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I cappotti vintage da avere questa stagione

Dall'intramontabile cappotto cammello al Montgomery proposto anche da Prada per la FW23

I cappotti vintage da avere questa stagione Dall'intramontabile cappotto cammello al Montgomery proposto anche da Prada per la FW23

Sembra che il primo cappotto da donna nasca come variante del cappotto maschile e risalga ad un periodo tra la fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII quando veniva usato durante le uscite a cavallo. Da allora ha cambiato spesso forma, lunghezza, materiale e dettagli, ma è rimasto un must-have nel nostro guardaroba. Se un tempo era relegato alle occasioni speciali, oggi, complici lo street style e le celeb, viene indossato in ogni momento e con qualsiasi capo, dalle sneaker agli stivali, dalla tuta ai jeans, dai mini dress alla longuette. Ci sono classici intramontabili come il cappotto cammello o nero che tutti abbiamo nell’armadio, ma esiste un modello per ogni esigenza di stile. I più belli quelli tramandati da nonne e mamme. Chi non ha questa fortuna, può cercare nel vintage, dove si nascondono veri e propri tesori che potrebbero elevare i nostri look nei mesi freddi.

G-club ha selezionato 10 modelli di cappotti vintage da avere questo autunno inverno.

Cappotto Afgano

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Le origini: questo tipo di cappotto, in pelle di karakul, ricamata con disegni geometrici e floreali, proviene dalla provincia di Ghazni, situata tra Kabul e Kandahar, dove veniva indossato sin dagli anni ’20 per affrontare il gelo invernale. Affascinanti dalla loro eleganza, i viaggiatori occidentali iniziarono ad acquistarlo già negli anni ’50, ma è diventato un vero e proprio fenomeno di stile solo nel decennio successivo quando Craig Sams, un giovane americano che viaggiava attraverso l’Afghanistan, iniziò ad importarlo a Londra vendendolo nelle boutique più cool della città dove venne intercettato dai giovani hippie e da star come Beatles e Jimi Hendrix. Dai primi anni 2000 il cappotto afghano viene chiamato anche Penny Lane, dal nome della protagonista di Almost Famous, la groupie interpretata da Kate Hudson che lo sfoggia in diverse scene del film.

Celeb e brand: se in passato a sfoggiarlo erano leggende chiamate Janis Joplin, Beatles, Jimi Hendrix, David Bowie e Rolling Stones, negli ultimi anni è entrato tra i capispalla preferiti di Britney Spears, Dua Lipa, Kendall Jenner, Bella Hadid, Olivia Rodrigo, Florence Welch e Suki Waterhouese.

Loden

Le origini: le sue radici sono nel Tirolo e nelle Dolomiti del XIX secolo. Il nome Loden, infatti, significa “balla di lana” o “tessuto grezzo” e indica il particolare materiale con cui è fatto il cappotto che i pastori tessevano usando la lana delle pecore tirolesi, prima di sottoporla a una lunghissima lavorazione che permetteva di renderla sia resistente sia impermeabile. È solo nel XIX secolo che il cappotto diventa popolare, dopo che la fabbrica Moessmer ne confeziona uno bianco per l'imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria, che lo rende tessuto d’elezione per le battute di caccia della nobiltà austro-ungarica. Da quel momento, proprio per adatta perfettamente alle battute di caccia nelle verdi campagne austriache diventa colore verde foresta (18-0422 TCX o Loden Green sul sito di Pantone). Indossato da pastori e nobili, negli anni ’60 si trasforma in capospalla simbolo di intellettuali e radical chic che ne gradiscono il colletto un tempo poco allungato, la vestibilità comoda, i  bottoni in verticale, rivestiti in pelle e il tessuto così resistente che lo rende sempre perfetto.

Celeb e brand: in passato lo amavano Rudolf Nureyev, Brigitte Bardot, Elizabeth Taylor, Audrey Hepburn e Lady Diana, ma anche tutto il resto dei royal inglesi. Oggi, celeb e influencer devono ancora riscoprire il suo potenziale fashion, ma siamo sicuri che lo faranno presto, seguendo l’esempio di Miuccia Prada che lo ha proposto nella collezione FW23 di Miu Miu.

Montgomery

Le origini: il classico cappotto con gli alamari, nato come indumento militare maschile, prende il nome da un generale inglese, Bernard Law Montgomery, vincitore della battaglia di El Alamein, che lo porta spesso sopra la divisa. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale i modelli in eccedenza vengono messi in vendita e acquistati in particolare dai giovani studenti liceali e universitari di fine anni ‘40 e inizio anni ’50, diventando una sorta di uniforme della Beat Generation. Col tempo diventa un classico del guardaroba unisex, amato egualmente dalle schoolgirl e dall’estetica Indie Sleaze.

Celeb e brand: Alexa Chung, Taylor Swift, Cara Delevingne, l'Orso Paddington e gli ufficiali della Royal Naval della Seconda Guerra Mondiale hanno tutti in comune il Montgomery. Per anni snobbato perché ritenuto troppo preppy, da schoolgirl, è tornato attuale grazie a Prada che lo ha inserito nella collezione FW23.

Cappotto in velluto a coste 

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Le origini: il velluto a coste che riconosciamo oggi nasce nella Manchester del XIX secolo, dove la sua natura resistente lo rendeva ideale per l'abbigliamento industriale. Per questo motivo in alcune parti d'Europa il velluto a coste è conosciuto come "Manchester". Viene subito adottato come parte delle uniformi militari e per le divise scolastiche. Vive il suo momento di maggiore popolarità tra gli anni ’60 e ’70, declinato per pantaloni, giacche e cappotti di manifestanti anti-establishment e studenti.

Celeb e brand: tra i fan di giacche, e cappotti in velluto a coste ci sono Wes Anderson, Kaia Gerber, Hailey Bieber, Gigi Hadid, Adwoa Aboah e Katie Holmes, ma siamo sicuri che il numero sia destinato a salire grazie a Miu Miu che ha proposto cappotti midi in velluto a coste per la FW23.

Cappotto a vestaglia

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Le origini: il primo cappotto ha fatto la sua comparsa nella storia nei primi anni dell’800 in Francia. Si chiamava douillette ed era caratterizzato da una morbida silhouette a vestaglia, mentre era realizzato in seta e con l’imbottitura al suo interno. Nei secoli successivi continua ad evolversi sia nella forma sia nei materiali e ad acquisire nuovi dettagli, ma il modello a vestaglia, chiuso da una semplice cintura rimane popolare, diventando un classico del guardaroba maschile e femminile.

Celeb e brand: indossare un cappotto a vestaglia, soprattutto nei classici nero, grigio o cammello, fa sentire chic e confortevoli. Lo sanno bene Selena Gomez, Angelina Jolie, Emily Ratajkowski, JLo e Kendall Jenner che lo scelgono spesso per i loro look invernali.

Cappotto Cammello

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Le origini: si dice sia stato immesso sul mercato per la prima volta nei primi anni del ‘900, da un marchio inglese di nome Jaeger, specializzato nell'uso di tessuti di lana pregiati. Come suggerisce il nome stesso, in origine il camel coat era realizzato con lana di pelo di cammello. I primi ad indossarlo sono stati i signori dell’alta società, ma da quando dive del cinema come Marlene Dietrich e Greta Garbo se ne innamorarono negli anni ’40, il cappotto cammello diventò un capo unisex.

Celeb e brand: il più ambito rimane quello di Max Mara, ma quasi ogni brand, negli anni, ne ha proposto almeno uno. Oggi, come nel ‘900, rimane un classico da sfoggiare in ogni occasione. Per prendere ispirazione di styling basta guardare come lo indossano Angelina Jolie, Katie Holmes, Victoria Beckham, Chiara Ferragni, Margot Robbie e le altre celeb.

Cappotto Teddy

Le origini: il teddy coat nasce intorno all’inizio del 1900 come capo prettamente maschile. Viene creato per gli automobilisti, che all’epoca, ne indossavano modelli realizzati in pelliccia per proteggersi dal freddo durante le prime corse a cielo aperto. Prende il nome di teddy coat negli anni venti, grazie al caratteristico aspetto che ricorda un caldo e morbidissimo orsetto di peluche, lanciato sul mercato solo qualche tempo prima. Presto, grazie al cinema diventa uno status symbol per le star del cinema, soprattutto al termine della Seconda Guerra mondiale quando inizia ad incarnare lo spirito ribelle e dandy degli anni '60. Da allora rimane associato a personalità originali e fuori dagli schemi e destinato fino a quando Max Mara lo rilancia nel 2013, ispirandosi ad un modello oversize colore cammello che il marchio aveva realizzato negli eighties.

Celeb e brand: da Charlie Chaplin a Salvador Dalì, fino ad arrivare a Mick Jagger, fotografato nel 1966 con un teddy coat marrone scuro, questo cappotto cozy è diventato un must-have delle celebrità. Lo è ancora oggi, soprattutto firmato Max Mara. Tra i nomi noti che li indossano ogni inverno ci sono Hailey Bieber, Elsa Hosk, Selena Gomez, Jennifer Lawrence e Rosie Huntington-Whiteley.

Peacoat o Caban

@isabellealessia Cozy Sunday ootd

Le origini: il caban ha una storia antica che risale al XVIII secolo quando i pescatori del Nord Europa, in particolare bretoni, lo indossavano per proteggersi dal freddo delle lunghe giornate passate fuori casa. Come per molti cappotti, si trattava di un capo esclusivamente maschile. Con il passare degli Anni è diventato unisex. Il più amato? Quello iconico nel classico colore blu navy.

Celeb e brand: il classico caban è stato avvistato sulle passerelle FW23 di Dundas, Dior, Stella McCartney, Miu Miu e molti altri marchi. Mentre non hanno mai smesso di indossarlo le french girls e le celeb come Keira Knightley, Katie Holmes, Sofia Coppola, Alexa Chung, Emma Watson e Anne Hathaway.

Maxi cappotto nero

@lydiajanetomlinson Ways to style a black coat. Links are on my LTK #blackcoat #blackcoatoutfit #coatoutfits original sound - Lydia Tomlinson

Le origini: il cappotto nero è forse più antico anche di quello cammello. Certamente, è un classico del guardaroba da sempre, declinato in diversi modelli a seconda delle mode del momento. La versione extra lunga ha probabilmente origini militari, ha avuto grande popolarità abbinata alle minigonne e agli stivali alti negli anni ’60 e, nella sua silhouette più avvolgente, con ampie spalle, negli anni ’80. Ancora oggi il maxi cappotto nero rimane amatissimo da celeb e brand.

Celeb e brand: nelle ultime stagioni il cappotto nero e maxi, dalle lunghezze XXL è tornato protagonista. Lo abbiamo visto da Balenciaga, Givenchy, Gucci, Prada e Dries Van Noten. Non manca mai nel guardaroba delle celeb come Hailey Bieber, Angelina Jolie, Anne Hathaway, Victoria Beckham e Emily Ratajkowski.

Cappa/mantella 

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Le origini: il mantello era considerato l’elemento di vestizione più importante delle civiltà antiche, usato per proteggere dal freddo e simbolo di opulenza. Da qui deriva la moderna cappa o mantella, quella che nella mente fa sempre un po’ fiaba di Hans Christian Andersen. Rielaborata prima da Paul Poiret, Madeleine Vionnet e Elsa Schiaparelli, ha conosciuto molte altre stagioni, disegnata da stilisti e brand iconici come Dior, Balenciaga, Lanvin, Saint Laurent e Balmain. Popolare negli anni ’60 come elemento folk, è tornata in auge nei primi anni 2000 grazie allo stile preppy delle protagoniste di Gossip Girl, ma lo rimane ancora oggi.

Celeb e brand: nelle passerelle FW23 la hanno proposta Chanel, Michael Kors, Coperni, Chloé e molti altri marchi. Tra le celeb che indossano spesso cappa e mantello ci sono Taylor Swift, Lily Collins, Victoria Beckham, Vanessa Hudgens e Kate Moss.

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