Cosa ci dicono i tarocchi per il Solstizio d’Inverno 2025? Parlano di lasciare, portare, osare

Il Solstizio d’Inverno è il momento in cui la notte vince. Non metaforicamente, letteralmente: è pur sempre la notte più lunga dell’anno, no? E il corpo lo sa prima della mente. Lo sente nel freddo che entra nelle ossa, nel sonno che si fa più pesante. Chiede silenzio, lentezza, meno rumore e soprattutto meno aspettative. In questo spazio in sospeso, che non è più ciò che c’era ma nemmeno è ancora ciò che sarà, i tarocchi non offrono certezze. Non promettono rinascite immediate né finali luminosi a comando, come vi dico sempre. Offrono qualcosa, però, di più reale: una direzione da seguire anche quando la strada non è ancora ben visibile. Ho chiesto alle carte come attraversare questa soglia così importante esotericamente senza forzare nulla, senza fingere di essere già andati oltre quando siamo ancora nel punto più buio dell’anno. La risposta è chiara e “semplice”: prima di accendere qualcosa di nuovo bisogna spegnere ciò che non scalda più, continuare a portare con noi solo quello che conta davvero e trovare il coraggio di fare il primo passo anche senza sapere dove porta. Perché il Solstizio d’Inverno non è la svolta straordinaria che ci cambia la vita, è un gesto minimo, quasi invisibile. Ma è così che la luce può ricominciare a brillare.

La stesa per il Solstizio d’Inverno 2025: Dieci di Coppe al contrario, Dieci di Bastoni, Il Matto

Cosa lasciare andare - Dieci di Coppe (al contrario)

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Il Dieci di Coppe rovesciato parla di aspettative non soddisfatte, di un’armonia che sulla carta dovrebbe esserci ma che, nella realtà, cigola parecchio. Non è che quello che stai vivendo sia sbagliato, è che forse l’idea che ne avevi non corrisponde più a come stanno davvero le cose. La famiglia perfetta, la relazione perfetta, il finale felice che dovrebbe arrivare proprio in questo momento, dopo averci lavorato per così tanto: sono situazioni che pesano parecchio, quando non hanno un riscontro vero e proprio nella vita quotidiana. Questa carta racconta la difficoltà di sentirsi davvero in sintonia con gli altri, anche quando il desiderio di condivisione è forte, parla di legami che ci sono, ma non nel modo in cui ce li aspettavamo. E in inverno, quando tutto richiede già più energie di suo, sostenere un’immagine di felicità che non senti fino in fondo diventa estenuante. Lasciare andare, qui, non significa rompere i legami, né arrendersi alle difficoltà, ma significa smettere di interpretare la parte di quello a cui va sempre tutto alla grande, di chi è sempre grato di ciò che ha, significa ammettere che alcune cose sono cambiate, che certi rapporti non sono più quelli di prima, e che questo non è un fallimento. Nel buio del solstizio, fingere consuma più energia del silenzio onesto.

Cosa continuare a portare - Dieci di Bastoni

@mahoganytarot The Ten of Wands shows what happens when you carry too much that doesn’t serve you. Negative patterns like doubt, jealousy, ego, fear, they crush your spirit one stick at a time. But read it right to left… and everything shifts. Confidence dissolves doubt. Peace overpowers jealousy. Growth humbles ego. Dreams quiet fear. Wisdom tames anger. And ambition rises where laziness once lived. Drop the weight. Rewrite the pattern. #MahoganyTarot #TenOfWands #TarotTok #TarotMeaning #RewriteYourStory #HealingJourney #MindsetShift #SpiritualGrowth #WitchTok #FYP#CapCut Autumn Leaves - Monky2H

Il Dieci di Bastoni è la carta dell’uomo che avanza piegato sotto un carico di legna. Non è una carta leggera, e non fa finta di esserlo. Parla di responsabilità che sembrano diventate troppe, di un peso che a un certo punto ti chiedi se valga davvero la pena continuare a portare. Ma parla anche di resistenza. Di quella parte di te che, nonostante la stanchezza, riesce ancora a dire “ancora un po’”. Il dieci, nei tarocchi, indica il completamento di un ciclo, la fine di un percorso lungo e faticoso. Non sei all’inizio. Sei quasi arrivato. Manca poco. Ed è proprio per questo che alcune cose, anche se pesano, vanno portate fino in fondo. Non tutto deve essere lasciato andare. Alcune fatiche hanno un senso. Il lavoro che hai scelto, una promessa che hai fatto, una persona a cui tieni anche se in questo momento è complicato. Il Dieci di Bastoni non ti dice di mollare. Ti chiede piuttosto di scegliere con lucidità cosa vale davvero lo sforzo. La chiave è distinguere tra un peso che ti sta portando da qualche parte e un peso che continui a caricarti addosso per abitudine, per senso del dovere o per paura di deludere qualcuno. Nel cuore dell’inverno, questa distinzione fa tutta la differenza.

Cosa osare - Il Matto

@tarotofswords The fool card, the first card of the deck! #thefool #tarotmeanings #tarot #tarottok #witchtok #tarotcards Careless Whisper - George Michael

Quando tutto è buio e pesante, entra in scena Il Matto. E non ha una mappa. Il Matto è l’energia del nuovo inizio, la disponibilità ad avventurarsi nell’ignoto. Non perché sappia cosa lo aspetta, ma proprio perché non lo sa. È una fiducia primordiale, istintiva, che nasce prima dell’esperienza e prima della paura. Per il solstizio, questa carta non parla di grandi rivoluzioni né di progetti ambiziosi. Parla di qualcosa di più sottile e, allo stesso tempo, più radicale: il coraggio di non sapere. Il Matto ha l’energia di chi arriva al mondo senza istruzioni. Non conosce il terreno che sta per attraversare, e proprio per questo non è ancora bloccato dal timore di sbagliare. Non è ingenuità. È apertura. È la consapevolezza, ancora intatta, che non serve vedere tutta la strada per fare il primo passo. Osare, nel punto più buio dell’anno, significa permettersi di cambiare idea, di ricominciare da zero, di non avere tutto definito. Significa lasciare spazio all’imprevisto proprio quando il controllo sembra l’unica cosa che può tenerti al sicuro. Il Matto non promette sicurezza. Promette movimento. E forse, in questo momento, è la forma di coraggio più onesta che ci sia.

I rituali per lasciare, portare, osare

Lasciare andare ciò che non nutre più

La sera del solstizio, il 21 dicembre, abbassa le luci il più possibile, spegni il telefono, chiudi il computer ed elimina qualsiasi fonte di rumore. Accendi una candela e scrivi su un foglio un’idea di felicità che senti di dover smettere di inseguire. Non deve essere qualcosa di grande o drammatico, può essere qualcosa come “voglio avere sempre tutto sotto controllo”, “voglio piacere a tutti”, “voglio non far vedere mai quanto sia stanca”. Piega il foglio e mettilo in un cassetto: non serve distruggerlo. Anche solo spegnere la candela può essere un gesto efficace.

@theweewitch

꩜A simple wee practice you can do to honour the winter solstice ꩜

original sound - Kerri

Continuare a portare con consapevolezza

Preparati una bevanda calda, quella che ti va, e sorseggiala sul divano, lentamente. Mentre lo fai, nomina mentalmente una sola cosa che stai portando con te e che scegli, consapevolmente, di continuare a portare fino alla fine dell’inverno. Non serve dirlo ad alta voce né spiegarlo a qualcuno. Basta saperlo, perché dare un nome al peso che porti lo rende, spesso, più sostenibile.

Osare senza sapere come

Prima di dormire, metti accanto al letto un oggetto che per te rappresenti un inizio: una chiave, un anello, anche solo un pezzo di carta. Non decidere nulla, non fare piani, riconosci soltanto che qualcosa di nuovo esiste già, anche se non sai ancora che forma prenderà. Il Solstizio d’Inverno non chiede entusiasmo, ma presenza, imparare a stare al buio senza accelerare l’arrivo della luce, lasciare andare le illusioni, portando con noi ciò che conta davvero e, quando arriva il momento, facendo un passo avanti anche senza avere un porto sicuro a cui fare riferimento. I momenti luminosi torneranno, ma tu, nel mentre, continua a proseguire nel tuo cammino.