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Oggi al cinema arriva "Raffa", il docu-film su Raffaella Carrà

Per ripercorrere la storia dell'iconica showwoman

Oggi al cinema arriva Raffa, il docu-film su Raffaella Carrà Per ripercorrere la storia dell'iconica showwoman

Cosa si nasconde dietro l’unica vera icona pop (insieme a Mina) mai esistita nello showbiz italiano? Raffa, docu-film di Daniele Luchetti per realizzato per gli ottant'anni dalla nascita di Raffaella Carrà, che sarà al cinema dal 6 al 12 luglio e prossimamente su Disney+ (in tre parti), ci regala una risposta volutamente elusiva a questa domanda. Attraverso filmati di repertorio e interviste a celebrità e colleghi come Rosario Fiorello, Tiziano Ferro, Enzo Paolo Turchi, Bob Sinclair, ma anche a persone che le sono state a fianco a lungo come la sua assistente personale, la bambinaia, il nipote o Barbara Boncompagni, figlia di Gianni, il primo grande amore di Raffaella, ricostruisce la vita pubblica e privata di una self-made woman implacabile, ambiziosa, determinata, che non ha mai voluto rivelare troppo di sé.

Il film inizia con l’annuncio della morte, avvenuta il 5 luglio 2021, e poi torna all’inizio, all’infanzia a Bellaria-Igea Marina, a quando l’insegnante di danza infrange il suo sogno di diventare ballerina per le caviglie deboli e la tecnica amatoriale. Lei allora parte con la mamma verso Roma, tenta col cinema, viene notata da Sinatra e finisce ad Hollywood, ma si sente soffocare dallo star system americano e torna in Italia. Ricomincia da zero, come farà tante altre volte. Prova con la TV e nel 1969 fa il suo debutto in un programma Rai, dando il via ad una carriera grandiosa, fatta di Tuca Tuca, ombelichi scoperti che rivoluzionano il costume del paese, canzoni ammiccanti che parlano di amore libero, inclusione, LGBTQI+ ed empowerment femminile, ricongiungimenti familiari a sorpresa, fagioli da contare, tanti balletti e look iconici. In mezzo ci sono la Spagna che la consacra diva internazionale, lo spettro dell’abbandono paterno, il rapporto con una madre ipercritica, tantissimi successi e una vita professionale piena di nuovi inizi, sudore, fatica.

Tutto ruota attorno alla Carrà, a quel personaggio pubblico amatissimo da pubblico, ma duramente e attentamente costruito. Anche a discapito della "Pelloni", cioè Raffaella Pelloni, la ragazza cresciuta tra nella provincia romagnola con il sogno di diventare una ballerina che ha dimostrato a tutti che per diventare una vera diva non contano le caviglie deboli, ma, per citare la stessa Raffa, "è questione di buone rotule". Ma anche di talento e di una grande forza di volontà.