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Capire il successo del mercato dei profumi fuori commercio

Quelli vintage sono sempre più ambiti, per diverse ragioni

Capire il successo del mercato dei profumi fuori commercio Quelli vintage sono sempre più ambiti, per diverse ragioni

Il mercato dei profumi fuori produzione ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni, alimentato da una combinazione di fattori che hanno a che fare con la nostalgia, la ricerca di formule originali e l'interesse crescente da parte dei collezionisti. L'attenzione verso certe edizioni di profumi è iniziata negli anni Ottanta, quando molte delle bottiglie progettate da designer come Leonor Fini, Raoul Dufy e René Lalique hanno superato i 50 anni d’età. Lo spiega bene la content creator Claire Smith, biologa con una collezione di circa 130 profumi, sul suo canale YouTube, dove racconta la storia di alcune delle fragranze più celebri, come Chanel N° 5 o Bandit di Robert Piguet. La passione per i profumi coinvolge un’ampia varietà di utenti, dagli esperti agli appassionati occasionali, fino a chi cerca di ritrovare una fragranza legata a ricordi personali. Mathieu Iannarilli, commerciante parigino specializzato in profumi vintage, fa notare al Financial Times che molti clienti sono alla ricerca di precise fragranze, interrotte nel tempo dai rispettivi marchi: «Alcune persone indossano un solo profumo, e quando va fuori produzione si sentono in qualche modo orfani della loro “identità olfattiva”, così fanno di tutto per ritrovare il loro profumo preferito».

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Non esistono dati ufficiali sulle dimensioni di questo mercato, ma le evidenze indicano una domanda elevata. Su eBay, ad esempio, la ricerca «discontinued fragrances» restituisce migliaia di annunci. I prezzi variano in modo significativo: si va dai 150 euro per le bottiglie più comuni, a cifre che superano i 3mila euro per quelle più rare – come nel caso del Djedi dell’azienda francese Guerlain. Come riporta il Guardian, si stima che solo nel Regno Unito ci siano diverse migliaia di collezionisti di profumi vintage, la maggior parte dei quali per le proprie ricerche utilizza Basenotes.net – un portale descritto come la più grande guida sul mondo delle fragranze, con un database consultabile di oltre 20mila profumi nuovi e non, recensioni dei consumatori e discussioni nei forum. «Le fragranze vintage non vanno sottovalutate, poiché i collezionisti sono disposti a pagare cifre esorbitanti per i profumi fuori commercio e loro eleganti bottiglie», precisa il Guardian. Le ragioni per cui un profumo viene ritirato dal mercato sono molteplici: scarso successo commerciale, difficoltà di reperimento delle materie prime o la cessazione dell'attività del marchio stesso. Iannarilli precisa che «i prezzi di alcune fragranze di marchi britannici iconici come Vivienne Westwood e Stella McCartney sono triplicati da quando questi brand hanno cessato la loro attività nel settore dei profumi».

Perché i profumi vintage vanno così tanto

In alcuni casi, invece, l'interesse dei consumatori si concentra sulle formulazioni originali di profumi ancora in commercio, le cui fragranze sono cambiate nel tempo a causa delle normative più stringenti sugli ingredienti – in particolare nell'Unione Europea. Aimee Majoros, esperta nel campo del beauty e collezionista di profumi, ha detto al Financial Times: «Ho un campione di Mitsouko di Guerlain degli anni Settanta che ha un aroma completamente diverso e molto più interessante rispetto a quello attuale. [...] La fragranza migliore che abbia mai sentito è quella di L’Air du Temps di Nina Ricci, degli anni Sessanta. L'attuale formulazione ha un aroma che non mi fa impazzire. Ora capisco perché in questo ambito i clienti restano sconvolti quando i sentori vengono riformulati»

Per alcuni clienti, la passione per i profumi non risiede solo nella fragranza, ma anche e soprattutto nel design della bottiglietta. Certi utenti collezionano anche i cosiddetti "factices", cioè le bottiglie di profumo sovradimensionate, utilizzate fino ai primi anni Duemila nelle farmacie e nei grandi magazzini a scopi promozionali. Oggi i “factices” si trovano soprattutto nei negozi di antiquariato, come la Galerie Martynoff a Parigi, che nella sua collezione presenta tra le altre cose una bottiglia di L’Air du Temps di Nina Ricci alta 30 cm, dal valore di oltre 5mila euro, e una ancora più alta di Shalimar di Guerlain – prezzo di listino: 4100 euro. «Ci sono due tipi di consumatori» – precisa Simon Martynoff, proprietario dell'omonimo store parigino, per spiegare la crescente attenzione per i "factices" – «uno è un collezionista che cerca una certa bottiglia, e l'altro è un decoratore d'interni». Martynoff afferma che per questo tipo di oggetti l'interesse è talmente aumentato che il fenomeno si riflette nei prezzi, oggi sempre più alti.