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Perché non riusciamo più a fare amicizia?

Gli stili di vita contemporanei non ci aiutano a conoscere persone nuove

Perché non riusciamo più a fare amicizia? Gli stili di vita contemporanei non ci aiutano a conoscere persone nuove
Netflix - Skam Italia
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Quando eravamo piccoli, fare amicizia era semplice, naturale. Bastava andare alla scuola materna, chiedere in prestito un pastello. Oppure al parco, litigare per un posto sull’altalena, lanciarsi la terra Si tornava a casa stanchi e felici, si raccontava a mamma, papà o chi per loro dei nostri incontri, dei nostri nuovi migliori amici. Ci si perdeva di vista e ci si ritrovava, continuamente, senza troppi problemi. A mano mano che si cresce, però, trovare degli amici sembra essere sempre più difficile. Come si fa, soprattutto dopo aver concluso le scuole dell’obbligo, a trovare persone nuove con cui passare il nostro tempo libero? Sembra impossibile, e potrebbe anche dipendere da noi. La verità, però, è che gli stili di vita contemporanei non prevedono tempo per una socializzazione disinteressata ed esterna alla coppia

Non abbiamo tempo per gli amici?

Partiamo dal principio. Provate a fare mente locale delle vostre giornate. Tra università, lavoro, commissioni, tempo speso sui mezzi e sui social, quanto tempo e forza vi resta da dedicare attivamente a qualcun altro? E non stiamo parlando del vostro partner o delle persone con cui siete obbligati a vivere (che siano familiari o coinquilini non importa) stiamo proprio parlando di altre persone che non siano colleghi, parenti, cassieri, farmacisti e controllori: in poche parole, di amici. Molto poco, probabilmente. In una società individualistica, iperconsumistica e competitiva come la nostra, avere tempo da perdere per conoscere qualcuno senza particolari scopi, solo perché ci piace passare tempo con lui, lei o l*i, è quasi visto come una velleità inutile. Agli adulti, gli amici non servono. 

Lavoro, burnout e solitudine

Quale tempo, poi? Non siamo mai stati così stanchi e in burnout, e le relazioni di amicizia prevedono impegno, disponibilità, comprensione e compromesso, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. Vieni tu da me o io da te? Facciamo quello che vuoi tu o quello che voglio io? Quanti soldi si spendono? Anche i fattori economici entrano in gioco, a impedirci di vivere le nostre frequentazioni serenamente. Dobbiamo per forza mettere mano al portafoglio per trascorrere un sabato pomeriggio in compagnia, a chiacchierare e a parlare delle nostre vite e dei nostri interessi? La risposta sembra essere sì. Diminuiscono sempre di più, nelle grandi città ma non solo, i cosiddetti terzi luoghi, spazi pubblici che non sono né la casa né l’ufficio, idealmente gratuiti e in cui le persone possano interagire, riunirsi, incontrarsi e parlare all'interno dei propri quartieri e non solo. Sarebbe l’ideale, e risolverebbe alla radice anche problemi di differenza economica tra le parti, che potrebbero risultare imbarazzanti. Si parla tanto di loneliness epidemic, soprattutto tra i giovani, ma cosa si fa per creare spazi sicuri dove stare in compagnia? 

@gremlita

food for thought let me know!!

original sound - Mina Le

Le relazioni umane ai tempi dei social network

Ancora, come sempre, bisogna aprire una parentesi social network. Quando l’utente gremlita ha posto il problema delle amicizie e della loro gestione in età adulta, esprimendo le sue riflessioni sul tema ispirata da un articolo su Substack scritto da Rosie Spinks, moltissimi tra i commenti hanno rilevato come le interazioni che abbiamo sui social possano essere responsabili della nostra progressiva solitudine. "Siamo continuamente aggiornati sulla vita delle persone sui social, pensiamo di essere apposto così, aggiornati su tutto, ma è una conoscenza superficiale" fa notare qualcuno. "Nella mia esperienza, l’overstimulation che mi arriva da internet mi svuota talmente tanto che poi quando qualcuno mi scrive mi sento irritato. Bisogna prendersi cura della propria energia così da poter avere voglia di passare tempo con qualcuno" aggiunge qualcun altro. In generale, sembra che tutti siano d’accordo: non solo farsi nuovi amici è difficile, nell’età contemporanea sembra quasi che anche mantenere in vita le amicizie sia diventato meccanico, solo il prossimo dei nostri compiti di mantenimento, da amministrare con freddezza, prendendo appuntamenti mesi in anticipo e incastrando le persone tra i buchi, quasi come fossero chiamate di lavoro. Infine, impossibile non notare come, in particolare per le ragazze dai 25 anni in su, le priorità cambino. Se non per lei, per le persone che la circondano. Moltissime ragazze, per volontà propria o a causa di pressioni ricevute dall’esterno, dedicano tantissima energia nel trovare un compagno di vita, vivendo la coppia come unica cellula di socialità dell’età adulta. Tutto il tempo dedicato a questa attività snervante è attivamente tolto all’amicizia, vecchia o nuova. 

@starnesey Also I’m on my period so I’m extra emotional #longdistancefriendship #adultfriendships #maintainingfriendships #nowimcrying original sound - Starnesey

Ritagliare del tempo per le amiche

Una soluzione univoca, come al solito, non c’è. Le colpe sono condivise: nostre, del mondo che ci circonda, degli altri. Potrebbe rivelarsi utile venirsi incontro, ritagliare un pomeriggio a settimana da dedicare esclusivamente agli amici, cercare eventi gratuiti in cui conoscere persone. Concerti nei parchi, circoli di lettura, laboratori di scrittura creativa. Tutto potrebbe portarci a conoscere il nostro prossimo amico del cuore. E, se non funziona, almeno avremo parlato con altri esseri umani di qualcosa che ci interessa e che ci appassiona. Un passo alla volta, no?