
Eternity è un antidoto al cinismo delle relazioni Elizabeth Olsen, Miles Teller e Callum Turner si incontrano in un bar

Nell'universo rarefatto di Eternity, commedia romantica fantasy di David Freyne con la sceneggiatura di Pat Cunnane prodotta da A24 e da oggi al cinema, una donna normale con una vita normale, interpretata da Elizabeth Olsen, arriva nell'aldilà in età avanzata e trova una sorpresa. Perché l'oltretomba non è altro che una stazione dei treni in cui sostare brevemente e poi scegliere la propria eternità - tra mondi di mare e di montagna, di musei e di libri, di festa e di noia - a cui ritorni con il corpo, i capelli, i vestiti del momento in cui sei stata più felice in vita, ma lo scopri solo quando ci sei dentro. Morta e sepolta, dunque, la protagonista dovrà scegliere tra il primo marito, un giovane militare morto durante la guerra di Corea subito dopo averla sposata interpretato da Callum Turner, ricordo e rimpianto di una vita, e il marito di sempre, il brontolone che fa di tutto per renderla felice, a cui presta il volto (e le basette) Miles Teller. Cosa farà? Chi ha ragione? Team Jacob o team Edward?
Eternity: trama, cast e temi della commedia fantasy al cinema
La premessa basta, perché il discorso è già fatto e rifatto, anche sul web. È un discorso sull'amore, sulle scelte, sul rimpianto, su cosa vuol dire spendere la vita con qualcuno, cercare la normalità in un mondo anormale, ammettere i propri errori e accettarli, scegliere una felicità sulle mille altre, l'altrui contro la propria, il passato contro il futuro, la sorpresa contro la sicurezza. È un discorso sulle relazioni, il nostro argomento di conversazione e di speculazione preferito, ma è anche la rappresentazione plastica di due modi opposti di intenderle: quello alla ricerca del brivido, dell'unknown, della situationship matta o quello che cerca stabilità, che su internet verrebbe definito probabilmente "vanilla" o "bare minimum". Come con Past Lives possiamo scegliere verso chi tendere, ma non dobbiamo tifare, perché non è quello il punto. Potremmo addirittura riflettere un po', se ci capita.
Le relazioni ai tempi del web: cinismo o emozione?
Il racconto pop ed esteticamente curatissimo aggiunge poco a tutto questo, ma va bene così. Perché pur essendo un film un po' ingenuo, che va avanti e indietro, Eternity è tutto sommato una bella esperienza cinematografica natalizia, e poi è anche una bella risposta a chi sta sui social network tutti i giorni a dare consigli cinici, a distruggere la normalità degli altri, ad applicare strane teorie ai comportamenti umani, che sono estremamente poco teorizzabili e prevedibili, e a chiunque sostiene che l'amore esiste solo quando è smaccatamente e visibilmente doloroso, vivace, imprevedibile. Insomma, una risposta tutta sommato sfumata e complessa a chiunque si rifiuta di vedere le sfumature, di scavare, di andare a fondo. E poi si ride.


























































