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L'intelligenza artificiale che veste le donne

Non solo pornografia, anche trad wives

L'intelligenza artificiale che veste le donne Non solo pornografia, anche trad wives

Da grandi poteri derivano grandi responsabilità. La forza e lo scopo di una cosa dipendono da chi la usa. Uno strumento molto potente nelle mani sbagliate fa potenzialmente più danni della bomba atomica. Le invenzioni potenzialmente rivoluzionarie sono anche potenzialmente distruttive. A volte, però, a secondo di chi le usa, sono anche semplicemente misogine. Di cosa stiamo parlando? Di tante cose e di tante frasi fatte pescate dai film e dai fumetti, ma anche del modo in cui l'intelligenza artificiale, soprattutto quella usata per generare o modificare immagini, si è inserita nella cosiddetta "guerra tra i generi", che più che essere una guerra è una lite per strada in cui la colpa delle donne è quella di voler essere autonome e di poter decidere per sé, e la reazione degli uomini è di buttarsi per terra e mettersi a piangere, sbattere i pugnetti ed esercitare violenza e prevaricazione in diverse modalità.

L'AI porn: l'intelligenza artificiale che denuda

Ogni giorno, sui social ma soprattutto su Twitter - che da quando ha cambiato gestione sembra aver completamente abbandonato la pretesa di censurare i contenuti inappropriati - vediamo foto di donne nude, soprattutto famose, generate o modificate tramite AI. A volte, le attrici e le cantanti sono rese più formose e belle, la loro pelle piallata, le loro forme più esagerate, i loro vestiti più scollati. Altre volte, dando in pasto a un algoritmo generativo delle foto di una cantante, vengono generate vere e proprie immagini pornografiche, che diventano sempre più difficili da distinguere da quelle vere. Questa cosa, come è facile immaginare, ha delle implicazioni molto pericolose. Se già quello del revenge porn era un problema molto serio, cosa succederebbe se alla base non ci fossero immagini reali ma generate e poi anche fatte girare all'insaputa della sua protagonista? Il caso di Taylor Swift (e non solo) è una spia d'allarme, e la legislazione in merito dovrebbe essere discussa e implementata al più presto.

DignifAI: l'intelligenza artificiale che ri-veste 

Dall'altra parte dello spettro c'è DignifAI, un auto-proclamato nuovissimo "movimento" che si propone di rendere più "dignitose" (qualsiasi cosa voglia dire) le foto di donne e uomini (ma nella maggior parte dei casi si tratta di donne) tramite l'intelligenza artificiale. In cosa consiste questa dignificazione delle donne? Nel rivestirle di abiti casti e tradizionalisti, principalmente. Ma non si ferma qui. Vengono rimossi trucco e tatuaggi, cambiate pettinature, i bicchieri contenenti alcol sostituiti con vasi (?) e foto di famiglia. A proposito di famiglia: a volte, per non farsi mancare niente e per non farci venire dubbi sulla provenienza ideologica di questo tipo di operazioni, vengono aggiunti anche dei pargoli, preferibilmente in numero plurale. Ancora, la misoginia incontra un certo razzismo: si rileva anche una tendenza a schiarire i toni della pelle o a eliminare caratteristiche estetiche che sono tipiche della cultura nera, come grillz e treccine. Questo tipo di intervento sulle foto altrui, se non smaccatamente dannoso come l'AI porn, non è di certo migliore: agisce senza il consenso delle dirette interessate e va a cambiare la loro immagine per farla aderire a determinati modelli estetici e di comportamento, porta avanti una visione retrograda della donna che sta a casa, si copre e bada ai bambini.

Possiamo decidere da sole se spogliarci o vestirci? Evidentemente no

In un mondo perfetto, fatto di torte arcobaleno e di pony glitterati che corrono su campi di zucchero filato, entrambe le cose sono punite, o forse non esistono neanche. In questo mondo, che perfetto non è, possiamo solo cercare di tutelarci e di difenderci verso una categoria di uomini per cui non andiamo bene mai, né quando siamo troppo vestite né tantomeno quando siamo troppo nude, e magari cercare di affermare la nostra libertà e la nostra autonomia più che possiamo e in tutti i campi che possiamo, alle nostre condizioni. Con fatica ma si spera anche con profitto