
Lori Taylor Davis: "Voglio che, con il make-up, tutti assomiglino semplicemente a loro stessi"
Intervista alla Global Pro Lead Artist di Smashbox
17 Aprile 2025
Per una millennial che ha vissuto varie fasi di ossessione nei confronti dei content creator su Youtube, beauty compreso naturalmente, come me, Smashbox riporta alla mente i bei tempi andati in cui i miei pomeriggi erano spesi a guardare tantissime persone truccarsi, semplicemente truccarsi. Era il periodo dei primer e dei fixing spray, dei cut crease e delle tinte labbra opache, anzi matte. Era il periodo di Smashbox, insomma, uno dei brand più menzionati dalle beauty guru degli anni '10 del Duemila che, in realtà, non se ne è mai andato e che in Italia è venduto in esclusiva da Douglas. Ne abbiamo parlato con Lori Taylor Davis, Global Pro Lead Artist del brand che ha un'origine molto pratica che forse non tutti conoscono.
Lori Taylor Davis, intervista alla Global Pro Lead Artist di Smashbox
"Smashbox è iniziato come uno spazio creativo a Los Angeles, uno studio fisico in cui i fotografi potevano andare a scattare. Ne vedevamo di famosi, i più grandi dell'epoca, come ad esempio Mario Testino" ci ha raccontato Lori Taylor Davis a Milano, al tavolino di un bar in una delle tante terrazze della città. "Prima gli studi fotografici erano tutti nella East Coast, questo è stato uno dei primi nella West Coast. New York e Los Angeles, la sorella maggiore e la sorella minore. Il controllo e il relax. Non che sia un male. Lo studio ha influenzato la natura del brand, la sua nascita. David Factor, il founder, aveva bisogno di prodotti che durassero, per non interrompere i suoi photoshoot, per non interrompere il flusso creativo. Il make-up è stato una necessità dello studio, ed è rimasto così anche oggi, solo che adesso risponde al bisogno di sottolineare la bellezza di ognuno e di essere a lunga durata, che è quello che chiunque vuole: applicare il trucco e non pensarci più. E noi siamo stati molto avanti in questo, perché quando ideavamo i prodotti pensavamo alla fotografia, avanzavamo tecnologicamente insieme. Le foto 25 anni fa erano una cosa diversa rispetto ad adesso, con gli smartphone, con le telecamere ovunque. La tecnologia è in tutto quello che facciamo. Ad esempio, siamo stati i primi a fare un contour kit". Una praticità nata dal bisogno si è trasformata in una praticità quotidiana, per i consumatori e le consumatrici. "Vogliamo creare prodotti che siano facili da utilizzare, da indossare, che fanno molto e durano moltissimo. Così che, se ci fotografano a sorpresa alla cassa del supermercato non è un problema" aggiunge Lori Taylor Davis, tra il serio e il faceto.
Abbiamo iniziato questo pezzo parlando del passato. Nel frattempo, però, il mondo del beauty è cambiato e cresciuto, e lo fa ancora, continuamente. Ogni giorno, trend e microtrend conquistano i nostri feed, e il prodotto in cima alla scala della viralità cambia ogni manciata di ore. "Il mio trend preferito è quello del make-up che è anche skincare. Va avanti da un po', all'inizio era un'aggiunta, adesso è d'obbligo: se il trucco non fa bene alla pelle non ha senso applicarlo. Per questo, si aggiungono ingredienti buoni, nutrienti. E la cosa si espande anche ai capelli, al corpo. Mi piace molto, è un approccio sinergico, ancora una volta pratico. Ovviamente, se ti piace la skincare puoi ancora fare tutti i tuoi passaggi, se invece hai fretta o non hai tempo applichi il make-up e via, sei comunque protetto". Insomma, il wellness deve fare i conti con la vita contemporanea, spesso molto impegnata e veloce. "Almeno possiamo dire di non doverci preoccupare di sentirci bene con noi stessi, di come ci stiamo presentando al mondo. Truccarsi è un momento di self care" aggiunge.
Smashbox è per la praticità e la vita di tutti i giorni
A proposito di fare il minimo indispensabile per affrontare la vita, le chiediamo quali sono i prodotti a cui non può rinunciare per una base perfetta, senza imperfezioni: "Io vado sempre al primer. Ho bisogno del primer, penso che tutti abbiano bisogno del primer per una base perfetta. È la cosa che Smashbox fa meglio di tutti: prendersi cura della base. Se quella è buona, allora apparirai al meglio tutti i giorni, ti sentirai meglio con te stesso. Poi ovviamente il fondotinta, vanno in coppia. Come terza cosa, per un look naturale ma anche valorizzante, tocca al blush. Smashbox ne ha appena rilasciato uno, in stick. Ma dipende anche dal luogo in cui chiedi: a Los Angeles amano il bronzer, la terra, la pelle luminosa. In Italia, secondo me, è il mascara. A Buenos Aires il rossetto, preferibilmente rosso". Qui, la Global Make-Up Artist apre un'altra questione, interessantissima: il valore sociale e culturale del trucco, che viene dalla scuola, dalle mode, dalle icone, ma anche dalla famiglia, dai ricordi, dalle reference della cultura pop. "Le donne che ammiravo quando ho iniziato erano le protagoniste dei vecchi film che guardavano le mie nonne" racconta. "Penso ad esempio a Sofia Loren, a Jane Fonda". Le differenze culturali, però, si superano in fretta: "Quando devo truccare o consigliare qualcuno mi dico: salgo a bordo con te e ti mostro come fare, qualsiasi sia la tua idea di bellezza e senza giudicare".
Che poi è quello che fa - o dovrebbe fare - un buon make-up artist. "I make-up artist sono il core di Smashbox" conferma Lori Taylor Davis. "Se il founder David Factor fosse qui, direbbe che all’inizio non avrebbe potuto fare il suo lavoro senza un make-up artist. Io, ad esempio, sono coinvolta profondamente nello sviluppo dei prodotti. Se un prodotto non può essere usato da un truccatore professionista o se non permette a chi lo indossa di diventare il proprio make-up artist, allora non fa per noi. Adesso stiamo puntando molto su un concetto che chiamiamo artistry made easy. Non significa solo renderlo facile per i professionisti, ma renderlo facile anche per i consumatori".
Il discorso fluisce in maniera naturale, senza intoppi. Il prossimo topic? Quello dei social media, o meglio del beauty sui social media. "I social hanno insegnato a tutti quelli che amano il make-up che esiste qualcosa per loro là fuori. Bisogna navigare, selezionare, capire cosa va bene per noi. Poi ci dà tantissime informazioni, a volte anche troppe, tante alternative. Amo quando le persone hanno i loro prodotti preferiti, le loro tecniche preferite, i loro trend e beauty creator preferiti. Voglio che tutti assomiglino semplicemente a loro stessi, il mio lavoro è mostrare come farlo al meglio e come usare un prodotto e utilizzarlo in mille modi diversi". Insomma, c'è da capire chi si è, chi si vuole diventare, come si vuole apparire al di sopra dei trend e delle tendenze, per se stessi e non per gli altri. Non sempre è facile, soprattutto per i più giovani o per chi, tradizionalmente, non è stato incluso in questo mondo, come ad esempio gli uomini. "Amo che tutti siano inclusi, dal colore della pelle all'orientamento di genere. Amo che il make-up sia anche arte, da applicare su tutto il viso, senza pensare alla bellezza tradizionale. Lo rende ancora più divertente. Non ci sono regole, ognuno può fare quello che vuole." E con questo approccio, Smashbox rilancia in Italia, all'insegna dell'innovazione. "Il beauty può essere innovativo. Smashbox crede in questa cosa. Vedo l'innovazione nell'ibrido tra make-up e skincare, nel clean beauty, la vedo nell'arrivare per primi nelle cose, nell'iniziare il ciclo dei trend, che poi è un loop. Secondo me, poi, l'innovazione arriva dal prendere spunto da diverse fonti, da diversi aspetti, dall'arte, dalla tecnologia stessa. È un crossover continuo". Nel futuro del brand moltissimi nuovi prodotti (tra cui gloss, cipria, matite, prodotti per il contour) che si inseriscono in una filosofia chiara, al passo con i tempi.
Secondo Lori Taylor Davis (e dunque, anche secondo il brand per cui lavora da più di 20 anni) la bellezza è quello che vogliamo, quello con cui stiamo bene, quello che è veloce ma anche che ci fa stare bene, chiunque noi siamo e qualunque siano le nostre fonti di ispirazione. Il focus del make-up, dunque, si sposta: da una cosa che si fa per gli altri a una cosa che si fa per se stessi, per esprimersi. E, se si vuole, si può anche bypassare completamente. Perché anche non truccarsi è una scelta libera e personale.