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I drink (analcolici) più interessanti di Parigi

Se visitate la capitale francese, ecco dove dovete andare

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Oltre all’haute couture, all’arte e all’architettura, la cultura dei caffè rimane una pietra miliare dell’identità parigina. Cominciò a prendere forma tra il XVII e il XVIII secolo, quando la tradizione di riunirsi nei salotti privati per scambiarsi opere e idee divenne una pratica diffusa tra le élite europee. Col tempo, questa abitudine si trasferì nella sfera pubblica, con l’apertura di numerosi caffè in tutta la città, che accolsero artisti, visionari e intellettuali come Simone de Beauvoir, Jean-Paul Sartre e Karl Marx, intenti a discutere di vita, filosofia e cultura davanti a una bevanda. Il primo caffè conosciuto a Parigi aprì nel 1672, un semplice banco nel mercato di Saint-Germain gestito da un venditore armeno. Fu il Café Procope, fondato nel 1686 in Rue de l'Ancienne Comédie dallo chef siciliano Procopio Cutò a tracciare il modello di quello che oggi intendiamo come caffè: un angolo di conversazione e comunità. Alla fine del 1700, Parigi contava quasi 2.000 caffè. Oggi il numero si aggira intorno ai 1.500. Sebbene sia diminuito dopo la crisi del Covid, non è affatto un fenomeno in via d’estinzione. Anzi, con la lenta ripresa globale dopo la pandemia del 2020, anche i caffè parigini sono tornati a fiorire. Nel dicembre 2024, Le Monde ha riportato l’ascesa di una nuova ondata di caffetterie chiamate néo-cafés. Questi caffè moderni stanno ridefinendo l’esperienza del caffè a Parigi. Gli espressi tradizionali consumati al bancone stanno lasciando spazio a un approccio più giovane e internazionale, fatto di interni curati e bevande colorate e creative, come matcha latte cremosi, creazioni all’ube e proposte salutari arricchite con collagene. Ecco alcune delle nostre nuove caffetterie preferite in città.

Caffè a Parigi: l'ube latte da Kape

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Con la recente carenza di matcha, gli amanti delle bevande parigine hanno rapidamente scoperto un nuovo gusto: l’ube, chesta silenziosamente conquistando la scena dei caffè in città. Il suo sapore ricorda un mix di vaniglia e nocciola, ma con una nota tutta sua. Essendo un ingrediente chiave della cucina filippina, quale posto migliore per provarlo se non una delle prime caffetterie filippine di Parigi: Kape. "Ho assaggiato l’ube per la prima volta durante un viaggio nelle Filippine", racconta a nss Aurélie Vechot, co-fondatrice di Kape. “È stato naturale volerlo inserire nelle nostre bevande.” Trovare il giusto equilibrio, però, ha richiesto tempo. “La sfida era abbinare l’intensità dell’ube al caffè giusto. Insieme alla mia socia Jessica Gonzales, filippina nata a Parigi, abbiamo testato diversi blend fino a trovare quello che valorizzava la dolcezza dell’ube senza sovrastarla. Volevamo una bevanda che fosse familiare ma sorprendente.” Il risultato? L’ube latte firmato Kape: una bevanda vellutata che celebra i sapori filippini ad ogni sorso. Aurélie ci svela anche un consiglio da insider: se vi sentite avventurosi, potete ordinare la sua proposta fuori menu. “Provate l’ube matcha latte o l’ube matcha affogato. Le note terrose e leggermente amare del matcha si fondono perfettamente con la dolcezza dell’ube, creando un equilibrio sorprendente. È qualcosa che non ti aspetti ma funziona alla perfezione.”

Blue Latte da 48Collagen

Anche se il sole splende su Parigi in questi giorni, la nostra pelle potrebbe raccontare un’altra storia. Dopo l’estate, è normale dover affrontare gli effetti post-esposizione solare: grana irregolare, impurità, macchie scure e incarnato spento. Entra in scena 48Collagen, creatura di Amandine Fornot e primo café di biohacking e selfcare a Parigi. Questo concept innovativo punta sulla bellezza dall’interno, grazie a bevande ricche di ingredienti attivi e abbinate a terapia LED per stimolare la rigenerazione cellulare e far risplendere la pelle. Il menu propone una selezione da sogno di bevande e smoothie wellness: pink matcha, caffè ai funghi, smoothie tie & dye e la nostra attuale ossessione: il blue latte a €8,80. Realizzato con estratto di spirulina blu, miele, cannella, zenzero e vaniglia, è pensato per nutrire la pelle e accendere la luminosità dall’interno. Per portare la tua sessione di selfcare al livello successivo, Amandine consiglia di abbinare la bevanda a una maschera LED da 12 minuti (€25) per attivare ringiovanimento e produzione di collagene.


Le Buddy da Buddy Buddy

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Buddy Buddy è uno spazio dove la buona musica accompagna un’esperienza rilassata, perfetta sia per ritrovarsi con gli amici che per godersi un momento di pausa con una tazza tra le mani. Le code fuori dalla porta raccontano tutto del suo seguito affezionato e della posizione invidiabile a pochi passi dal Canal Saint-Martin. La maggior parte dei clienti prende il caffè da asporto e passeggia lungo il canale, godendosi l’atmosfera. Fondato a Bruxelles nel 2020, Buddy Buddy è il primo caffè al mondo dedicato al burro di frutta secca, che ora porta la sua visione unica anche a Parigi. La missione è semplice: celebrare la versatilità dei burri di frutta secca e del caffè di qualità, infondendo ogni bevanda di creatività, cura e un pizzico d’amore. Il più amato? Il Le Buddy, una miscela deliziosa di burro di arachidi, latte d’avena, espresso e cacao crudo. Ogni proposta gioca con texture e sapori, tutti a base dei burri artigianali prodotti nel loro atelier di Bruxelles. Come azienda certificata B-Corp, la sostenibilità è parte integrante della filosofia, guidando ogni scelta, dalle materie prime alla produzione. 

Sesame Latte da Irasshai

@irasshai.paris Ce petit grain est si bon qu’on lui a même dédié une boisson À savourer tous les jours de 10h à 18h au KISSATEN #irasshai #coffee #cafe #pariscafe #latte #paris #fyp son original - irasshai.paris

Nascosto al 40 di Rue du Louvre, questo spazio è molto più di una semplice caffetteria: è una vera esperienza. Dagli scaffali curati in stile drogheria al ristorante accogliente, offre una pausa sensoriale e rilassante nel cuore del trambusto parigino. Uno dei protagonisti del menu è il sesame latte: un mix cremoso e profumato che abbina le note intense del sesamo nero al latte. In Giappone, il sesamo nero non è solo un gusto, ma è da sempre legato a bellezza e longevità, protagonista sia nei dolci tradizionali che nelle bevande contemporanee. Il sesame latte si ispira a un trend che ha definito la cultura dei café di Tokyo fin dagli anni 2010, offrendo un’alternativa indulgente ma priva di caffeina. Secondo Irasshai, il sesamo è considerato un ingrediente puro e meditativo ed è spesso usato nello shōjin ryōri, la cucina vegetale basata sulla filosofia buddhista. Qui, il suo profilo ricco e leggermente amaro dona profondità e calma a una bevanda che conforta e rivitalizza con delicatezza. Se amate il caffè o semplicemente cercate un’opzione senza caffeina, questo latte è perfetto. E se volete ricrearlo a casa, trovate la ricetta sul loro sito.