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L'Intelligenza Artificiale non ci salverà da un cuore spezzato

È davvero possibile e auspicabile non correre rischi in amore?

L'Intelligenza Artificiale non ci salverà da un cuore spezzato È davvero possibile e auspicabile non correre rischi in amore?

Se fosse disponibile un test di apparentemente comprovata natura scientifica che vi dicesse, al modico prezzo di un’unghia della mano, se nella vostra relazione c’è amore e in che percentuale (100%, 50% o 0%) voi vi prestereste? Su queste premesse si basa Fingernails, film diretto da  Christos Nikou con protagonisti Jessie Buckley, Jeremy Allen White e Riz Ahmed, che immagina un mondo parallelo in cui ogni giorno relazioni apparentemente perfette cadono sotto il peso di una percentuale inaspettata, e in cui relazioni infelici continuano a ottenere un 100%, intrappolando di fatto i suoi membri. Le implicazioni sono chiare e feroci, la riflessione che si apre riguarda più la natura sociale di una relazione amorosa che gli avanzamenti tecnologici. 

Le dating app si affidano all'Intelligenza Artificiale

La realtà, si scopre, non è così distante dall’immaginazione. Il 6 novembre Bumble, l’app di dating che si differenzia dalle altre perché chiede alle donne di fare il primo passo, ha annunciato che la CEO Wolfe Herd lascerà il suo posto a Lidiane Jones, continuando però a collaborare con l’azienda. Secondo Herd, intervistata da Fast Company, il futuro del dating sta in una sempre più profonda integrazione dell’Intelligenza Artificiale nell’algoritmo delle app, per garantire match perfetti in pochissimi swipe e, chi lo sa, anche un assistente virtuale che ci guidi nella scelta. Il risultato? Un matching praticamente automatico, in cui l’utente partecipa sempre meno. I possibili profili di interesse gli vengono presentati come pronti, su un vassoio, e sta a lui decidere come muoversi. Un futuro prossimo immaginato anche in The Verifiers, romanzo del 2022 di Jane Pek che riflette, ancora una volta, sulla natura delle relazioni amorose ma anche sull’influenza delle nuove tecnologie sulle nostre scelte, anche relazionali, e sulla totale mancanza di privacy che ne deriva. Siamo disposti a sacrificare la privacy, un’unghia, la sensazione di star facendo una scelta attiva e propositiva, per una relazione che - sulla carta, lo dice l’algoritmo - è destinata a funzionare? Tutti gli indizi portano a un tristissimo sì

Nessun rischio, massima sicurezza: è possibile?

Minimo sforzo, massimo risultato, zero rischi: questo sembra essere l’obiettivo delle dating app e di coloro che le utilizzano. Un mantra che potrebbe suonare positivo se stessimo parlando di investimenti e quotazioni in borsa ma che - parlando di interazioni umane basate sui sentimenti - risulta quantomeno limitante, se non addirittura arido. La verità è che in un mondo fatto per due come le confezioni dello yogurt, come diceva qualcuno, siamo ossessionati dall’idea rassicurante di attraversare la vita in coppia. Non è di certo uno spinta incomprensibile. Soprattutto da donne, l’essere single dopo i 30 (o anche dopo i 25) può essere un problema. Il meccanico e l’elettricista non ci prendono sul serio, dobbiamo tornare sole a casa, i familiari sono preoccupati per la nostra zitellaggine e l’affitto costa molto. Un compagno di vita sembra la soluzione migliore. Una volta conquistato, che sia grazie all’Intelligenza Artificiale o meno, però, si scatenano un’altra serie di problemi. Mi ama abbastanza? Mi tradisce o mi tradirà? Piacerà alla mia mamma? Sarà un buon padre o madre dei miei figli?

Le incertezze non finiscono di certo al match

In questa fase, puramente predittiva, entrano in gioco altri meccanismi, quasi scaramantici. TikTok si riempie di test arbitrari atti a cercare di comprendere se il partner è adatto a una storia, per quanto tempo, e con quali presupposti. Per scoprirlo, bisogna chiedergli se coglierebbe una fragola in un campo (se la risposta è sì, scappate a gambe levate), bisogna indicargli un uccello su un albero e misurarne la reazione (se non è entusiasta, indovinate, scappate) e così via. Tra la pseudoscienza e i riti: tutti questi meccanismi urlano da ogni poro la nostra paura di essere feriti, soli, di rischiare, di ricominciare e di scommettere su una cosa di cui non siamo e non possiamo essere certi. Comprensibile, ma anche inevitabile.

@krista_spicer The strawberry field test #fyp #lol #joking use this if youre gay - alex

Impegno, lavoro e altri modelli di relazione

La verità, forse, è che non vogliamo sentirci dire è che le relazioni sono faticose. Bellissime, certo, ma anche faticose. Costano scelte, impegno, compromessi. Valgono il rischio quasi sempre, ma è inevitabile, nel processo, prendersi qualche batosta. Forse, però, è anche questo che le rende così importanti e formative, e nessun algoritmo guidato dall’Intelligenza Artificiale potrà salvarci da un cuore spezzato. Le relazioni, se è per questo, e forse è ancora più difficile internalizzare il concetto, non sono neanche obbligatorie. Bellissime, certo, ma non l’unica modalità di attraversamento dell’esistenza. Una comunità, un gruppo fatto di amici nuovi e di sempre possono essere altrettanto arricchenti, un antidoto alla solitudine e alle difficoltà della vita contemporanea. E il rischio di tradimenti si abbassa, ma non del tutto. Tocca farci i conti.