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Chi sono 50 donne tra le 100 persone più influenti del 2023

Nella lista del Time di chi sta contribuendo a migliorare il mondo spiccano anche Doja Cat, Bella Hadid e Jennifer Coolidge

Chi sono 50 donne tra le 100 persone più influenti del 2023  Nella lista del Time di chi sta contribuendo a migliorare il mondo spiccano anche Doja Cat, Bella Hadid e Jennifer Coolidge

Per la prima volta l’annuale top 100 dei personaggi più influenti del 2023 rilasciata dal Time è equamente suddivisa, in nome della parità di genere, tra uomini e donne. La rivista americana ha selezionato un elenco ricco di artisti, sportivi, cantanti, politici, attivisti, scrittori le cui "storie e idee contribuiscono a plasmare e a migliorare il mondo" e li ha suddivisi in 6 categorie: "artisti", "icone", "pionieri", "leader", "titani" e "innovatori". Tanti i nomi conosciuti che vanno dall’attore Pedro Pascal, che sta vivendo un momento d’oro grazie alla serie The Last of Us, fino Re Carlo III, la cui incoronazione è prevista per il 6 maggio, o all’immancabile Elon Musk, ma a spiccare sono soprattutto le tante figure femminili che durante l’anno hanno lottato per diritti delle donne e delle persone queer, per l’empowerment e stanno contribuendo, ognuna a proprio modo, a plasmare il nostro presente e futuro. 

A guidare i "pionieri" c’è Doja Cat che, in un breve tributo, Baz Luhrmann, con cui ha per la colonna sonora di Elvis , descrive come "una rapper, una cantante, un'artista performativa - è la tela su cui esprime un personaggio o un'idea", sottolineando la sua capacità di essere creativa, imprevedibile e sempre connessa ai fan grazie alla sua presenza sui social. Affiancano Doja nella categoria la supermodella Bella Hadid, it-girl che non ha paura di mostrare le proprie fragilità; le giornaliste Niloofar Hamedi ed Elahe Mohammadi, arrestate con l’accusa di spionaggio dal regime di Teheran poco dopo aver dato la notizia dell’uccisione Mahsa Amini; ma anche la sciatrice Mikaela Shiffrin e Elizabeth Maruma Mrema, leader e avvocato della biodiversità della Tanzania che attualmente riveste il ruolo di vicedirettore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente.

Impossibile non citare tra i "leader" Olena Zelenska, la first lady ucraina, che Jill Biden ricorda come "una regista che lavora dietro le quinte, e che non richiede mai l’attenzione mediatica. Una madre, che non ha mai chiesto di diventare il cuore pulsante di una nazione in guerra. Olena Zelenska non si aspettava di diventare una guerriera per il popolo ucraino, ma ha risposto alla chiamata con indomito coraggio". Al suo fianco time include anche l’attuale Segretario al Tesoro americano Janet Louise Yellen; la ministra del cambiamento climatico del Pakistan Sherry Rehman; e il Commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager.

Domina la categoria "icone" Jennifer Coolidge, l’attrice americana che grazie al successo di The White Lotus sta finalmente raccogliendo i frutti di una lunga carriera; seguita dalla cestista statunitense Brittney Griner, detenuta ingiustamente per dieci mesi nelle prigioni russe diventando così simbolo di resilienza, forza e parità di genere nello sport. Nella lista anche le sorelle e nuotatrici Yusra e Sara Mardini, scappate dalla Siria nel 2015, hanno salvato un'imbarcazione di richiedenti asilo dall'annegamento nel Mar Egeo. La prima è ora ambasciatrice di buona volontà dell’Unhcr, mentre la seconda è un’attivista per i diritti umani.

I nomi più conosciuti dal grande pubblico sono quelli presenti nelle categorie "artisti" e "titani". Nella spiccano l’icona anni ’90 Drew Barrymore, le attrici Salma Hayek, Lea Michele, Zoe Saldana e Aubrey Plaza, la comica Ali Wong e Suzan-Lori Parks, prima donna afroamericana a vincere il Premio Pulitzer nel 2002. Nella seconda, invece, compaiono Beyoncé; l’ex modella, ora attivista e volto televisivo Padma Lakshmi; e l’attrice Angela Bassett che recentemente si è aggiudicata un Golden Globe come migliore attrice non protagonista per la sua interpretazione di Ramonda in Black Panther: Wakanda Forever.

L’ultima categoria, quella dedicata agli "innovatori", include, fra gli altri, l’attrice Natasha Lyonne; la tennista Iga Swiatek; l’architetta Kate Orff; la giornalista Sarah Kate Ellis che è presidente dell’associazione Gay & Lesbian Alliance Against Defamation; e Monica Simpson, attivista black queer, artista e direttrice esecutiva di SisterSong Women of Colour Reproductive Justice Collective, la più grande organizzazione degli Stati Uniti dedicata alla giustizia riproduttiva per le donne di colore.