Orgoglio e resistenza: il Pride 2025 è fuorilegge Appuntamenti di giugno per celebrare l'orgoglio arcobaleno
Giugno non è solo il mese in cui la primavera cede il passo al caldo: è il mese del Pride, una stagione che celebra la lotta per i diritti e la dignità delle persone LGBTQIAPK+. Dal 1969, con le rivolte di Stonewall, il Pride è diventato il simbolo di una battaglia globale contro ogni forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuale, l’identità e l’espressione di genere.
Le radici di una rivoluzione
La notte tra il 27 e il 28 giugno 1969, lo Stonewall Inn, un bar situato nel quartiere di Greenwich Village a New York, divenne teatro di una delle più importanti rivolte della storia LGBTQIAPK+. Lo Stonewall Inn era uno dei pochi locali negli Stati Uniti aperti alle persone queer, trans, sex worker e persone nere in un’epoca in cui l’omosessualità era ancora criminalizzata e fortemente stigmatizzata. Le incursioni della polizia nei locali frequentati dalla comunità LGBTQIAPK+ erano routine quotidiane, caratterizzate da arresti arbitrari, violenze e umiliazioni pubbliche.
Quella notte, però, qualcosa cambiò. Quando la polizia fece irruzione allo Stonewall, questa volta non trovò la consueta rassegnazione, ma una reazione di rabbia e resistenza. Persone di ogni identità, stanche di subire discriminazioni e violenze sistematiche, si unirono spontaneamente in una protesta che durò diversi giorni. Marsha P. Johnson e Sylvia Rivera, due donne trans nere e latine, furono figure chiave nel coordinare la resistenza e nel dare visibilità a chi spesso veniva escluso anche all’interno del movimento stesso. L’anno successivo, il 28 giugno 1970, per ricordare e celebrare quei momenti di coraggio, si svolsero le prime marce del Christopher Street Liberation Day, con migliaia di persone che scesero in strada a New York, Los Angeles e Chicago. Queste manifestazioni segnarono l’inizio di un movimento globale di visibilità, resistenza e orgoglio LGBTQIAPK+, vivo e pulsante.
Il Pride in Italia: una storia di coraggio e battaglie
Nel nostro paese, l’attivismo LGBTQIAPK+ iniziò con azioni di protesta pionieristiche, come il 5 aprile 1972 a Sanremo, contro la patologizzazione dell’omosessualità. Negli anni ’80 e ’90, collettivi e reti transfemministe gettarono le basi per le manifestazioni Pride, fino ad arrivare al primo Roma Pride del 1994, che vide in piazza oltre 10.000 persone. Nel 2000, Roma ospitò il World Pride, un evento globale che mostrò la forza di un movimento italiano radicato e in crescita, nonostante l’opposizione di istituzioni come il Vaticano.
Date da non perdere: il Pride 2025 in Italia
Ecco alcune delle principali mobilitazioni italiane del 2025, momenti importanti per continuare a far sentire la nostra voce:
- Padova Pride: 31 maggio 2025
- Torino Pride: 7 giugno 2025
- Roma Pride: 14 giugno 2025
- Roma Priot: 14 giugno 2025
- Genova Pride: 14 giugno 2025
- Milano Pride: 28 giugno 2025
- Milano La Marciona: 21 giugno 2025
- Palermo Pride: 21 giugno 2025
- Bari Pride: 21 giugno 2025
- Milano Pride: 28 giugno 2025
- Bologna Pride: 28 giugno 2025
- Salento Pride (Lecce): 12 luglio 2025
Il Pride è molto più di una festa
Il Pride non è un carnevale né una parata di colori: è una rivendicazione politica, culturale e sociale, una sfida continua al sistema patriarcale e alle ingiustizie. È il diritto inalienabile di vivere senza paura, di amare liberamente e di affermare la propria identità. La bandiera arcobaleno, ideata da Gilbert Baker nel 1978, è ancora oggi, uno dei tanti simboli di questa lotta.
Il Pride 2025 è FUORILEGGE
Quest’anno il Roma Pride torna con uno slogan che non è solo parola: è realtà. Il Pride è "fuorilegge" perché la comunità, ancora oggi, viene derisa, cacciata di casa, picchiata, uccisa. Ci hanno provato a far tacere, e per questo bisogna gridare ancora più forte. Diritti negati, libertà negata. I governi di destra negano il diritto di autodeterminare i nostri corpi, di formare famiglie, di esistere senza paura. Si viene accusati di propaganda solo perché si esiste. Il governo più reazionario della storia della Repubblica italiana continua a restringere la libertà, imponendo leggi escludenti e alimentando odio e censura. In Europa, paesi come l’Ungheria vietano i Pride e negano l’esistenza di identità al di fuori del binarismo di genere. In America, l’era trumpiana fomenta divisioni, cancellando persino la lettera T dal monumento di Stonewall, ignorando che la lotta trans è parte integrante della nostra storia.
Le richieste fondamentali della comunità
Persone trans e non binarie
Si chiede il pieno diritto all’autodeterminazione di genere per tutte le persone, compresi bambini e adolescenti, con accesso a percorsi di affermazione basati su evidenze scientifiche, senza ostacoli burocratici o politiche restrittive. Rifiutiamo il modello della "vigile attesa" e le terapie riparative, strumenti di controllo che negano diritti fondamentali.
Famiglie arcobaleno
Si esige il riconoscimento pieno di ogni famiglia, il matrimonio egualitario e il riconoscimento alla nascita per tutti i figli e le figlie, indipendentemente dall’orientamento o identità dei genitori, con il superamento del Decreto Salvini, il riconoscimento dei certificati di nascita esteri e l’accesso alla procreazione assistita, inclusa una Gestazione Per Altri etica e solidale.
Diritti civili e sociali
Rivendichiamo leggi che garantiscano la piena inclusione e protezione dalle discriminazioni in ogni ambito della vita sociale, dalla scuola al lavoro, dalla salute alla giustizia.
Solidarietà e pace
Il Pride si schiera contro ogni guerra e oppressione. Condanniamo la violenza sulle popolazioni civili in Palestina e in Ucraina, chiediamo il cessate il fuoco e la ripresa delle trattative di pace, e rifiutiamo che i diritti LGBTQIAPK+ vengano strumentalizzati a fini bellici.
Insieme
Come alleatə o come parte di questa splendida comunità, è importante ricordare che ogni diritto non va mai dato per scontato e che, soprattutto, aggiungerne di nuovi non toglie nulla alla libertà individuale. Insieme possiamo raggiungere tutto.