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Da oggi passa la legge che vieterà i glitter, come possiamo sostituirli?

Tutto quello che sappiamo sulla nuova legge e le alternative green ai glitter

Da oggi passa la legge che vieterà i glitter, come possiamo sostituirli? Tutto quello che sappiamo sulla nuova legge e le alternative green ai glitter

Avete mai affondato la mano in un sacco di glitter e, tirandola fuori, siete rimasti incantanti a guardare quei piccoli frammenti colorati scintillare alla luce del sole? Ti fa sentire come una principessa delle fiabe, un unicorno, una creatura fantastica. Bellissima. Magica. È un riflesso dell’infanzia che, crescendo, per molti di noi si è trasformata in ossessione beauty. Peccato che quella che sembra un’innocua passione abbia in realtà un costo altissimo in termine di inquinamento ambientale. Ed è per questo che lo scorso 25 settembre la Commissione Europea ha preso la decisione di eliminare gradualmente dal 15 ottobre 2023 i glitter ed altre categorie di prodotti contenti microplastiche

Perché i glitter sono problematici

I glitter sono generalmente costituiti da uno strato di plastica, un sottile strato colorato e uno strato riflettente, spesso in alluminio che poi vengono legati in un foglio sottile e tagliati in forme minuscole. Tra questi, il materiale più problematico è il polietilene tereftalato o PET, un tipo di plastica densa che si trova anche nelle bottiglie d'acqua usa e getta ed impiega migliaia di anni per venire eliminato. Quando vengono lavati negli scarichi, i glitter diventano un sottoinsieme dei rifiuti di plastica marina noti come microplastica. Queste minuscole particelle vengono poi consumate dalla vita marina e di acqua dolce da animali come plancton, pesci, crostacei e uccelli marini. Ma non sono solo dannose solo per la fauna selvatica. I glitter e le altre microplastiche, possono essere consumate dal plancton, che viene mangiato dai pesci, che a sua volta viene consumato dall’uomo, così entrano nella catena alimentare e potrebbero finire nei nostri piatti. La loro presenza è, infatti, già stata riscontrata nello stomaco degli animali, nell'acqua del rubinetto e in bottiglia, nelle nuvole e persino nel latte materno.

I costi di diamond lips e scintillii vari

L’impatto delle microplastiche sulla salute umana e sull’ambiente è stato oggetto di diversi studi scientifici recenti. Si stima che ogni anno vengano rilasciate nell’ambiente oltre 42mila tonnellate di microplastiche che si aggiungono ad oltre 14 milioni di tonnellate accumulate negli oceani del mondo e rappresentano il 92,4% dei 5,25 trilioni totali di pezzi di plastica che galleggiano su mari e oceani. Sono cifre esorbitanti purtroppo destinate a peggiorare perché gli esperti hanno calcolato che se ne aggiungeranno 2,5 milioni ogni anno entro il 2050, ponendo rischi disastrosi per gli ecosistemi globali. 

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Cosa dice la nuova legge

Livelli allarmanti di contaminazione da microplastica sono stati riscontrati anche nell’acqua del rubinetto. La Commissione Europea ha, quindi, ha chiesto un parere all’Echa, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche che ha fornito numeri allarmanti (ogni anno vengano rilasciate nell'ambiente circa 42mila tonnellate di microplastiche) e suggerito di aggiornare le regole comunitarie per limitare il più possibile la dispersione di microplastiche. Lo scorso 25 settembre il team esecutivo guidato da Ursula von der Leyen ha deciso di limitare tutte le particelle di polimeri sintetici inferiori a 5 mm che sono organici, insolubili e resistenti alla degradazione e quando vengono rilasciate nell’ambiente in modo incontrollato rappresentano un grave rischio ecologico. L’obiettivo, che rientra tra quelli previsti dal più ampio progetto del Green Deal e dal piano di economia circolare, è contrastare la dispersione di microplastiche nell’ambiente di almeno il 30% entro il 2030.

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Quali categorie colpisce la decisione della Commissione Europea

Oltre ai glitter e ai “microplastiche in quanto tali”, rientrano nella definizione della CE di “prodotti contenenti microplastiche aggiunte intenzionalmente e che liberano microplastiche quando utilizzati”: cosmetici e detersivi che contengono microgranuli, fertilizzanti e fitosanitari in grani, alcuni farmaci e dispositivi medicali, alcuni giochi e anche i materiali granulari utilizzati per le superfici sportive artificiali, come ad esempio l’erba sintetica. Per i glitter sfusi a base di plastica il divieto di vendita scatta ufficialmente dal 17 ottobre 2023, mentre i ma i periodi di transizione variano a seconda delle categorie di prodotti. Qualche esempio? I glitter per i cosmetici per il trucco, le labbra e le unghie possono rimanere in commercio fino al 16 ottobre 2025. Ciononostante i cosmetici da risciacquare hanno tempo per venire ritirati solo fino al 16 ottobre 2027, mentre quelli per i cosmetici da lasciare in posa fino al 16 ottobre 2029, nell'Unione Europea. Il divieto non si applica ai glitter o alle microplastiche vendute per l'uso in siti industriali, fatte di materiali inorganici naturali, biodegradabili o solubili in acqua nè a perline e paillettes destinate ad essere usate come decorazioni. Inoltre un portavoce della CE ha specificato che "i prodotti contenenti glitter di plastica o microplastiche che sono stati immessi sul mercato prima del 17 ottobre 2023, comprese le scorte, non devono essere richiamati o ritirati dal mercato, ma possono continuare a essere venduti".

Esiste un’alternativa ai glitter inquinanti?

La notizia del bando dei glitter ha mandato in subbuglio schiere di TikToker e anche la Germania dove è scattata la corsa sfrenata al glitter per accaparrarsene le ultime scorte prima dell'entrata in vigore del divieto. La domanda che gli appassionati di beauty e non solo si fanno e se esista o meno un’alternativa rispettosa dell’ambiente. I pochi studi dedicati a questo argomento sembrano suggerire che sia difficile trovare in commercio prodotti veramente innocui per l’ambiente. Secondo uno studio del 2020 dell’Anglia Ruskin University di Cambridge anche i glitter definiti come bio in commercio provocano danni e hanno effetti deleteri sul livello di clorofilla e sulle piante studiate quanto i glitter tradizionali. Le prime proposte veramente bio sono molto recenti e una delle ultime arriva dall’Università di Cambridge che sta lavorando su nanocristalli di cellulosa che possono piegare la luce in modo tale da ricordare l’aspetto e la luminosità dei glitter. Per quanto riguarda i prodotti già in commercio, invece, di sono i glitter in cellulosa senza microplastiche, ipoallergenici, vegani e sostenibili di Projekt Glitter. Lo scorso anno anche Ganni aveva collaborato con Submission Beauty per il lancio di glitter colorati, di origine vegetale e privi di plastica.

Glitter fai da te

In commercio esistono glitter in perle di vetro. Basta andare in un negozio di artigianato e acquistarle o orientarsi verso marchi come Happy Mango Beads ed EcoButterfly Organics che li realizzano con materiali riciclati. Altrimenti esiste in fai da te. Qualche esempio? I glitter possono essere realizzati con materiali casalinghi ed economici come la sabbia colorata, il sale tinto con colorante alimentare, il riso, l’avena o alcuni semi. Sono adatti allo scopo anche piccoli fiori, petali e conchiglie. Infine, c’è l’opzione carta riciclata. Basta colorarla e usare una per creare un'alternativa glitterata ecologica.