
Chi ha rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest negli ultimi 10 anni?
Recap completo per smemorati
13 Maggio 2025
L’Eurovision Song Contest 2025 è ormai alle porte, e anche quest’anno siamo pronti a combattere con le unghie e con i denti per aggiudicarci il titolo (vogliamo pur sempre essere dei duri, no?). La sessantanovesima edizione del Festivàl Europeo della Canzone (detto un po’ alla Mike Bongiorno), che si svolgerà in tre turni (due semifinali e una finale) a partire dal 13 maggio prossimo a Basilea, sta già scaldando i motori e tutta l’Italia (semi-citazione necessaria) è pronta a fare il tifo per Lucio Corsi, il secondo classificato a Sanremo 2025 che, con il featuring con Topo Gigio alla serata delle cover e una canzone che è un inno alla normalità, ci ha regalato uno dei momenti più belli della prima edizione dopo l'era Amadeus. Ma se ancora non sappiamo come andrà Lucio quest’anno in territorio d’oltralpe, possiamo sempre dare un’occhiata a come ce la siamo cavata negli ultimi dieci anni di competizione.
L'Italia all'Eurovision, perché è una delle Big Five
Contando che l’Italia è tornata a far parte della gara nel 2011 e da allora fa parte dei Big Five (i fondatori dell’Eurovision), abbiamo il diritto di esibirci direttamente in finale insieme a Germania, Francia, Regno Unito e Spagna (e al Paese che ospita l’Eurovision quell’anno). Da tempo, ormai, il vincitore del Festival di Sanremo partecipa di diritto per l’Italia all’ESC, ma ogni tanto "capita" qualche eccezione… esattamente come quest’anno.
Chi ha partecipato per l’Italia all’Eurovision negli ultimi dieci anni
2015: dopo la vittoria di Conchita Wurst con Rise like a phoenix nel 2014, l’anno dopo la sessantesima edizione dell’Eurovision Song Contest si è svolta a Vienna, Austria, con lo slogan Building bridges. Nel 2015 a partecipare per l’Italia erano i ragazzi de Il Volo, che con Grande Amore arrivarono terzi: a vincere, infatti, fu lo svedese Måns Zemerlöw con Heroes (che sicuramente avrete sentito in qualche remix), e al secondo posto arrivò la Russia, ai tempi ancora in gara. Nel 2015, inoltre, l’Australia partecipò per la prima volta alla gara, diventando una presenza fissa dalle semifinali dell’anno successivo.
2016: la sessantunesima edizione dell’ESC si è svolta a Stoccolma, con un podio che comprendeva la Russia di Sergej Lazarev al terzo posto, al secondo l’Australia e in cima l’Ucraina con Jamala e la sua 1944; il motto scelto era Come together. L’Ucraina ritornava proprio quest’anno in gara, dopo il suo ritiro nel 2015 per problemi politici ed economici. Per quanto riguarda il nostro Paese, sebbene a vincere Sanremo furono gli Stadio con Un giorno mi dirai, a partecipare fu la seconda classificata, Francesca Michielin, con la sua No degrees of separation, una versione bilingue di Nessun grado di separazione. Non le andò così bene, per quanto riguarda la classifica: si piazzò infatti sedicesima.
2017: nel 2017 la competizione si svolse a Kiev, e la sessantaduesima edizione aveva come motto Celebrate diversity. Quell’anno vinse il Portogallo con la struggente Amar pelos dois di Salvador Sobral (la prima vittoria per questo Paese), con la Bulgaria al secondo posto (con una canzone in ungherese e romaní) e la Moldavia (e il Sax Guy) al terzo. A rappresentarci c’era la memorabile Occidentali’s Karma di Francesco Gabbani, che si era presentato sul palco con la "scimmia nuda" del testo della canzone. Per quanto fosse considerata fra le favorite per la vittoria, ci posizionammo sesti nella classifica generale. Gabbani però non fu l’unico della competizione a cantare in italiano: Jacques Houdek, della Croazia, nella sua My Friend aveva inserito degli elementi in chiave operistica nella nostra lingua.
2018: la sessantatreesima edizione dell’ESC ha visto Israele trionfare per la quarta volta dalla sua prima partecipazione nel 1973 con Netta e la sua Toy; al secondo posto arrivò Cipro, e sul gradino più basso del podio si sistemò l’Austria. La competizione si è svolta a Lisbona, con il motto All aboard!. L’Italia partecipò con la coppia Ermal Meta e Fabrizio Moro con Non mi avete fatto niente, piazzandosi quinti, ma a cantare in italiano fu anche l’Estonia, che si esibì con Elina Netšajeva e la sua La forza.
2019: una sessantaquattresima edizione che ci vide finalmente sul podio, ma a vincere fu la (ora) viralissima Arcade di Duncan Laurence, che rappresentava l’Olanda. Se al terzo posto ci fu (di nuovo) Sergej Lazarev per la Russia, il nostro secondo posto era di Mahmood, che dopo la vittoria al Festival di Sanremo come esordiente nella categoria Campioni (in quell’edizione i due vincitori di Sanremo Giovani avrebbero concorso con i Big) si ritrovò a Tel Aviv per gareggiare contro il resto dell’Europa (e non solo) con Soldi, posizionandosi tutto sommato piuttosto bene. Il motto di quest’edizione dell’ESC era Dare to Dream.
2020: per ovvi motivi, ossia la pandemia di COVID-19, la competizione fu annullata, ma il 16 maggio 2020, la data prevista per la finale della sessantacinquesima edizione dell’ESC, si svolse online l’evento Eurovision: Europe Shine a Light, dove tutti i selezionati per la competizione si esibirono con la canzone che avrebbero dovuto portare in gara. A rappresentarci fu Diodato e la sua Fai Rumore, che suonò in una Arena di Verona completamente vuota.
2021: la competizione della (di nuovo) sessantacinquesima edizione dell’ESC si svolse a Rotterdam, città già scelta per l’anno precedente e riconfermata, con il motto Open Up. Ai Paesi fu data la possibilità di confermare o cambiare i rappresentanti, e se alcuni (come gli Hooverphonic per il Belgio o Efendi per l’Azerbaigian, per citarne due), furono riproposti, altri, come nel nostro caso, furono modificati in corso d’opera. Inutile dire che per noi fu una scelta vincente: sul gradino più alto del podio nel 2021 c’erano i Måneskin, con Zitti e buoni, che lanciò definitivamente la loro carriera internazionale. Al secondo e al terzo posto, rispettivamente, la Francia e la Svizzera. Quest’anno, poi, l’Islanda ha partecipato “in smart-working”, giacché, a causa di un membro del gruppo positivo al COVID-19, furono costretti a restare in isolamento per tutta la durata della competizione.
2022: la sessantaseiesima edizione dell’Eurovision Song Contest fu a Torino, con Mika, Laura Pausini e Alessandro Cattelan come conduttori dell’evento; il motto era The Sound of Beauty. Vinse l’Ucraina con la Kalush Orchestra e la loro Stefania, al secondo posto ci fu il Regno Unito e al terzo la Spagna. Per l’Italia parteciparono Mahmood (alla sua seconda esperienza all’ESC) in coppia con Blanco (alla sua prima esperienza sanremese) Brividi: i due si posizionarono sesti. Ma il 2022 è anche l’anno di esordio di Una voce per San Marino, il concorso canoro che permetteva al vincitore di rappresentare lo Stato omonimo all’Eurovision Song Contest: a vincerlo fu Achille Lauro, che si presentò in gara con Stripper (ma non arrivò nemmeno alla finale).
2023: nella sessantasettesima edizione, che si è tenuta a Liverpool (a causa del conflitto fra Russia e Ucraina che ha impedito lo svolgersi della competizione nel Paese vincitore si è ripiegato sul secondo classificato), a trionfare è stata la svedese Loreen con Tattoo, con la Finlandia di Käärijä al secondo posto e al terzo Israele; il motto era United by Music. L’Italia è stata rappresentata da Marco Mengoni con Due vite, arrivando quarto, ma fra i concorrenti ce n’era uno (anzi, una) che portava comunque alto il nome del nostro Paese: Alessandra Watle Mele, che da Pietra Ligure è approdata in Norvegia (sua madre è di Stathelle) e ha rappresentato la nazione con Queen of Kings, di cui poi ha fatto un remix con Gabry Ponte. Anche San Marino ha portato una band italiana, i Piqued Jacks, che però sono arrivati ultimi al loro turno di semifinali.
2024: la scorsa edizione, la sessantottesima, si è svolta a Malmö, dove già si era tenuta nel 1992 e nel 2013; si è deciso che da qui in poi il motto ufficiale dell’ESC sarà lo stesso del 2023, United by Music. Nel 2024 la gara ha visto una importante squalifica, quella dei Paesi Bassi, per un ipotetico comportamento scorretto del loro cantante Joost Klein nei confronti di una donna che faceva parte del team di produzione dell’ESC (fu scagionato dalle accuse dopo qualche mese). La competizione è stata vinta da Nemo, cantante non binary della Svizzera, con The Code, seguito sul podio, in ordine, dalla Croazia (con Baby Lasagna) e dalla’Ucraina. Angelina Mango e la sua La Noia sono arrivati settimi.
2025: la sessantanovesima edizione non è ancora iniziata, ma già sappiamo parecchio di ciò che ci aspetta. Innanzitutto, la competizione sarà a Basilea, e se le semifinali saranno il 13 e il 15 maggio, per vedere Lucio Corsi dovremo aspettare fino alla serata della finale, sabato 17 maggio. Sappiamo anche che oltre a Lucio ci saranno anche Gabry Ponte con Tutta l’Italia a rappresentare San Marino (ha infatti vinto la prima edizione di San Marino Song Contest) e il controverso quanto eccentrico Tommy Cash e la sua Espresso Macchiato per l’Estonia. Ricordiamo che non sarà possibile votare per l’Italia, ma potremo sempre tifare per il nostro Paese cantando Volevo essere un duro a squarciagola… o confonderci cantando tutta l’Italia, tutta l’Italia, tutta l’Italia!