Mappa vintage

Vedi tutti

Luoghi della moda: il Savoy Hotel e la genesi di Gucci

La celebre struttura alberghiera è stata epicentro della vita artistica e modaiola degli anni '20

Luoghi della moda: il Savoy Hotel e la genesi di Gucci La celebre struttura alberghiera è stata epicentro della vita artistica e modaiola degli anni '20

Gucci Aria, l'ultima sfilata del brand per festeggiare il centenario, si apre con un chiaro omaggio all'heritage del marchio: le borse Jackie, i dettagli equestri, le fantasie floreali Flora e la parola "Savoy" usato come elemento grafico ricorrente. Il termine si riferisce all'insegna e al nome di The Savoy, rinomato e primo hotel di lusso aperto a Londra sulla Strand, con cui la famiglia di pellettieri toscani ha un profondo legame storico. L'hotel fu il primo ad installare un ascensore elettrico, di cui Guccio Gucci fu per anni il responsabile, guadagnando un punto di vista unico sul jet-set londinese (e mondiale) e sulle sue valigie. L'insegna neon che apre la sfilata è una ricostruzione figurata della verve innovativa della struttura, di fronte a cui l'evento è stato proiettato in diretta in versione drive-in, in un evento riservato ad una platea selezionata. Il lusso degli interni classici ma tecnologici, il lussuoso bar, il Savoy Grill dello chef Gordon Ramsay e le varie stanze hanno visto intimità e segreti delle celebrità dai primi anni di apertura. Il The Savoy si rivela un luogo affascinante e ricco di bellezze e segreti da scoprire. Nell'attesa di poterlo visitare di persona, nss G-club prova a farvi vivere l'esperienza del Savoy Hotel raccontandone tutte le curiosità.

 

Cenni storici

Inaugurato nel 1889 dall'agente teatrale Richard D'Oyly Carte, il Savoy comincia subito a distinguersi. Concepito come luogo complementare all'omonimo teatro, permetteva agli spettatori delle pièce di prolungare l'esperienza artistica durante e oltre la serata. L'hotel diventa immediatamente il luogo dove l'alta società mondiale si incontra: a partire dai primi del '900 fino ai giorni nostri Oscar Wilde, la Regina Elisabetta quando era ancora principessa, Muhammad Ali, Liz Taylor, Marilyn Monroe, Lady Diana, Steven T, Ewan McGregor e molti altri si sono fermati almeno una volta per feste, ricevimenti, première Hollywoodiane, accordi commerciali, affari misteriosi, passando in Europa. La struttura è la prima anche ad aver introdotto le luci elettriche nella sua insegna e prototipi di telefono nel lontano diciannovesimo secolo, simbolo di innovazione dell'alta società che ha popolato negli anni l'hotel a 5 stelle. Ispirato all'incredibile successo europeo anche il "cuore pulsante di Harlem" oltreoceano prende il nome di "Savoy Ballroom", emblematico punto di riferimento per jazz, swing, cultura e storia della musica americana.

 

Guccio Gucci ed il The Savoy

All'inizio del 1900 senza l'ombra di un minimo sospetto, un facchino responsabile dell'ascensore elettrico rubava con occhi e orecchie tutti i trucchi del mestiere dei facoltosi ospiti dell'hotel. All'interno dello spazio totalmente dipinto di un intenso rosso laccato, soprannominato "La stanza che sale", Guccio Gucci gestiva l'entrata degli ospiti e intratteneva con loro professionali conversazioni. Partito dall'Italia alla volta dell'Europa per fare fortuna, passa prima per Parigi e poi per Londra, dove per anni svolge diverse mansioni all'interno del Savoy, osservando come vestivano i facoltosi ospiti, e soprattutto, quali valigie utilizzavano e quali erano le più resistenti. L'albergo ha insegnato al capostipite della ricca famiglia fiorentina a cogliere bisogni, valore e soprattutto lo zeitgeist dell'ambiente, tutto servito poi creare e far crescere la grande firma che oggi tutti conosciamo: nel 1921 torna a Firenze deciso ad aprire una pelletteria specializzata in articoli da viaggio. Il resto è storia.  

 

L'interior design del Savoy

Alessandro Michele e la regista Floria Sigismondi hanno usato l'entrata dell'hotel come sipario per la sfilata, sintetizzando il concetto della particolarissima hall. La corte antistante all'entrata, la Savoy Court, è l'unica zona di Londra dove si guida alla europea, dunque sulla destra. Questo switch di prospettiva, unita dal caloroso benvenuto dei concierge all'entrata catapulta l'ospite in un mondo quasi surreale. Gli interni della hall datata 1904 ospitano decori Art Nouveau di Bertram Pegram, ispirati all'arte classica e intitolati "Idillio di un'epoca d'oro". Tramite l'ascensore elettrico, completamente dipinto in rosso laccato, si accede ai piani e alle camere. Inutile parlare di lusso a 5 stelle senza fare riferimento alla vista mozzafiato sul Tamigi che si può godere da tutte le suite della struttura, ad un prezzo medio di £500 a notte in bassa stagione, e decorate in stile Eduardiano. Invece le stanze affacciate sulla via principale, la Strand, sono decorate in stile Art Deco. Ogni camera del Savoy riflette l'essenza dell'hotel, che parla di eleganza rilassata, discrezione, lusso e un'ampia scelta di opzioni per soddisfare i desideri degli ospiti. Gli spazi dell'hotel offrono una sala da tè e pasticceria, la Savoy Tea, una galleria fitness in vetro con piscina panoramica, e palestra e spa che si trovano sopra il Savoy Theatre. Il nuovo Beaufort Bar ha un interno Art Deco in nero e oro e offre cabaret notturno. Il River Restaurant (ora ribattezzato Kaspar’s), di fronte al Tamigi, è anch'esso decorato in stile Art Deco, come l'American Bar.

 

Celebrity life

Tra le scappatelle proibite di Oscar Wilde e le tresche amorose di Marylin Monroe, videoclip, film e shooting stellari, al Savoy è successo veramente di tutto, ricordando un po' la versione europea dello Chateau Marmont, anch'esso celebrato da Gucci in diverse occasioni. Le pareti dell'hotel più lussuoso di Londra avrebbero sicuramente molte storie interessanti da raccontare ed anche lo staff rivela spesso qualche piccolo segreto alle emittenti britanniche, che concentrano sul Savoy molto spazio mediatico vista l'importanza nazionale della struttura. Tra gli innumerevoli eventi tenuti qui si annoverano la premiere de Il principe e la ballerina del 1956, nello stesso anno in cui Bob Dylan gira nei vicoli adiacenti il videoclip della sua Subterranean Homesick Blues. Nella sala Lancaster Room si tiene l'indimenticabile finale di Notting Hill in cui Julia Roberts e Hugh Grant si dichiarano amore. Jude Law e Ewan McGregor sono stati protagonisti di uno shooting che celebra il talento delle star inglesi, ed anche Steven T degli Aerosmith ha scelto il Savoy per un soggiorno. Altrettanti celebri ospiti non vedono l'ora di tornare a popolare i nobili spazi della struttura dopo la riapertura.