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Quanto ci piacciono gli uomini in gonnella

L’uomo in gonna si sente virile più che mai. Ma il fenomeno si estenderà dai red carpet allo street style?

Quanto ci piacciono gli uomini in gonnella L’uomo in gonna si sente virile più che mai. Ma il fenomeno si estenderà dai red carpet allo street style?

Damiano dei Maneskin ha dichiarato di sentirsi il doppio più uomo quando si trucca o indossa una gonna. Per Harry Styles, invece, la gonna è una nuova forma di mascolinità, e non ne nasconde il suo amore indossandola sulle copertine dei giornali o sul palco. Ma una nuova ondata di uomini l’ha elevata a capo cult di stagione, da Robert Pattinson e Lucien Laviscount alla sfilate di Parigi oppure Oscar Isaac e Ismael Cruz Córdova sui red carpet. Eppure, se ci pensiamo, greci e romani hanno sempre indossato le fustanelle pieghettate e gli scozzesi hanno fatto del kilt un loro simbolo d’orgoglio dal XVI secolo. Sean Connery ogni giorno, Russell Crowe ne Il Gladiatore, il Trail MacDougall di Sex and the city e il più attuale Halbrand (Charlie Vickers) nella serie tv Il signore degli anelli - Gli anelli del potere l’hanno sicuramente reso visivamente molto sexy agli occhi delle donne. Ma non ci vuole il piccolo o grande schermo per confermarne la teoria. Del resto ce lo insegnava la stessa Samantha Jones all’epoca di SATC: alle donne l’uomo in gonna piace perché accende l’immaginazione che, già a detta di Coco Chanel negli anni Venti, rende un inizio di relazione più intrigante. Ed ecco che insomma che si ritorna a parlare dell’uomo e della sua intricata relazione con la gonna. Solo che, a differenza di due anni fa, quando Harry Styles si inondava di critiche da parte degli haters per il suo abitino color azzurro, oggi tutti sono in favore dello skirt boys. Unica domanda: vedremo tanti ragazzi e uomini in gonna, come è successo con la donna con il tailleur o sarà un trend passeggero? Ma prima di arrivare a una conclusione, andiamo per ordine.

Forse non tutti sanno che nel 2003 - in pratica 20 anni fa - al The Metropolitan Museum of Art, a New York, partiva la mostra Bravehearts: Men in Skirt. Un’exibition che affrontava il tema di come le donne abbiano attinto dal guardaroba maschile e la difficoltà nel mettere in pratica il contrario. Eppure la gonna sembra essere l’eccezione. Del resto designer come Jean Paul Gaultier, Vivienne Westwood, Dries Van Noten e Alexander McQueen sono stati tra i primi ad averla utilizzata come mezzo per introdurre una novità all’interno della moda maschile. E che, per spezzare la monotonia, l’avevano presentata proprio come un mezzo dal fine di trasgressione dei codici sociali, con il volere di ridefinire la mascolinità e avvicinandosi a quello che oggi è il tema del genderless. Ma alla gonna, gli uomini, ci hanno semplicemente rinunciato con l’avvenire del progresso, un po’ come è successo con il colore rosa, inizialmente maschile poi “scambiato” con l’azzurro. Eccetto gli hippie che, negli anni Settanta, hanno associato  la gonna alla società utopica in cui volevano vivere, dove non esisteva distinzione di genere né tantomeno un simbolo di virilità, come invece accadeva nell’Antica Grecia. E il kilt? Ecco l’eccezione di capo più duraturo, potente e versatile che negli anni è rimasto invariato. Anzi, è anche un segno rock and roll. Vedere, per esempio alla voce Boy George, Adrian Young dei No Doubt e Flea dei Red Hot Chili Peppers.

Da Dior, l’attore di Batman ha stupito indossando, ci verrebbe da dire a sorpresa, una gonna grigia a pieghe in tweed abbinata ai suoi immancabili anfibi e a una giacchetta in ecopelliccia. Più pop, invece, la scelta dell’Alfie di Emily in Paris, tutto di turchese vestito per lo show di Louis Vuitton, con una maxi shirt plissettata, abbinata a maglione in lana e sneakers casual, sempre nei colori del candy crush. Ma i due ragazzi non sono stati i primi: Brad Pitt, alla première di Bullet Train, lo scorso luglio, è stato elevato a icona di moda grazie a una gonna in lino color caramello. Ma come vi abbiamo detto non era la sua prima volta: nel lontano 1999, per la rivista Rolling Stone, aveva stupito con gonne e tubini paillettosi. Bella anche la versione da red carpet di Oscar Isaac, alla premiére di Moon Knight, e di Ismael Cruz Córdova, tra i protagonisti della serie tv Gli anelli del potere, entrambi vestiti Thom Browne con una gonna sartoriale abbinata a una giacca altrettanto elegante. Lo strano caso della gonna ha colpito anche l’Italia: Mamhood la indossa spesso, i Maneskin pure. E persino Sangiovanni aveva ceduto al fascino di questo capo d’abbigliamento in occasione del Festival di Sanremo. 

Un trend, quello della gonna, che inevitabilmente non poteva non approdare anche su TikTok. Con l’hashtag #boysinskirts, trovate i ragazzi con i loro look in cui la gonna, principalmente d’ispirazione college, è l’elemento chiave. Un modello di mascolinità che va al di là dell’idea di guardaroba stereotipato o d’identità di genere. Il che non ci stupisce: agli Z piace proprio essere così, liberi anche di indossare una gonna e di conquistare indistintamente boys and girls. Quindi, alla domanda, la gonna maschile diventerà un nuovo elemento street style? Ai posteri l’ardua sentenza.