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Gli iconici yellow boots di Timberland si vestono di maglia

Intervista a Suzanne Oude Hengel

Gli iconici yellow boots di Timberland si vestono di maglia  Intervista a Suzanne Oude Hengel
Installazione Timberland in Triennale Milano
Installazione Timberland in Triennale Milano
Suzanne Oude Hengel

Cosa succede quando un brand sceglie di fare una collaborazione, anzi sei? È una domanda da fare a Timberland, che con Future73 celebra i 50 anni dall’iconico 6-inch yellow boots, con una speciale iniziativa che coinvolge sei tra designer e creativi chiamati a reinterpretare la loro personale visione dell’icona: da Edison Chen, a Samuel Ross a Nina Chanel Abney, e poi ancora Humberto Leon, Christopher Raeburn e Suzanne Oude Hengel, designer olandese che abbiamo avuto il piacere di conoscere in Triennale Milano in occasione della Design Week 2023. «Il mio viaggio con Timberland è iniziato con il progetto CONSTRUCT 10061 nel 2018, cinque anni fa. È stata un'esperienza incredibile: con altri creativi siamo andati nella Repubblica Dominicana e abbiamo fatto dei workshop per reinventare e creare una nuova icona, una nuova scarpa. E il ricordo che ho sia della collaborazione che del suo impatto sulla mia esperienza come designer è indimenticabile. Per questo ho deciso di portarlo con me anche qui, in Future 73.» Le capsule Future73 saranno rilasciate con sette uscite nei prossimi mesi presso alcuni dei retailer più influenti, così come nei flagship store e sul sito ufficiale di Timberland. Ma non è tutto. ogni drop sarà amplificato con sessioni creative curate da innovatori culturali, ospitati dai collaboratori di Future73, e progettate per educare e ispirare la futura generazione di creativi.

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Entrare in Triennale  durante la Milano Design Week è magico, Timberland insieme a Suzanne Oude Hengel, ha portato all'interno dei suoi spazi un'installazione in collaborazione con lo Studio OUCHHH. Ispirandosi allo stile della designer olandese, lo studio ha diviso l'installazione in tre diversi capitoli. L'esperienza si apre con un mosaico di immagini d'archivio del Timberland Premium 6-Inch Boot, procede poi con un modello realizzato grazie all'Artificial Intelligence (A.I.) ispirato alle tecniche di maglieria di Suzanne per poi culminare nel capitolo di chiusura in cui grazie all'A.I. è stata realizzata un'opera unica attraverso la combinazione dei dati di Timberland e di Suzanne. 

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Installazione Timberland in Triennale Milano
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Installazione Timberland in Triennale Milano

Oude Hengel si descrive come un ibrido tra ingegnere della maglia, tecnica e designer. Per Future 73, ha esercitato queste competenze uniche e specializzate per reimmaginare l'icona di Timberland. «Per me era molto importante creare qualcosa di riconoscibile, che rimandasse subito a  Timberland. Volevo fare qualcosa di inaspettato e spingere davvero i limiti di quello che si può fare. Quindi ho realizzare la tomaia dello stivale in un unico pezzo senza cuciture in una scultorea maglia verde, completa di linguetta a soffietto e sistema di chiusura con lacci blu a contrasto. Con il lavoro a maglia si possono davvero fare tantissime cose, si possono creare i materiali che si desiderano e, oltre a spingere i confini più in là, si può osservare piano piano come il tutto si costruisce e cambia. In più volevo integrare la tecnica su cui sto lavorando da un po' di tempo. Si chiama Spacer. È una tecnica di ingegneria che rende un effetto del tessuto molto più gonfio in alcune aree.»

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Suzanne Oude Hengel

La Timberland x Suzanne Oude Hengel Future73 Knit 6-Inch Boot è una rivisitazione audace e vivace dell'originale, che per la prima volta in assoluto prende vita attraverso la maglia. «Avendo iniziato come designer del prodotto, sono sempre stata affascinata dai materiali e dal loro sviluppo in questo senso. Quindi, a partire da quest'ultimi, ho iniziato ad apprendere la tecnica del lavoro a maglia. Mi sono resa conto che volevo davvero lavorare accanto alla macchina e non avere qualcuno in mezzo che mi aiutasse. Così ho iniziato combinando tutto questo, come designer, come tecnico programmatore, e ingegnere di maglieria. Ed è proprio tutto questo che voglio essere, spingendomi oltre i limiti e cercando di capire cosa può fare di più la macchina e come possiamo farlo in modo diverso, come usare nuovi materiali e come usare nuove tecniche.»

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Con sede nei Paesi Bassi, Oude Hengel ha conseguito una laurea in Product Design presso l'Università delle Arti ArtEZ di Arnhem dove ha presentato come collezione finale un progetto dedicato alle calzature realizzate in maglia. «Credo di essere sempre stata affascinata dalle calzature dalla loro forma strana dalla loro natura funzionale. Mi piace risolvere i problemi e vedere fino a che punto posso spingermi. E penso davvero che, nonostante sia stato già fatto molto con maglia e calzature, ci sia ancora di più da fare. Voglio davvero indagare questo mondo fino in fondo e mostrare che si possono spingere i confini un po' più in là ed essere sempre più innovativi.» Oggi Suzanne è la fondatrice di Knit in Motion, un'iniziativa per ripensare il modo in cui viene definito il lavoro a maglia. «Trovo ispirazione in tutto ciò che riguarda le piccole cose della vita quotidiana. Potrebbero essere dei mattoni, il tempo che cambia o la natura, ma spesso trovo ispirazione nel processo creativo stesso. Essendo una designer che produce e che lavora accanto alla macchina per me è molto facile trovare ispirazione nel mio lavoro, facendo errori, tuffandomi e poi rifare tutto.»

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La designer di prodotti olandese non è tanto interessata a creare scarpe magiche, ma quanto piuttosto a trovare nuovi modi per portare avanti la conversazione sulle calzature. Suzanne possiede un appassionato spirito indipendente, con l'obiettivo di far crescere il suo studio in un centro di innovazione a tutti gli effetti. «Il mio processo creativo inizia con la creazione di un mood board, di una sorta di punto di partenza o di una soluzione che voglio trovare a un problema. In questo caso, però per Future73 si è trattato di partire da una tavola di legno e di creare una tavolozza di colori, per poi passare alla macchina, testando i materiali e spostandoli poi sulla forma. Con questo progetto ho avuto la fortuna di andare alla sede centrale di Timberland e di lavorare in una vera e propria officina.» Suzanne sogna e realizza e per il futuro della maglia nel product design afferma: «Penso che possa essere utilizzata per molti altri prodotti oltre alle calzature, sono convinta che il suo potenziale sia infinito.»