa devono fare, queste mamme, per essere rispettate? Stare zitte e stirare, pare. Alla faccia del 2023. Se le madri fossero viste più come persone e meno come incubatrici, cartonati su cui proiettare tutti i nostri timori, il nostro pudore e il nostro conservatorismo, forse una donna che fa esattamente quello che vuole non avrebbe bisogno di essere difesa, e Fabio Volo potrebbe tornare a condurre un programma completamente nudo come fece intorno al 2006 nella promo del suo talk show Lo Spaccanoci, anche se è un papà.