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Barbie vs Oppenheimer, cos'è il fenomeno Barbenheimer

I due film più attesi dell'anno saranno rilasciati al cinema negli Stati Uniti lo stesso giorno

Barbie vs Oppenheimer, cos'è il fenomeno Barbenheimer I due film più attesi dell'anno saranno rilasciati al cinema negli Stati Uniti lo stesso giorno
By Sean Longmore for Layered Buter

Un’ondata rosa Barbie ha travolto il mondo intero. Per mesi e mesi, abbiamo ricevuto (volenti o nolenti) clip, locandine, trailer, foto e video di prime ed eventi promozionali in giro per il mondo, di outfit di Margot Robbie ispirati a modelli iconici della bambola e chi più ne ha più ne metta. Tantissimi sono i brand con cui il film (che non è ancora uscito ma che sembra già avviato a diventare un fenomeno di costume) ha iniziato una partnership e non crediamo sia un caso che il colore dell’estate sia, avete indovinato, il rosa. A cementificare il suo status, arriva una rivalità importante, di quelle da western, di quelle che rende interessante e memorabile ogni storia, che sia reale o immaginata poco importa. 

Barbie e Oppenheimer andranno sul grande schermo negli USA lo stesso giorno

Negli Stati Uniti, infatti, nello stesso giorno (il 21 luglio) vede finalmente la luce sì il film diretto da Greta Gerwig con Margot Robbie e Ryan Gosling, ma anche Oppenheimer, lungometraggio di Christopher Nolan con Cillian Murphy, Matt Damon, Emily Blunt e Florence Pugh. 

Le due pellicole non potrebbero essere più diverse. Una racconta la storia della bambola di plastica più famosa del mondo, e la immagina costretta a fare una capatina nel mondo reale abbandonando la sua vita perfetta, l’altra invece è ispirata alla storia vera dell’uomo che ha portato alla realizzazione della prima bomba atomica. Una è stata promossa, tra le altre cose, addirittura rendendo affittabile la casa di Ken a Malibu, l’altra si è limitata a un tour promozionale più tradizionale, interrotto in anticipo dallo sciopero indetto dagli attori. Per non parlare di fotografia, atmosfera, colori. Non c’è molto da spiegare, basta uno sguardo per capire come anche dal punto di vista puramente visivo non potrebbero essere più lontane. Dopotutto, l’estetica Barbie è connotata e concitata, mentre il suo “rivale” è un prodotto serio nel senso più tradizionale del termine, storico, diviso in parti a colori e parti in bianco e nero. I registi sono opposti quasi quanto i loro film in uscita. Appassionata di coming of age e storie di donne Gerwig, impegnato nel raccontare storie di uomini oscuri (per un motivo o per un altro) Nolan. Insomma, abbiamo di fronte prodotti mediali opposti, veicolati in maniera opposta. Storie diverse, approcci diversi. Alla fine della fiera, l’unica cosa che hanno in comune è la data di uscita. Ed è bastato questo a scatenare una vera e propria faida. 

Per questo, ed essendo Gerwig e Nolan due registi incredibilmente chiacchierati e polarizzanti su internet, con due bolle di riferimento diverse ma appassionate allo stesso modo, è nato Barbenheimer, il figlio ibrido, il meme cinematografico dell’estate, il prodotto che mai sarà, che ha una storia e uno sviluppo ben preciso anche se velocissimo (dopotutto stiamo parlando delle tempistiche dei social). 

 

Il fenomeno Barbenheimer

In origine furono le battute sull’uscita in contemporanea, la volontà vagheggiata di vedere entrambi nello stesso giorno (facendo precedere Oppenheimer da una colazione austera a base di caffè nero e sigarette e a Barbie un brunch alcolico con le amiche), poi la corsa a indovinare chi, tra i nostri personaggi preferiti di libri e serie tv sarebbe andato a vedere quale dei due, usando i film come indicatori di una personalità o di un’altra. Insomma, come esistono le persone Tolstoj e quelle Dostoevskij, le persone Dior e le persone Chanel, le persone streetstyle e le persone quiet luxury, così adesso esistono le persone Barbie e le persone Oppenheimer. Alla fine, questi due si sono scontrati, fondendosi. Fioccano le t-shirt ibride, i fotomontaggi, i poster, per non parlare degli outfit pensati apposta per andare al cinema. Barbenheimer è l’incontro di due modi opposti di intendere il mezzo, l’arte e la vita. Uno stallo alla messicana che si conclude con uno strano abbraccio. A vincere, inutile dirlo, sono i film stessi, che nel loro scontro trovano ancora più hype e, ovviamente, il cinema.

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A rilevarlo per primo è stato Tom Cruise, terzo sul podio della bella stagione della settima arte. Il suo Mission: Impossible - Dead reckoning ha visto la luce il 12 luglio e si mormorava che l’attore fosse scontento per la vicinanza con la data di rilascio degli altri due, che rischiavano di rubargli l’audience. Per tutta risposta, Cruise si è lanciato in una campagna pro-cinema, mostrandosi con i biglietti di Barbie e di Oppenheimer (più Indiana Jones, crepi l’avarizia) e invitando tutti a tornare nelle sale. Che si voglia ascoltare Cruise oppure no, una mano non fa di certo male, soprattutto durante la stagione calda, e siamo sicuri che questa rivalità immaginata, che si rivela ogni giorno più produttiva e divertente in termini di contenuti online, sia una spinta positiva. 

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By Sean Longmore for Layered Buter

Purtroppo, in Italia non potremo sperimentare questa gioia. Il film di Gerwig, infatti, arriva nelle sale cinematografiche nostrane il 20 luglio, mentre per la sua nemesi dovremmo aspettare il 23 agosto. Non resta che sperare in un breve ritorno nelle sale autunnali per avverare tutti i nostri sogni italiani di Barbenheimer, anche se in ritardo sull’hype.