
Joan Baez è la vera protagonista di “A Complete Unknown”
Chi è, la sua relazione con Bob Dylan e perché piace alla Gen Z
21 Gennaio 2025
Prima che Beyoncé e Taylor Swift governassero il mondo c'era Joan Baez. Torniamo indietro di sei decenni. Davanti a noi c’è una giovane donna. Ha lunghi capelli neri, piedi nudi, la chitarra tra le braccia e un’inconfondibile voce calda e vibrante. Ogni volta che sale sul palco e inizia a suonare incanta milioni di persone con le sue canzoni che mescolano ballad tradizionali, amore e protesta civile. Conquista con la sua bellezza, i suoi look bohemienne, le love story, ma, soprattutto, con i suoi versi e il suo carisma. Lo fa per tutti gli anni '60 e '70 e lo fa ancora oggi, ad oltre ottant’anni. La chiamano barefoot Madonna, ma, in realtà, è la più grande folksinger della storia.
A raccontarla, almeno in parte, presentandola ad un’intera generazione che fino ad ora non la conosceva, è A Complete Unknown, il biopic su Bob Dylan con Timothée Chalamet nel ruolo dell’artista e Monica Barbaro che interpreta Baez.
Chi è Joan Baez?
Joan Baez nasce a Staten Island, New York, il 9 gennaio 1941. È figlia di Joan Bridge, una professoressa scozzese di letteratura, e di Alberto Baez, fisico di origine messicana, noto per essere tra gli inventori del microscopio a raggi X e per aver rifiutato di partecipare al Progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica. Il lavoro del padre all'Unesco costringe la famiglia a trasferirsi molte volte, sia in varie città degli Usa sia in tantissimi paesi stranieri come Inghilterra, Francia, Spagna e Iraq. Joan cresce con una mentalità cosmopolita, vedendo con i propri occhi povertà, disuguaglianza sociale e discriminazione, temi che segneranno la sua arte e la indirizzeranno verso l'attivismo. Da piccola impara a suonare l'ukulele e a 16 anni acquista per 50 dollari la sua prima chitarra, una Gibson acustica.
Ad ogni festival o evento importante lei c’è, pronta incantare la folla con le sue ballad folk e i testi incisivi. Il 28 agosto 1963 canta alla Marcia su Washington, nello stesso giorno in cui Martin Luther King pronuncia il suo immortale discorso "I have a dream"; è sul palco di Woodstock insieme a icone come Janis Joplin e Jimi Hendrix; protesta contro la guerra del Vietnam e la sua We Shall Overcome diventa l'inno ufficiale delle proteste studentesche; è in prima linea nella lotta per i diritti LGBTQ+, si batte per la riforma carceraria, contro la guerra in Iraq e la politica di Trump; partecipa alla fondazione di diversi enti benefici e umanitari, compresa Amnesty International. Ancora oggi, anche se si dedica principalmente alla pittura, fa sentire la sua voce dal suo profilo Instagram. Anche i suoi amori sono leggendari. Tre in particolare, quello con l’ex marito David Harris, con cui condivide un figlio, quello con Steve Jobs, il guru di Apple, quando lui aveva ventisette anni e lei quarantuno, e la travagliata storia d'amore con Bob Dylan.
Joan Baez e Bob Dylan: una storia d'amore e musica
A Complete Unknown racconta anche la storia d'amore tra Joan Baez e Bob Dylan, ma lo fa con alcune imprecisioni, compreso il duetto al Newport Folk Festival del 1965, mai accaduto nella vita reale perché a tempo i due stavano già per lasciarsi. Cosa è successo veramente tra i due? Siamo al Gerde's Folk City nel Greenwich Village di New York, l’anno è il 1961. Joan ha vent'anni ed è già considerata una stella del folk quando incrocia la sua strada con Robert Allen Zimmerman, un coetaneo arruffato e scostante che si fa chiamare Bob Dylan. Al primo incontro pensa sia un "originale vagabondo" o, forse, "montanaro urbano". "Qualcuno disse 'Oh, devi venire ad ascoltare questo tizio, è fantastico'", raccontò Baez a Rolling Stone nel 1983. "E così andai con il mio fidanzato molto molto geloso, e vedemmo questo piccolo essere umano trasandato, pallido e sporco alzarsi di fronte alla folla e iniziare a cantare la sua Song to Woody. Io, naturalmente, dentro di me mi sono completamente sciolta, perché era così bello, ma non potevo dire nulla, perché ero accanto al mio ragazzo molto molto geloso, che mi osservava con la coda dell’occhio e, credo, cercava mentalmente di fare a pezzi Dylan. E poi Bob si è avvicinato e ha detto ciao - uno di quei saluti eloquenti - e io ho semplicemente pensato che fosse brillante, straordinario e così via".
@hey_marianne Bob Dylan and Joan Baez Part 1 #bobdylan #joanbaez #heymarianne #60smusic #greenscreen Acoustic Folk Instrumental - Yunusta
Lo ascolta, ne intuisce subito il talento e si innamora, di lui e della sua musica. Dai piccoli locali folk nel Greenwich Village lo invita sul palco a suonare con lei davanti al suo già vasto pubblico, lo supporta, lo sprona a trattare temi politici e sociali, canta le sue canzoni, come la leggendaria Blowin’ in the Wind. Insieme sono bellissimi. Sono diversi, ma in qualche modo si si riconoscono, si ispirano a vicenda, uniti dal talento, dall'amore per la musica, dalla battaglia politica e sociale. Almeno fino al 1965, l’anno della rottura. Durante un tour condiviso, i rapporti della coppia si fanno tesi. Per il carattere scostante di lui e il desiderio di lei di vederlo più coinvolto nell'attivismo. La goccia che fa traboccare il vaso? Quando Joan, rientrando nella propria camera d'albergo, si trova davanti la coniglietta di Playboy e futura moglie di Dylan Sarah Lownds.
I due si dicono addio, ma continuano a dedicarsi canzoni. Pare che Bob si sia ispirato all'ex ragazza per Like a Rolling Stone e Visions of Johanna mentre Baez compone per Dylan To Bobby, Winds of the Old Days e, il suo capolavoro, Diamonds & Rust. Nel corso degli Joan e Bob riallacciano tiepidamente i rapporti per alcune esibizioni live, fino a interromperli del tutto dopo un tour negli stadi europei con Carlos Santana nel 1984. Ripensando al periodo condiviso con Dylan, Joan dirà: "Era un genio. Rappresentava tutte le cose che amavo. Era un ragazzo quando ci siamo conosciuti. E sembrava molto incasinato. Ferito. Avevamo ferite che si completavano. Si tratta di qualcosa di cui nemmeno sei conscio quando succede ma, ripensandoci, scegli una persona proprio per qualcosa di imponderabile che ti colpisce". In un'altra intervista, dopo aver ammesso che lui le ha spezzato il cuore, Baez confessa di provare solo gratitudine per il tempo che lei e Bob Dylan hanno trascorso insieme, di aver abbandonato tutto il risentimento: "Sono felice di essere stata lì quando ero lì. Sono felice di aver potuto cantare le sue canzoni. E sono felice di essere associata a lui per il resto della mia vita".
@cowboykill3r u r not misunderstood u r misleading women! in this house we play the joan version #bobdylan #joanbaez #acompleteunknown #itaintmebabe It Ain’t Me Babe (Live in London 1965) (Live in Shepherds Bush London 5th June 1965 Remastered) - Joan Baez
@lyndamariebby her & bobby being the og situationship #joadbaez #bobdylan #acompleteunknown It Ain’t Me Babe (Live in London 1965) (Live in Shepherds Bush London 5th June 1965 Remastered) - Joan Baez
@redandtherebels Replying to @user17282987 #greenscreen she’s just brilliant tbh I adore Joan Baez #joanbaez #bobdylan #classicrock #70smusic #60smusic #folkmusic #folksinger #classicrock Diamonds And Rust - Joan Baez
Perché Joan Baez piace alla Gen Z
Come era facile da intuire, l’uscita nelle sale di A Complete Unknown ha innescato la curiosità su Bob Dylan, sulla sua musica e sul suo stile, trasformandosi in una tendenza, il Dylan Core, in cui giovani riprendono il look e la posa del musicista nella celebre copertina di The Freewheelin’. Meno previsto, forse, è l’interesse verso Joan Baez e, soprattutto, verso la lovestory complicata con Dylan. La Gen Z sembra vedere Baez come "l’ennesima donna uscita dall'ombra di un terribile ragazzo alt che suonava la chitarra". In fondo, chi non si è mai preso una cotta per un affascinante musicista, scostante e talentuoso, lo ha supportato e amato per poi scoprire che lui aveva altre girls o non ci trattava con la stessa adorazione e rispetto mostrato nei suoi confronti? Su TikTok si moltiplicano i video in cui delle ragazze analizzano l’esibizione a Newport di It Ain’t Me Babe della coppia, definiscono il loro amore "the OG situationship", si identificano con Joan e la elogiano. "Non riusciva a lasciarlo andare, anche se sapeva che non era un bene per lei. Sta accadendo alle ragazze di tutto il mondo come accadeva negli anni '60?" dice @lyndamariebby. "Amo Joan Baez perché anch'io ho conosciuto un musicista fallito che assomiglia a Timothée Chalamet che ha usato la nostra situationship per crescere, rubando parti della mia personalità unica e adorabile come contenuto per la sua carriera musicale" recita la didascalia di un TikTok in cui una donna fa lip-sync su It Ain’t Me Babe di Dylan.
@abbydijon The way they each interpret songs is just different ig #bobdylan #joanbaez #acompleteunknown original sound - Sound of Jay
@marlene.ramir She read him for filth <3
Diamonds And Rust - Joan Baez
"Non ci riuscirei mai a frequentare un Bob Dylan pre-fama, lanciare la sua carriera e poi essere trattata male e messa da parte. Non smetterei mai di parlarne", confessa @hey_marrianne. Sono tante le creator che esprimono sorellanza con Baez e la eleggono "true baddie Latina icon" per aver mollato Dylan ed essere andata dritta per la sua strada. La cantante di Diamonds & Rust è diventata l'emblema di una donna che si è saputa distinguere e arrivare dove voleva, nonostante la società patriarcale, il maschilismo dell'industria musicale e nonostante una relazione tossica.